Nodulo al seno: Quando non sono maligni



La scoperta di un nodulo nel seno crea angoscia: di solito, avviene durante una doccia o quando ci si spalma la crema idratante, oppure (raramente) il riscontro è visuale quando ci si guarda allo specchio e si nota un’irregolarità nel profilo della pelle in qualche punto del seno. Si definisce “nodulo” un addensamento solido, una specie di pallina oblunga, oppure una zona poco delimitabile nei suoi margini ma chiaramente più consistente rispetto al resto della ghiandola mammaria: in sé, la parola non indica altro che la forma e la densità, senza quindi attribuire un valore, benigno o maligno che sia.



Un nodulo al seno può essere totalmente benigno: può trattarsi di un’area ghiandolare che, per ragioni varie, si palpa in modo più netto, oppure una cisti liquida o densa, o ancora il cosiddetto “fibroadenoma”. Il fibroadenoma è una neoformazione benigna che non ha la capacità di trasformarsi in tumore maligno: non provoca metastasi, non richiede cure farmacologiche e non necessariamente va operato.

La diagnosi di fibroadenoma si basa sull’ecografia mammaria e sulla mammografia (se l’età della donna è compatibile con questo esame), sulla visita senologica e, a giudizio del senologo, sull’agoaspirato. Quando la diagnosi è certa, non si deve temere che il nodulo diventi tumore maligno: non è possibile. Ciò che si deve verifica- re è che non cresca troppo creando problemi psicologici o diventando visibile. In casi molto rari la crescita progressiva crea il dubbio che si tratti di un nodulo borderline, quindi non di un fibroadenoma ma di un tumore filloide.



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