Un nuova truffa si è diffusa tra i correntisti italiani: il falso IBAN. Nonostante ciò esistono degli accorgimenti che tutelato i clienti di ogni singola banca. Un nuovo tipo di agguato si nasconde nei conti correnti dei clienti dei maggiori istituti bancari, anche dei più grossi come Unicredit, BNL e Intesa SanPaolo. Per fortuna, questi ultimi forniscono un grande livello di sicurezza, ma informare i clienti è sempre un vantaggio sui cybercriminali.
Il falso IBAN: la nuova truffa del mese
I cybercriminali sono sempre al lavoro al fine di truffare nuove vittime: con la scusa dei saldi del Black Friday e del Cyber Monday sono riusciti a sviluppare nuovi trojan bancari. Ora, invece, si è diffusa la truffa del falso IBAN; in cosa consiste? In poche parole i criminali antepongono il loro IBAN nelle fatture e nelle ricevute di pagamento, riuscendo a incassare cifre esorbitanti dei soldi… facendo le tasche ai veri destinatari. È ancora ignoto come i criminali riescano a rintracciare i messaggi, ma stando alle indagini il giro che si è formato dietro questo fenomeno è abbastanza grande.
Come tutelarsi dalle truffe
Al fine di tutelare il proprio conto e i propri risparmi vi sono tre semplici “trucchi” che non vi faranno mai cadere nella trappola:
- quando si riceve una email che richiede dati personali, non bisogna mai cederli o comunicarli.
- quando si effettuano pagamenti online, si deve sempre verificare che il sito sia affidabile, che vi sia un sistema di pagamento idoneo o che non si tratti di una truffa.
- attivare un metodo aggiuntivo di sicurezza fa sempre comodo: ad esempio il token mobile. Tutti gli istituti bancari offrono questo genere di tutela.
Conto corrente truffa online istituti bancari: come azzerano il saldo
In caso di truffe on-line come bisogna comportarsi? Quanto sono sicuri i nostri risparmi? Gli hackers in rete cercano in tutti i modi di colpire giornalmente i dati sensibili di qualsiasi individuo per prosciugargli i loro conto corrente. Un’ondata di nuove truffe stanno interessando la Banca Intesa San Paolo, ma non solo, anche altri istituti bancari. Vediamo insieme tutte le tecniche che usano per raggirare i malcapitati.
I contatti di posta elettronica di diversi soggetti che possiedo conto correnti bancari sono stati presa di mira dai cybercriminali. Negli ultimi giorni, alcune persone stanno accusando di ricevere tentativi di phishing. Molte volte, ironia della sorte, le persone ricevono anche le email sbagliate.. con avvisi relativi a conti presso Istituti mai visitati.
Per fortuna banche del calibro di Unicredit, Intesa SanPaolo e BNL tutelano i loro clienti con i massimi mezzi di sicurezza, ma nonostante ciò, alcune volte queste email possono risultare così legittime che ci si casca.
Grazie alle password temporanee molte volte le truffe non riescono a concludersi poiché c’è bisogno di autenticare l’accesso attraverso il token.
Sebbene questo sia un’importante limitazione per i criminali, ancora riescono a mietere delle vittime attraverso false iniziative.
Le email truffaldine: ecco come sono
Questo genere di email si presenta come una classica email della propria banca, ma ha l’intenzione di avvisare il cliente di un’iniziativa. Per esempio quella di poter acquistare un telefono a prezzi irrisori perché si è, per l’appunto, correntisti. Una volta aperto il link, verrà richiesto di effettuare il pagamento di tale somma, ma attenzione, il telefono o qualunque oggetto sia promesso non vi verrà mai consegnato.
Al fine di evitare di tramutarsi in vittime, ricordate sempre che ogni banca sponsorizza la propria iniziativa sul suo portale internet ufficiale. È bene consultare sempre quello e soprattutto controllare i link in allegato. Se questi sembrano sospetti si può anche evitare di aprirli e se non si vuole perdere un occasione, basta contattare la propria filiare e richiedere informazioni in merito.
