Maturità: Abolito il terzo scritto, ma i primi due si complicano



Due prove scritte, abolita la terza. Un nuovo esame orale. Il giudizio finale sempre in centesimi ma con una valorizzazione dell’andamento scolastico degli ultimi tre anni di superiori: i crediti scolastici che gli studenti possono accumulare passano dunque da 25 a 40. Le prove Invalsi (tre prove scritte di italiano, inglese e matematica) non saranno pregiudizievoli per l’ammissione all’esame di Stato, così come l’alternanza Scuola-lavoro (un periodo di formazione sul mondo del lavoro da fare in classe o direttamente in un’azienda, reso obbligatorio dalla riforma della Buona Scuola del 2015). Queste le sostanziali novità, molto attese da studenti e insegnanti, del nuovo esame di maturità 2019, appena approvate dal Miur, il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.



La prima prova scritta, che si terrà il prossimo 19 giugno, sarà di italiano per tutti gli indirizzi di studio. Le tracce saranno sette: due per l’analisi del testo che verterà su argomenti dall’Unità d’Italia in poi; tre per il tema argomentativo che prende il posto del saggio breve; due per il tema di attualità.

Più complessa la seconda prova, che si svolgerà il 20 giugno e cambierà a seconda degli indirizzi di studio. Per il liceo classico, per esempio, non si tratterà più della solita versione di latino o greco. Alla fine, nel dibattito tra sostenitori della versione dura e pura e modernisti, hanno prevalso questi ultimi, che puntavano a una prova d’esame più al passo coi tempi. Il ministero si riserverà comunque di scegliere le due opzioni: proporre un testo in prosa da analizzare rispetto alla sua collocazione storico-culturale e tre domande relative alla comprensione del brano; oppure optare per una prova mista che riguarda entrambe le materie caratterizzanti l’indirizzo di studi (greco e latino per il classico). Stessa trafila per il liceo scientifico: gli studenti possono aspettarsi la risoluzione di un problema (su due) e la risposta a 4 quesiti su 8, oppure la prova mista di matematica e fisica. Per gli istituti tecnici, la seconda prova si comporrà di una parte definita a livello nazionale e di una seconda parte predisposta dalla Commissione che terrà conto della specificità dell’offerta formativa di ogni istituto. Abolita, come annunciato, la terza prova scritta, il cosiddetto “quizzone”.

Pare complicato, ma niente paura: per gli scritti, il ministero, da dicembre, metterà a disposizione tracce-tipo per accompagnare i ragazzi e gli insegnanti fino al nuovo esame. Per la prima volta, inoltre, vengono rese disponibili griglie nazionali di valutazione che consentiranno una maggiore equità nella correzione degli scritti.

Anche la prova orale cambia. Viene abolita la tesina e ricompare qui l’alternanza Scuola-lavoro. Per ragioni di cassa, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha ridotto le ore di tirocinio (da 400 a 150 negli istituti tecnici, da 200 a 90 nei licei classici e scientifici, con un risparmio di 56 milioni di euro). Però, nel corso del colloquio, il candidato dovrà esporre, con il supporto di una relazione e di materiale multimediale, le esperienze svolte durante l’anno scolastico.

Per sapere, invece, quali saranno le materie scelte dal ministro Bussetti bisognerà aspettare gennaio anche se, ricordiamo, la seconda prova potrà essere multidisciplinare, avere cioè entrambe le materie previste per ciascun indirizzo.



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