Gigi Buffon e Ilaria D’Amico a Parigi per festeggiare 6 anni d’amore



Lo scorso febbraio Gigi Buffon era a Parigi. Pochi mesi prima aveva accettato l’offerta del Paris Saint- Germain di prolungare la propria carriera come portiere per altri due anni e aveva pensato che, organizzandosi, avrebbe potuto farci stare tutto: l’amore per Ilaria D’Amico, quello per i figli e quello per il calcio. Ma in un giorno di febbraio, con il freddo che ti entra nelle ossa e quel paesaggio straordinario che ti fa sentire “lost in translation”, Gigi Buffon si è fatto una domanda: «Ho 41 anni e tre figli che vivono in Italia, che cosa ci faccio qui?».



E così ha lasciato Parigi ed è tornato alla Juventus, la squadra che aveva salutato un anno prima, per chiudere un cerchio. Gli sarebbe sembrato troppo chiedere a tutti di capirlo ancora una volta dopo che, circa sei anni fa, aveva fatto quello che sembrava un colpo di testa: sposato con Alena Seredova, due figli piccoli, un rapporto a suo dire in crisi, si era innamorato perdutamente di Ilaria D’Amico, conduttrice sportiva, anche lei mamma, separata da Rocco Attisani. Il problema è che anche lei, sempre così composta e trattenuta, aveva perso la testa per Buffon per quel ragazzone così tormentato, che aveva intervistato centinaia di volte, ma che mai prima gli aveva mostrato il suo lato fragile e complesso.

Domenica scorsa, a Trento, Buffon e la D’Amico sono saliti sul palco del Festival dello Sport, evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport, per un’intervista molto personale. Prima avevano trascorso una giornata a Venezia, visitando musei e chiudendosi per quasi un’ora nella chiesa di Santa Maria del Rosario. Poi hanno affrontato l’incontro con il pubblico, raccontato aneddoti sulla loro quotidianità, tipo che Buffon di notte sogna di parare e travolge la D’Amico, o di quando, all’inizio della loro relazione, il portiere provava imbarazzo nell’essere intervistato da Ilaria. Un confronto ricco di curiosità, sportive e non, che ha chiuso un altro cerchio. La coppia, nei primi mesi della propria relazione, ha fatto di tutto per nascondersi. Poi, quando Alfonso Signorini svelò la loro passione (era l’inizio del 2014), Buffon e la D’Amico hanno continuato a non esibire troppo la propria intesa (se non nelle foto paparazzate e pubblicate da “Chi”), perché la loro gioia si stava costruendo sul dolore degli altri: quello degli ex, ma soprattutto dei figli, i due di Buffon e il bimbo della D’Amico.

Per loro l’idea di vedere i genitori con una persona nuova, magari sulla copertina di un giornale, era un trauma. E anche l’arrivo di Leopoldo Mattia, nato a gennaio del 2016, ha accresciuto il carico di responsabilità che gravava su Gigi e Ilaria. Se c’è un merito che hanno avuto, è stato quello di provare a costruire nuovi confini, unire ciò che avevano diviso, creare una nuova famiglia. Quel giorno di febbraio Buffon ha pensato ai figli. «Ha prevalso il padre, ho fatto la scelta più bella per non penalizzarli». Perché a volte, Gigi lo sa, salvare un gol con uno scatto elegante può essere decisivo quanto realizzarlo con l’egoismo dell’attaccante.



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