Cos’è il phishing
Attenzione alle richieste “strane”… Il phishing è un modo per indurre gli utenti a rivelare con l’inganno informazioni personali o finanziarie attraverso un messaggio di posta elettronica o un sito Web. Una comune frode tramite il phishing in linea si basa su un messaggio di posta elettronica simile a un avviso ufficiale inviato da un’origine attendibile, ad esempio una banca, una società emittente di carte di credito o un commerciante su Internet di chiara reputazione. I destinatari del messaggio di posta elettronica vengono indirizzati a un sito Web fraudolento, in cui viene richiesto di specificare informazioni personali, ad esempio un numero di conto o una password.
Queste informazioni vengono quindi utilizzate per appropriarsi dell’identità altrui. Come riconoscere un messaggio di posta elettronica attendibile Il mittente del messaggio è conosciuto dal destinatario? Se il messaggio proviene da una persona sconosciuta, prestare massima attenzione e aprire il messaggio solo dopo attenta valutazione. Se il messaggio sembra provenire da una persona conosciuta, insospettirsi qualora l’oggetto risulti strano o inadeguato, oppure gli allegati contengano file di programma, come per esempio offerta.exe; infatti gran parte dei virus odierni in circolazione sono in grado di simulare indirizzi di posta elettronica facendo in modo che il messaggi sembri provenire da una persona conosciuta. Il mittente ci ha già scritto messaggi precedentemente? Se si conosce la persona o la società che ha inviato il messaggio ma non sono mai stati ricevuti messaggi di posta elettronica in precedenza, verificare il motivo per il quale si è ricevuto il messaggio.
Controllare il testo dell’oggetto e il nome file dell’eventuale allegato. Se una qualsiasi parte del testo sembra sospetta, eliminare il messaggio oppure analizzarlo con un software antivirus aggiornato prima di aprirlo. Era atteso di ricevere messaggi dal mittente? Se la ricezione non era prevista, inviare un messaggio di posta elettronica distinto al mittente, senza aprire il messaggio per rispondere, e chiedere conferma dell’effettivo invio del messaggio. L’oggetto del messaggio o il nome dell’allegato è coerente con il messaggio e con il contenuto? È possibile che un messaggio non previsto il cui oggetto è incomprensibile apparentemente inviato da un amico sia in realtà stato inviato da un virus che simula l’invio con l’indirizzo di posta elettronica dell’amico. I messaggi nel cui oggetto si invita a eseguire un’operazione, ad esempio “Importante! Aprire immediatamente l’allegato!” sono quasi certamente non sicuri ed è pertanto opportuno non aprirli, se non dopo avere effettuato una scansione del messaggio con un antivirus aggiornato.
Conto corrente online, truffe che azzerano i conti. Come prevenire i malware
Le truffe soprattutto quelle on-line sembrano essere ormai all’ordine del giorno e arrivano davvero attraverso ogni mezzo e ogni dispositivo. Quella di cui vogliamo parlarvi oggi riguarda il conto corrente online e di una truffa che va ad azzerare il saldo in modo piuttosto semplice e veloce. Ma come è possibile prevenire queste truffe? Se si ha un conto corrente online oppure tradizionale è bene prestare attenzione nel non farsi truffare, adottando sicuramente dei piccoli accorgimenti e dei comportamenti a prescindere se il conto sia online o meno. Sembra che l’estate sia il periodo migliore per i truffatori intenzionati a svuotare il conto corrente delle vittime, che nella maggior parte dei casi sono turisti molto spesso distratti oppure inconsapevoli di essere al centro dell’interesse del truffatore.
Stando a quanto riferito da una società specializzata nella Sicurezza informata, i Trojan bancari stanno aumentando la loro crescita negli ultimi mesi con l’avvicinarsi e l’arrivo dell’estate E perché pare che in questa stagione sia più facile truffare i turisti come abbiamo detto o per distrazione o talvolta per ignoranza. Bisogna prestare Dunque particolarmente attenzione ai malware e dunque alle truffe di phishing o smishing ovvero tutte quelle truffe che possono arrivare tramite sms o email inviando nella maggior parte dei casi una comunicazione fasulla che invita le vittime a scaricare un allegato oppure accreditare su un link.
