Pensione minima giovani, requisiti: 20 anni di contributi, nessuna novità su importo



Sono tante le novità in tema di pensioni ed oltre a quelle maggiormente discusse, troviamo anche dei temi al momento poco trattati. Proprio a tal riguardo, oggi vogliamo parlare della pensione minima giovani, di che cos’è, quali sono i requisiti per poter accedervi, qual è l’importo e come funzionerà. Molte di queste risposte, sono state date dal Sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, nel corso di un’ ultima intervista rilasciata pochi giorni fa. Secondo quanto riferito dal Sottosegretario al lavoro, sembra che la prossima legge di bilancio possa contemplare anche dei provvedimenti che sono rivolti ai più giovani. Stando a quanto è emerso, sembra che nello specifico chi è stato assunto in seguito al 1996 e quindi si trova nel sistema contributivo non avrà l’integrazione al minimo della pensione, qualora questa risulti sotto una certa soglia.



Il Governo però pare abbia intenzione di estendere ai giovani l’ integrazione al minimo. Tuttavia bisognerà avere almeno 20 anni di contributi e rispetto al calcolo degli importi, il governo sta ancora lavorando. Poter garantire ai giovani una pensione che sia dignitosa, vuol dire sicuramente aiutarli ad entrare nel mondo del lavoro con dei contratti che siano stabili e non precari. Proprio a tal riguardo, la riforma contiene delle misure che hanno proprio l’obiettivo di agevolare le imprese alle assunzioni.

Il Sottosegretario ha annunciato che avverrà il taglio delle tariffe INAIL per le imprese e anche gli incentivi per chi assume i disabili. Nello specifico, il taglio delle tariffe INAIL però sarà del 30% e conseguirà anche una riduzione strutturale da 600 milioni del cuneo fiscale, che sarà accompagnata da una rimodulazione di quelli che sono tutti i temi e ci saranno, come abbiamo già anticipato, degli incentivi molto importanti per includere i lavoratori disabili nel mondo del lavoro. Nel corso dell’intervista lo stesso Sottosegretario pare che abbia anche parlato di altro, mettendo un po’ le mani avanti su chi ha obiettato riguardo la fattibilità della riforma pensioni, adducendo costi molto alti.

Tuttavia, il Sottosegretario ha parlato di una copertura sufficiente per poter effettuare tutta una serie di interventi strutturali e per poter includere anche tutta una platea di aventi diritto, che comprensivo di Ape sociale e opzione donna,  ammonterebbe a circa 370.000 persone. Tuttavia per poter contenere quelli che sono i costi della riforma pensioni, il governo pare che stia studiando delle finestre mobili alle quali si potrebbe anche aggiungere un preavviso di tre mesi, soltanto però per gli statali, al fine di coordinare le nuove assunzioni e garantire una certa continuità nell’azione amministrativa.



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