Rai, per Foa non ci sono i numeri Il pressing sui 7 commissari di FI



«Le nomine Rai dovranno essere votate dalla Commissione di vigilanza. Se ci sarà una maggioranza, la proposta del Governo passerà. Se non ci sarà, si troveranno altre soluzioni». Quella di Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia, è una premessa cui segue poi lo svolgimento: «Mercoledì prossimo, prenderemo le decisioni e vedremo il da farsi».



Ad oggi infatti i sette membri azzurri in Commissione Vigilanza saranno decisivi per il raggiungimento dei 27 voti necessari, ovvero dei due terzi, come previsto dalla legge. La maggioranza gialloverde

invece può contare su 21 voti, un numero che non consentirebbe l’elezione di Marcello Foa a presidente di Viale Mazzini.

Eppure non sarà scontato ottenere il via libera in Vigilanza. In queste ore in casa azzurra lo stupore si alterna all’irritazione. «Il metodo è sbagliato, fortemente sbagliato» sbotta Giorgio Mulè, portavoce del gruppo a Montecitorio, ma anche capogruppo in Commissione Vigilanza. Gli azzurri frenano. Non intendono votare il «sovranista» Foa. Per adesso dunque l’orientamento è per il «no». Anche se, assicura Mulè, «abbiamo

tempo fino a mercoledì per verificare se è possibile trovare questa condivisioni». «Foa? Non lo conosco. Noi lo abbiamo visto come un Conte, come un Toninelli. Speriamo solo sia meglio», ironizza Maurizio Gasparri. Il quale poi ricorda che «quando eravamo al governo nominarono Claudio Petruccioli come presidente della Rai, uno della parte opposta alla nostra». Renato Schifani, altro membro azzurro in Vigilanza, la mette così: «Non siamo stati consultati sulla individuazione di una persona che necessitava un ampio consenso preventivo perché figura di garanzia». Le critiche non si fermano. Anche Daniela Santanché che siede in Commissione in quota Fratelli d’Italia, contesta il metodo che definisce «di una maleducazione istituzionale». Non a caso aggiunge: «Per cinque anni ci hanno rotto le palle con il Parlamento, e oggi i Cinquestelle cosa fanno? Lo scavalcano a piè pari. Nelle prossime ore ci riuniremo con Giorgia Meloni e decideremo come votare».

Sullo sfondo le opposizioni, Pd e LeU, chiedono a Forza Italia di opporsi alla nomina di Foa. Vogliono costruire un fronte comune per impedire «una forzatura che va contro il pluralismo». Al punto che il dem Salvatore Margiotta si rivolge così agli azzurri: «Mi auguro che FI non decida di votare con la maggioranza un candidato impresentabile». Interviene anche il segretario Martina: «Tutte le opposizioni devono reagire a questa forzatura». Mentre Luigi Di Maio non ci sta e attacca il Pd: «Sono gli stessi che avevano messo a capo della Rai una del Bilderberg: Monica Maggioni, che è attualmente presidente della Trilateral italiana»



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