Questi nella maggior parte dei casi, trasferiscono le vittime ad una pagina clone del proprio Istituto o postale o bancario e soltanto li è chiesto di inserire i dati sensibili, ma oltre alle generalità vengono richiesti dei dati riguardanti il conto corrente postale o bancario ed è facile capire come avendo questi dati, il conto corrente può essere svuotato in modo piuttosto semplice.
Dunque è bene non assecondare questi tipi di comunicazioni Perché nella maggior parte dei casi si tratta di truffe e inoltre sarebbe meglio evitare di accedere a servizi come L’home banking o l’indirizzo email personale sfruttando le connessioni pubbliche. Negli ultimi giorni ci sono state diverse segnalazioni soprattutto inviate dal Veneto, riguardanti una falsa comunicazione da parte di Enel Energia o meglio da una società che farebbe parte del gruppo Enel è che pare inviti le vittime ad inserire i propri dati su unapagina fake creata ad hoc al fine di ottenere il rimborso. Si è trattata di una classica truffa di phishing ovvero un raggiro che è stato inviato per mail e che sollecita l’utente a inserire le proprie coordinate bancarie con il solo intento di accedere ai dati delle carte di credito per svuotare il conto.
Unicredit, BNL e Intesa San Paolo sotto attacco: tramite WhatsApp gli utenti vengono attaccati
Spesso si è parlato di truffe che hanno colpito gli utenti, soprattutto mediante la nota app di messaggistica istantanea famosa con il nome di WhatsApp. In quest’ultimo periodo qualcosa di analogo starebbe arrivando nella chat di moltissimi utenti, i quali non sanno a cosa vanno incontro.
Infatti il phishing sembra essere una pratica ormai estremamente diffusa, e in questo caso si tratterebbe proprio di questo. Il testo che arriva in chat vi farà credere che i vostri account bancari sono stati bloccati e che necessitano di una reimpostazione di passwordecc.
Ovviamente tutto ciò non è altro che una tecnica per ricondurvi ad alcune pagine che possono rubarvi dati e soprattutto chiavi di autenticazione. Sarebbe questo il lasciapassare al vostro conto in banca. In questo caso però la truffa sarebbe più benevola, dato che andrebbe “solo” a rubare i vostri dati personali inseriti. Fate comunque molta attenzione dato che da ciò ne potrebbe derivare un gran problema.
Talvolta per versarvi lo stipendio o magari per mettervi al sicuro i risparmi di tanti anni di lavoro, sono tante le persone che ricorrono alla soluzione più comoda e veloce, quella di aprirsi un conto corrente bancario presso uno dei maggiori istituti di credito come Unicredit, SanPaolo o BNL.
Ci chiediamo però: sarà anche la più sicura tra le soluzioni? Sì, lo è, ma bisogna aprire bene gli occhi e non cadere nelle diffuse trappole su internet. Sono numerose le persone che al giorno d’oggi sono vittime di phishing. Ci rivolgiamo soprattutto a coloro che non sono pratici nell’uso di internet, o a chi, leggendo frettolosamente, non pone le dovute attenzioni a notizie che potrebbero farlo trovare nei casini.
Vi ricordate il tentativo di truffa ai danni di UniCredit Banca risalente a poco meno di un anno fa? L’attacco da parte degli hacker, infatti, mise in allarme più di 400 mila utenti, ma la Banca rassicurò i propri clienti dichiarando che i conti correnti in questione erano al sicuro e che nessun malfattore era venuto in possesso di dati personali o password.
A un anno di distanza, però, UniCredit Banca si trova a dover fare nuovamente i conti con le truffe online: un post su Facebook da parte della Polizia di Stato, infatti, lancia l’allarme riguardo la circolazione di una nuova truffa. Il modus operandi è uno dei più utilizzati dagli hacker: la vittima presa di mira riceve un’email con il logo della banca Unicredit con l’annuncio di un accredito sul proprio conto corrente e con un link, al termine dell’email, in cui viene richiesto di accedere al servizio online (falso, naturalmente) e verificare i propri dati. Appena un mese fa, lo stesso tentativo di truffa veniva fatto ai danni di Poste Italiane con lo stesso procedimento.
