Charlotte Casiraghi, è reduce dalla pubblicazione di un libro di filosofia presentato in Italia



Debutti e grandi assenti. Omaggi espliciti e annunci sussurrati. Che la vita privata dei principi di Monaco emergesse preferibilmente durante feste e mondanità piuttosto che attraverso comunicati stampa o post sui social era risaputo. Che questa regola si sia trasmessa anche alle giovani generazioni cresciute all’ombra della Rocca è invece decisamente più sorprendente. L’ultima occasione è capitata proprio al Casinò durante un galà intitolato, ironia della sorte, Secret Games, giochi segreti: una serata per pochi selezionati ospiti, dai dettagli così esclusivi che gli osservatori di cose dell’aristrocrazia l’hanno definito “il segreto meglio custodito di Montecarlo”.



Tra romantiche atmosfere da cabaret Anni 20 e coreografie allusive del periodo del Proibizionismo americano – il tema prescelto per il party e il look degli ospiti ha fatto la sua apparizione parte della famiglia regnante. Con due sorprese che valgono quanto un debutto. La più eclatante, giunta alla festa sotto l’ala protettiva degli zii – il principe Alberto e una stupefacente Caroline in abito di piume Chanel – è Camille Gottlieb. La figlia di Stéphanie e dell’ex guardia del corpo Jean-Raymond Gottlieb ha letteralmente catalizzato l’attenzione di invitati e fotografi.Non solo per l’eleganza e il carisma, stavolta. Ma per una stupefacente somiglianza. Pettinatura, sorriso, persino taglio degli occhi: tutto rimanda in modo incredibile a nonna Grace Kelly.

Persino l’abito candido, in accordo perfetto con la mise scelta dalla zia, le regala un’allure retrò, rimando diretto al celebre sbarco di Grace da Hollywood alla Rocca, alla leggenda dell’attrice incoronata principessa. Una tacita, eppur trionfale rivincita per Camille, la cui fisicità importante è spesso stata più o meno evidenziata dalla stampa e dai commenti social. Ma il suo non è stato l’unico “gioco segreto” della serata. Accanto a lei, testimonial della nuova leva della famiglia, il fratello Louis Ducruet e la moglie Marie Chevallier, impalmata il 27 luglio con una doppia cerimonia giusto prima di partire per una lunga luna di miele tra Asia e Russia.

Ed ecco qui il debutto numero due. Ufficiale perché si trattava a tutti gli effetti della prima uscita dei neosposi con le fedi al dito. Ma non solo. Perché il lungo abito stampato a balze bronzo e nero, pur con la morbidezza di linee e soavità del tessuto, non è stato sufficiente a mimetizzare forme decisamente ammorbidite. Forme che la giovane signora Ducruet ha orgogliosamente messo in evidenza posando abbracciata al marito in leggero profilo. E se alla complicità palpabile tra i due aggiungiamo una certa nuova dolcezza nello sguardo di lei, si arriva alla sorpresa più dolce, quella data ormai per certa grazie a questa apparizione in stato di grazia: pur per ora senza conferme da Palazzo, Marie starebbe per rendere nonna la suocera Stéphanie. Che tuttavia alla gran serata non si è vista, così come la cognata Charlene, sempre più restia a partecipare alla mondanità di corte. Assente più che giustificata invece Charlotte Casiraghi.

Fresca di viaggio in Italia per la presentazione del libro Arcipelago delle passioni, scritto con il suo professore di filosofia Robert Maggiori, e reduce dalle nozze estive con Dimitri Rassam il 1° luglio, la figlia di Caroline si ritaglia qualche momento di rassicurante normalità lontana dai riflettori. Quasi come una giovane mamma qualunque, in scarpe da ginnastica, maglioncino e capelli raccolti in modo improvvisato, la si può dunque incrociare mentre fa la spesa al mercato. Solidamente allacciato nel marsupio, mentre Charlotte si aggira tra le bancarelle di frutta e verdura, c’è il piccolo Balthazar, che spegnerà la prima candelina il 23 ottobre.

E mentre a casa l’aspetta il primogenito Raphaël, nato sei anni fa dalla relazione con l’attore Gad Elmaleh, quest’estate si vociferava già della volontà di allargare ancora la famiglia. Ci sarà tempo, i progetti sono tanti, le insicurezze anche, al di là delle sfolgoranti apparenze. «Sono vulnerabile e poiché ne sono consapevole mi sono immersa nella filosofia: la mia famiglia da sempre vive nell’amore per la cultura», aveva rivelato Charlotte, di solito riservatissima. La dedica al padre Stefano, morto in un tragico incidente durante una gara di offshore nel 1990 quando lei aveva solo 4 anni, completa il quadro di una giovane donna che cerca, nonostante tutto, di tenere insieme i pezzi di una vita fatta di tante luci e di non poche ombre. «Scrivo per invocare gli assenti», ha detto. E allora sì: meglio qualche passerella in meno e qualche giro al mercato in più. Per i debutti c’è sempre tempo.



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