Charlize Theron parla della malattia del suo primogenito



Quella appena trascorsa è stata per Charlize Theron una settimana di dichiarazioni impegnative. L’attrice sudafricana, premio Oscar come protagonista nel 2004 per il film Monster, ha affrontato un paio di aspetti intimi e delicati della sua vita. Commentando il fatto che da quando, quattro anni fa, è finita la sua relazione con l’attore Sean Penn non ha avuto altre storie, è sbottata: «Sono single da troppo tempo, è ora che qualcuno si faccia avanti perché sono scandalosamente disponibile».



Poi ha rivelato di essere stata a lungo innamorata, senza essere corrisposta, di un altro mostro sacro del cinema americano, il grande Tom Hanks. Le ha sparate davvero grosse, insomma, scivolando quasi nel lato oscuro del gossip. Probabile che se ne sia accorta, riprendendosi per la terza volta nell’arco di pochi giorni l’interesse della pubblica opinione con un’altra ammissione, questa volta mossa dall’amore materno. Charlize ha adottato due bambini: il primo, Jackson, nel 2012, e la seconda, August, nel 2015. La diva ne protegge da sempre la privacy, tanto che non si conosce esattamente quanti anni abbiano. La Theron è stata più volte fotografata mentre passeggiava o faceva compere con i suoi figli.

Avevano fatto discutere alcune fotografie in cui l’attrice teneva per mano Jackson vestito in modo inusuale per un maschietto. Il piccolo indossava un abitino rosa da femminuccia, ingentilito da una cintura guarnita da un grosso fiocco. Ai piedi calzava un paio di sandaletti gioiello. E i suoi capelli erano acconciati con due treccine da principessina. Una eccentricità hollywoodiana? Una festa in maschera? «Quando Jackson aveva tre anni mi ha guardato negli occhi dicendomi: “Non sono un ragazzo!”», svela ora Charlize, chiarendo così che il figlio è un bambino con un disturbo dell’identità di genere, come indicano gli specialisti.

«Dal punto di vista scientifico è importante sapere che nascere maschio e sentirsi femmina o femmina e sentirsi maschio non è una malattia. Tante madri e tanti padri sono oggi di fronte a un figlio o a una figlia che si sente non in sintonia con il genere assegnato loro alla nascita», spiega a Gente Paolo Valerio, presidente dell’Osservatorio nazionale sull’identità di genere (Onig). «È scientificamente ancora un mistero perché accada. Ma è sempre accaduto, solo che nel passato non se ne parlava. Ben venga allora che una attrice famosa affronti l’argomento senza paura e che dica le cose che dice». Charlize Theron, infatti, è stata chiarissima: «Ho due bellissime figlie che, proprio come ogni genitore, voglio proteggere e vedere prosperare.

Il mio lavoro di madre è celebrarle, amarle e assicurarmi che abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno per potere essere quello che vogliono essere. Farò tutto quanto è in mio potere affinché abbiano questo diritto e siano protette in questo». La diva è una brava mamma. I bambini e le bambine che si trovano nelle condizioni di Jackson possono soffrire intensamente di fronte alle incomprensioni e in contrare difficoltà dovute al tentativo di correzione che il mondo circostante può cercare di operare nei loro confronti. «L’importante è aiutare i genitori a gestire il problema senza negarlo, né forzando i figli verso una direzione o l’altra», avverte Paolo Valerio. Sul sito Internet dell’Onig, www.onig.it, si trovano consigli, linee guida e specialisti da contattare.

E nel nostro Paese si presenta all’avanguardia il Comune di Reggio Emilia, il primo a livello nazionale ad avere adottato un protocollo contro le discriminazioni verso gli orientamenti sessuali. Prevede il via libera ai bagni neutrali in municipio, l’aggiunta dell’identità di genere sui questionari, la possibilità data dalle Ausl e dalle università a dipendenti e studenti di avere sul cartellino di lavoro o sulla student card l’alias scelto per il cambio di sesso. Quello del piccolo Jackson Theron non è l’unico caso di figlio di personaggi celebri con una organizzazione atipica dell’identità di genere. Shiloh Pitt, per esempio, la figlia di Brad Pitt e Angelina Jolie, da quando aveva 2 anni – ora ne ha 13 – vuole che genitori e fratelli la chiamino John. «Vuole essere un maschietto, le abbiamo dovuto tagliare i capelli e comprare vestiti da ragazzo. Non la forzeremo mai a essere ciò che non è», ha dichiarato la sua famosa mamma attrice. Anche Kathlyn Beatty, primogenita di Warren Beatty e Annette Bening, adesso si chiama Stephen.

A 27 anni è finalmente realizzato, ma ha dovuto fronteggiare l’avversione dei compagni di scuola mentre la famiglia non l’ha osteggiato ma gli ha chiesto di riflettere a lungo prima di decidere. Sono senza dubbio più clamorosi i due casi seguenti. Il primo è quello di Chastity Bono, la figlia della cantante Cher, che iniziò nel 2008, a 39 anni, il percorso verso la conversione sessuale. Nel 2010, a 41 anni, cambiò legalmente genere, da donna che era diventò uomo, e nome, ribattezzandosi Chaz. Il secondo è un caso tutto italiano. Emerse nel 2015, quando nella casa del reality Il Grande Fratello 14 entrò una coppia di sposi particolari, Arianna Ghiglieri e Marco Angioni, di Cagliari: lei prima era un lui e lui una lei.



Lascia un commento