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Magari non sarà come Real Madrid-Barcellona degli anni d’oro, ma Milan-Juventus è sempre un classico italiano. Basta e avanza per stimolare ancora di più Cristiano Ronaldo, il quale dopo aver marchiato a più riprese la sfida più attesa in Spagna (18 reti contro i blaugrana tra Liga e Coppe, dati Opta), adesso cerca la prima grande firma tricolore. CR7 è stato molto più che determinante in quest’avvio di stagione con la Juventus: quando non ha esultato lui (8 reti tra campionato e Champions), lo hanno fatto i compagni grazie ai suoi assist diretti (6) o indiretti. Cristiano è amato dai compagni, alla Juve forse anche di più che al Real Madrid, perché grazie ai suoi atteggiamenti in allenamento e in partita è riconosciuto dal gruppo come fuoriclasse e uomo squadra.



A Torino sta provando anche il gusto di festeggiare per i gol dei compagni. Seppur questo lato del suo carattere fosse poco sconosciuto a molti, Ronaldo si sacrifica, gioca e si diverte soprattutto per vivere momenti come quello di mercoledì allo Stadium: gol da antologia e addominali ai quattro venti. Il finale con il Manchester United ha rovinato la serata di Cristiano, ma il calendario offre al cinque volte pallone d’oro portoghese una seconda chance immediata. San Siro è un tempio che non ha ancora violato, seppur tra le mura del Meazza abbia alzato al cielo una delle 5 Champions League della bacheca di casa, ma segnare (e battere) il Milan servirebbe a Ronaldo per inaugurare il “libro grandi firme” juventino. Già, perché se la rete con lo United è stata ridimensionata dal risultato negativo della partita, finora Ronaldo si è preso la copertita di uomo partita attraverso i gol soltanto con le squadre di provincia: Sassuolo (2), Frosinone, Udinese, Genoa, Empoli (2). Contro il Napoli, primo vero classico stagionale, ha servito tre assist favolosi, però alla fine sul tabellino dei marcatori sono finiti Mario Mandzukic (doppietta) e Leonardo Bonucci. Stavolta vuole finirci lui sul tabellone luminoso di San Siro nella serata che è stata ribattezzata “CR7-Pipita atto II” dopo l’incrocio estivo sul mercato. Sarebbe il modo migliore per arrivare alla sosta per le nazionali, che Cristiano vivrà nuovamente alla Continassa, e per lanciarsi verso un finale di anno solare dove gli appuntamenti caldi e tradizionali saranno almeno tre: Inter (7 dicembre), derby col Torino (15 dicembre), Roma (22 dicembre).

Una magia a San Siro vale più che in altri stadi e per uno che al pallone d’oro continua a crederci non è un dettaglio. Luka Modric è il grande favorito, però Cristiano di questo passo o ribalta i pronistici al fotofinish o aumenterà a dismisura i rimpianti (di chi non l’ha votato) e le polemiche. Insegue il primo gol alla Scala, ma al Mian ha già segnato sia con la maglia rosso fuoco del Manchester United sia con la camiseta blanca del Real Madrid. Del resto parliamo di un bomber che ha realizzato più di 400 gol e “battezzato” ben novanta squadre in carriera. Il rossoneri sono già in lista, ma con la maglia della Juventus avrebbe tutto un altro sapore e un’altra importanza. La Juventus lo ha ingaggiato per fare il salto di qualità in Europa – a livello italiano Higuain era stato molto più che determinante nell’ultimo biennio – però Cristiano lo scudetto non lo ha mai vinto e in questi primi mesi si sta rivelando la scossa di cui avevano bisogno i campioni d’Italia per evitare il “rischio da pancia piena” in serie A.



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