Pensioni Quota 100 ultime notizie: senza penalizzazioni e tetti, chi potrà andare in pensione



Dopo l’incontro per l’aggiornamento del Def il ministro Matteo Salvini, è ancora più convinto del superamento della legge Fornero, obiettivo comune del governo lega movimento cinque stelle.



Matteo Salvini ha voluto precisare che sulla riforma Fornero “senza penalizzazioni, senza paletti senza limiti, senza tetto al reddito “. Poi continua ancora: “Vuol dire che potenzialmente possono andare finalmente in pensione 400mila persone e si liberano altrettanti posti di lavoro. Vuol dire che 400mila truffati da quella legge sono finalmente liberi di tornare alla vita”.

Finalmente si può dire che l’accordo ed il quadro della finanza pubblica sia stato trovato per il prossimo triennio. Adesso la cifra è stata decisa, il compito arduo è come dividerla. Il movimento cinque stelle chiede 10 miliardi per il reddito di cittadinanza. Mentre Matteo Salvini non è d’accordo con la scelta di Di Maio e preferisce destinarli alle pensioni. A quanto afferma il colore della sera, sembrerebbe esserci acceso un duello sulle cifre. Un vero e proprio tiramolla sulle risorse, apparentemente rientrata nella tarda serata di ieri, quando anche la Lega ha confermato che “per il reddito di cittadinanza sono previsti dieci miliardi di euro”. A metterci una “toppa” – spiega Repubblica – è una nota in cui si precisa che “10 miliardi sono di colore ‘giallo’ per il reddito di cittadinanza, altri dieci sono di colore ‘verde’ e riguardano la modifica della Fornero, la flat tax per le partite Iva e le assunzioni per le forze dell’ordine”.

Confindustria continua a fare molti appelli ma cadono nel vuoto. “Sarebbe cruciale non fare retromarcia rispetto alle convenzioni degli scorsi anni” ha detto ieri il Centro studi Confindustria negli scenari economici.

Per gli economisti di viale dell’Astronomia in un sistema come quello italiano “dove i contributi di chi lavora servono ogni anno a pagare le pensioni di chi si è ritirato dalla vita attiva” renderebbe necessario “un aumento del già elevato prelievo contributivo sul lavoro”. Dunque “è opportuno evitare passi indietro pericolosi rispetto a quel processo di riforma del sistema pensionistico in atto dal 1992, che ha reso la spesa previdenziale italiana sostenibile nonostante l’invecchiamento della popolazione”.



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