Marchionne, Grande Stevens conferma l’ipotesi di un tumore ai polmoni: “era incapace di smettere di fumare sigarette in continuazione”



Per me era come un figlio, è diventato un fratello“. Franzo Grande Stevens, in una lettera inviata al Corriere della sera, ricorda così Sergio Marchionne, ricoverato in ospedale in condizioni definite irreversibili. “Gabetti ed io – spiega – avremmo potuto considerarlo per la nostra età un figlio (il mio primo ha solo quattro anni meno di lui) e invece divenne un nostro fratello che ci consultava ed insegnava che cosa vuol dire occuparsi del successo in una grande azienda. Da ragazzino, dopo la scomparsa del padre maresciallo dei carabinieri, con la mamma emigrò da Chieti negli Abruzzi a Toronto in Canada, presso una zia che commerciava in dettaglio ortofrutticoli. Un trasferimento affatto facile per lui. Imparò così il rigore e capì il binomio disciplina-cultura. Sergio è un uomo che sarebbe piaciuto a Giovanni Agnelli, che da sabaudo illuminato aveva dimostrato sempre grande interesse per gli intellettuali e per i sofisticati meccanismi finanziari dedicando del tempo ad affrontare tematiche di cultura illuministica e storica. Giovanni Agnelli ne avrebbe apprezzato la «unicità». Marchionne in Canada completò i suoi studi dimostrando grande interesse per la filosofia. Gianluigi Gabetti ed io, memori di quanto ci aveva detto in punto di morte Umberto Agnelli, invitammo Sergio e riuscimmo a portarlo alla Fiat. Qui ci incontravamo e ci consultavamo molto spesso da veri e grandi amici su ogni questione importante del gruppo (a quest’ultimo egli, con l’aiuto di Obama, aveva potuto aggiungere la Chrysler donde il cambiamento di Fiat in Fca).“.



Quando dalla tv di Londra appresi il giovedì sera che egli era stato ricoverato a Zurigo, pensai purtroppo che fosse in pericolo di vita. Perché conoscevo la sua incapacità di sottrarsi al fumo continuo delle sigarette. Tuttavia, quando seppi che era soltanto un «intervento alla spalla», sperai. Invece, come temevo, da Zurigo ebbi la conferma che i suoi polmoni erano stati aggrediti e capii che era vicino alla fine. Alla società, ad Elkann, che è esponente e leader della proprietà, la mia commossa partecipazione. Marchionne ha lasciato una società che ha raggiunto l’incredibile risultato dell’azzeramento del debito e l’avvio di una vita di successi. Mi auguro che sulla strada che egli ha tracciato, sul suo esempio, la Fca prosegua con gli stessi risultati. Soltanto così il grande dolore di tutti noi potrà alleviarsi” ha concluso.



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