Pensione anticipata e Opzione Donna ultime notizie, tutti i dettagli rimandati al 2019



Le ultime notizie riguardanti le pensioni anticipate, arrivano direttamente dalla bozza della legge di bilancio che sarà presentata nella giornata di oggi proprio dal governo Conte. Il testo, che è stato inviato in Parlamento, pare che non conterrà al proprio interno la riforma delle pensioni, così come il reddito di cittadinanza. Il motivo è essenzialmente uno, ovvero che questi due argomenti saranno contenuti in due specifici provvedimenti normativi e il fatto che non siano contenuti nella legge di bilancio, presentata proprio oggi, dipende dal fatto che il governo forse non ha avuto ancora abbastanza tempo per poter mettere a punto questi provvedimenti.



Non sono state chiarite infatti ancora oggi le coperture finanziarie e molto probabilmente tutto slitterà al 2019. Dunque, parlando di reddito di cittadinanza e riforma di pensioni, più che altro in un momento di stallo anche se effettivamente sono stati confermati i 9 miliardi per il reddito e circa 6,7 miliardi da investire sulle pensioni.

Pensione Opzione Donna, ultime novità

Della proroga opzione donna, si parla più che altro nel pacchetto pensione anticipata, ma come una misura sperimentale fino al prossimo 2021. Questa misura prevede di poter uscire dal mondo del lavoro a 58 anni di età e 35 anni di contributi per le lavoratrici dipendenti e 59 anni di età, qualora risultino lavoratrici autonome. Per loro la pensione potrà essere calcolata soltanto con il criterio contributivo con decorrenza posticipata di circa 12 mesi. Si tratta di una soluzione che dovrebbe in qualche modo rimanere in attesa e quindi al momento non resta che attendere, sperando che l’iter dei provvedimenti normativi  non sia così tanto lungo.

Opzione donna esiste sostanzialmente da diversi anni anche se effettivamente è stata introdotta dal governo Berlusconi nel 2004, come una norma transitoria in vigore, poi fino al 31 dicembre 2015 ed è stata anche confermata di anno in anno, anche dopo la riforma Fornero del 2018. Ovviamente uscire dal lavoro in netto anticipo comporta un prezzo e le donne che usufruiranno dell’opzione donna riceveranno infatti un assegno pensionistico che sarà calcolato interamente con il metodo contributivo, ovvero in proporzione a quelli che sono i contributi versati nel corso di tutta la sua carriera e non più con il sistema retributivo piuttosto vantaggioso, che si basa sugli ultimi stipendi percepiti prima di poter uscire dal mondo del lavoro. Si presume che coloro che decideranno di congedarsi dal lavoro con opzione donna, verranno fortemente penalizzate ma ovviamente tanto dipende dai percorsi di carriera di ogni singola lavoratrice, ovvero dalla quantità dei contributi che ha versato.

Pensioni Opzione Donna 2019 verso la proroga: beneficiari e requisiti

Ultime novità pensioni Opzione donna 2019. Per chi non lo sapesse, è la possibilità per le lavoratrici del pubblico impiego, ma anche nel privato di poter andare in pensione in netto anticipo, a patto però che queste accettino un assegno che è calcolato sul sistema contributivo. Opzione donna è stata introdotta dalla legge Maroni Numero 243/04 ed è stata poi successivamente ripresa dalla riforma delle pensioni Fornero del 2011 e prorogata ancora dalla legge di bilancio 2017. Grazie a questa misura, le donne possono andare in pensione all’età di 57 anni o 58 nel caso siano autonome, qualora abbiano raggiunto però 35 anni di contributi. Ciò significa che è possibile andare in pensione in anticipo rispetto a quelle che sono le regole ordinarie che prevedono in genere il raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di contributi, oppure il raggiungimento di un età anagrafica di circa 66 anni e 7 mesi per le lavoratrici del pubblico e 65 anni e 7 mesi del privato, oltre ad avere maturato anche circa vent’anni di contributi.

La scorsa Legge di bilancio pare avesse prorogato la sperimentazione di questa Opzione donna per pensione anticipata per le donne lavoratrici dipendenti ed autonome che fossero, però, in possesso di determinati requisiti per poter accedere al pensionamento precoce. Adesso però grazie alla nuova riforma delle pensioni 2019 introdotta dalla legge di bilancio del governo Di Maio Salvini, potrebbero arrivare delle novità molto importanti anche con una proroga delle Pensioni Opzione donna 2019, insieme anche a Quota 100 e Quota 41. Obiettivo del nuovo governo è quello di superare finalmente la tanto discussa Legge Fornero. Quindi, pare che anche per il 2019 sia stata prorogata Opzione donna, confermata dunque ancora una volta dalla Legge di bilancio 2019. Vediamo più nel dettaglio come funziona, chi può accedere e quali sono i requisiti.

Opzione donna: requisiti

Per poter beneficiare di questo pensionamento precoce, bisogna essere in possesso di determinati requisiti, soprattutto anagrafici e in termini di anni di contributi versati. Ecco i requisiti per poter presentare la domanda di pensione anticipata opzione donna:

  • dipendenti pubbliche, avere una età anagrafica di 57 anni e 7 mesi
  • donne autonome, avere un’età anagrafica di 58 anni e 7 mesi di età
  • contributi minimi ovvero avere versato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015.

Opzione Donna, quanto effettivamente conviene?

Si tratta, ad ogni modo, della possibilità di per poter uscire dal lavoro in netto anticipo, ma questo ovviamente comporta un prezzo. Quello che ci si chiede è se effettivamente Opzione donna, sia conveniente o meno. Questo Semplicemente per il fatto che coloro che usufruiscono di Opzione donna, ricevono un assegno pensionistico che è calcolato interamente con il metodo contributivo e quindi sulla base dei contributi che sono stati versati in tutta la carriera e non è più invece con il sistema retributivo, nettamente più vantaggioso perché calcolato sulla base degli ultimi stipendi percepiti prima di uscire dal mondo del lavoro.



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