Kate Middleton deve inchinarsi difronte a Camilla



Questo articolo in breve

E stata una scalata silenziosa durata 13 anni e iniziata quando Camilla ha sposato Carlo, il principe di Galles. Accanto al marito, tra attività di beneficenza e ruoli diplomatici, la sua cifra stilistica è stata dettata da compostezza e abnegazione. E così oggi arriva la promozione, direttamente da sua maestà: Camilla d’ora in poi potrà vantare una serie di benefit, tra cui una posizione di primo piano accanto alla sovrana nelle manifestazioni pubbliche e il diritto a ricevere una riverenza da ogni donna della famiglia reale – si tratti di Kate, Meghan, della principessa Anna o di Beatrice ed Eugenie, e giù giù fino ai membri minori – che la duchessa di Cornovaglia incroci a un evento pubblico o anche solo nelle residenze. Tutte, eccetto ovviamente Elisabetta, davanti alla quale è lei a doversi inchinare, devono tributarle un atto di courtsy, che consiste nel puntare il piede destro dietro il sinistro e piegare leggermente le ginocchia. Dunque una rivoluzione a corte, che riguarda il pecking order, forse l’ultimo scampolo di pura tradizione che si respira in Casa Windsor.



Il nome deriva da uno studio del 1921 redatto dal sociologo norvegese Thorleif Schjelderup-Eb- be riguardante le gerarchie da pollaio. Sì, proprio i comportamenti che regolano i rapporti tra galline e l’ordine di beccata, quali esemplari hanno la precedenza su miglio e granturco e perché. Metafora smitizzante, che allarga i sorrisi, ma che ha una severa applicazione nella cerchia familiare di sua maestà. E spesso i ruoli delle “galline reali” vanno di pari passo alla considerazione che la sovrana ripone nei confronti di ciascun membro della famiglia. Camilla, per esempio, è partita dai minimi termini. Nei primi anni di matrimonio con Carlo era relegata in posizioni di secondo piano, oltre a dover sottostare a regole ferree. Da quando è entrata nella famiglia reale, per esempio, non ha più potuto trascorrere il Natale con i suoi figli, Tom e Laura, perché a Sandringham non sono mai stati ammessi.

Poi anche la più tradizionalista delle regine ha dovuto ricredersi di fronte al modo impeccabile con cui Camilla ha svolto il ruolo di consorte. Un primo passo verso una piena legittimazione è arrivato nel 2016, quando Elisabetta ha cooptato Camilla nel consiglio privato, con tanto di onorificenza all’ordine reale vittoriano per “i servizi resi al sovrano”. Ma il pubblico riconoscimento è arrivato per i 70 anni di Carlo, appena festeggiati, quando la sovrana l’ha menzionata nel messaggio di auguri al primogenito. L’ascesa di Camilla segue dunque di pari passo quella del marito, destinato in due anni ad assumere la piena reggenza al posto della madre. Una promozione che qualche malumore l’ha causato, soprattutto in Kate, che non ha mai avuto con la “suocera” un rapporto disteso e alla quale ora deve persino inchinarsi. Niente di nuovo invece per Meghan, che con le posizioni secondarie nella gerarchia dovrà sempre fare i conti in quanto duchessa non destinata al trono. Puoi essere stata una star di Hollywood, ma a corte vale il ruolo che ti viene assegnato. Senza eccezioni



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