Unicredit, il phishing che preleva i vostri dati
Il metodo utilizzato, e anche uno dei più ‘in voga’ tra i truffatori di conti correnti, è il phishing: l’utente riceve un’email in cui è presente un link; una volta cliccato il link, la vittima viene indirizzata su un sito molto simile a quello di UniCredit Banca e gli sarà chiesto di inserire i propri dati personali e bancari; i dati, però, saranno intercettati dai truffatori che svuoteranno il conto corrente.
Potrebbe nascere in voi il dubbio di un tentativo di truffa se, ad esempio, non è stato mai richiesto il tipo di servizio a cui si riferisce l’email: la miglior cosa, in caso di dubbi, è telefonare l‘Assistenza Clienti.
Purtroppo, nonostante se ne sia parlato e si continui ancora a parlare di truffe e furti di dati personali e bancari, ci sono sempre persone poco informate e molto ingenue.
E’ facile riconoscere un’email proveniente da Unicredit Banca. Come? Innanzitutto, questo tipo di email contiene sempre il nome e cognome dell’utente, viene indicata la propria Filiale Unicredit e – cosa più importante ed essenziale per rendersi conto che l’email è stata inviata proprio da Unicredit – è che non viene chiesto mai nessun dato personale o bancario. E in caso siano stati inseriti i dati dalla vittima in questione? Il miglior consiglio è contattare immediatamente UniCredit Banca, bloccare le proprie carte di credito, cambiare tutti i dati del proprio conto corrente e denunciare.
È una delle carte prepagate più famosi in Italia con il maggior numero di persone che la utilizzano non soltanto per comprare merce su Internet, ma anche, per sostituire definitivamente la moneta.
Una delle truffe studiate ad hoc per i consumatori è quella del falso call center. Esistono delle vere e proprie associazioni a delinquere che si nascondono dietro la voce di un operatore telefonico alla ricerca di nuovi conti da prosciugare. Attraverso una semplice telefonata, il truffatore, fingendosi un addetto del servizio postale, comunica di dover fare un aggiornamento sulla carta prepagata.
Postepay, attenzione ai dati delle carte di credito
Nel corso della chiamata, il cliente ignaro viene spinto a rilasciare telefonicamente le proprie credenziali e il pin associato alla carta. In questo modo, i dati rilasciati consentiranno al falso operatore di accedere indisturbato alla somma di denaro depositata sulla Postepay.
Generalmente, un vero addetto della posta non richiede dati e codici telefonicamente, invitando il detentore della carta, qualora ci siano problemi, a presentarsi allo sportello postale. Gli ideatori della truffa agiscono su diversi canali mettendo in piedi varianti della stessa: questa, dunque, può essere perpetuata attraverso una semplice e-mail con l’intento di ridurre al verde i conti postali e persino su Whatsapp!
La mossa iniziale è spaventare l’utente tramite messaggi in merito a presunte attività irregolari che sarebbero state riscontrate sulla propria Postepay, in modo tale che l’utente clicchi sul link proposto nella e-mail e visiti il sito dei truffatori. Anche in questo caso, sarà invitato ad inserire tutti i dati sensibili della propria carta di credito.
Per potersi difendere da questo, si invita, prima di inserire un qualsiasi dato personale, a controllare su quale sito si è acceduto tramite il link: se cliccando non si è su www.poste.it (sito ufficiale) allora si tratterà quasi sicuramente di un tentativo di raggiro.
Le vittime non sono solo anziane, come generalmente si potrebbe pensare. Nella rete dei truffatori, infatti, sono caduti molti giovani ma anche professionisti che sono stati sapientemente raggirati da persone prive di scrupoli.
Pagamenti via Internet Per acquistare beni e servizi via Internet con la Carta, il Titolare deve utilizzare un dispositivo (personal computer, smartphone, tablet) ed una connessione internet sicura tramite l’utilizzo di un antivirus ed un firewall aggiornati. Le aziende produttrici dei software rendono periodicamente disponibili online (e scaricabili gratuitamente) aggiornamenti che incrementano la sicurezza del sistema operativo e del browser. Sui siti di queste aziende è anche possibile verificare che il proprio browser sia aggiornato; in caso contrario, è consigliabile scaricare e installare gli aggiornamenti disponibili. BancoPosta consiglia di non installare software e non scaricare file di provenienza sconosciuta poiché potrebbero contenere virus (es. malware, trojan, ecc.).