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“Fine corsa per la sinistra radical chic”: l’attacco di Vannacci



Il voto della Lega contro la mozione di fiducia alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, è stato al centro delle dichiarazioni di Roberto Vannacci, europarlamentare del partito. La mozione è stata respinta con un totale di 360 voti contrari, 175 favorevoli e 18 astenuti. In merito a questa decisione, Vannacci ha affermato: “La nostra è una posizione coerente. Vogliamo un’Europa dei popoli, non delle banche e delle multinazionali. Questa Commissione ha ignorato i veri interessi dei cittadini”.



Vannacci ha anche commentato le scelte diverse effettuate dai partner di coalizione, come Fratelli d’Italia e Forza Italia, sottolineando che, nonostante le divergenze, la Lega rimane ferma nella sua difesa della sovranità nazionale. “Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno fatto scelte diverse per ragioni legate alle alleanze europee, ma la Lega continua a difendere la sovranità nazionale, senza compromessi”, ha dichiarato.

In un’analisi più ampia, Vannacci ha evidenziato due recenti successi per l’Italia all’interno del Parlamento europeo: l’approvazione del patto con l’Albania, fondamentale per la gestione dell’immigrazione, e il rifiuto del Green Deal, che ha definito “ideologico e dannoso”. Secondo lui, queste decisioni rappresentano una vittoria del buon senso e un passo importante per la difesa della sovranità italiana. “Basta imposizioni irrealistiche che danneggiano l’economia e il benessere dei nostri cittadini”, ha aggiunto.

Riguardo alle dimissioni di Carola Rackete, Vannacci ha espresso un’opinione diretta, affermando: “Se una persona decide di esibire un proprio tratto fisico in pubblico – come nel caso della Rackete – lo fa deliberatamente. È una scelta estetica ed è legittimo commentarla. Non c’è nulla di sessista. È il solito doppiopesismo della sinistra, che crea categorie intoccabili solo per convenienza ideologica”. Ha poi ampliato il discorso sulla coerenza, affermando che “la vera discriminazione è pretendere che si possa esaltare un décolleté ma non si possa notare un’ascella pelosa. La coerenza non può essere a corrente alternata”.

Sulle recenti difficoltà politiche di figure chiave della sinistra radicale, Vannacci ha dichiarato: “Quello che chiamano ‘asse’ è solo un castello di carte ideologico. Candidature basate su provocazione, disobbedienza e scorciatoie politiche. Ora la realtà li sta presentando il conto. E il conto, per loro, è salato”. Queste affermazioni riflettono la posizione della Lega nei confronti di quelle che considera le debolezze della sinistra.

In merito alla questione dello ius scholae, Vannacci ha ribadito il suo dissenso, affermando: “Apprezzo la cautela di Pier Silvio Berlusconi, ma resto fermamente contrario. La cittadinanza non è una formalità amministrativa, è un atto identitario. Va difesa con serietà. Nessuna scorciatoia, nessuna concessione: prima dei confini geografici, vanno difesi quelli culturali”. Questa posizione rispecchia la linea dura del partito su temi di immigrazione e identità nazionale.

Infine, riguardo alle differenze interne alla maggioranza, Vannacci ha chiarito: “La politica non è fatta da yes men. Ci sono sensibilità diverse. Forza Italia ha la sua storia, la Lega la sua. Su immigrazione, sicurezza, identità nazionale, noi restiamo su una linea netta, chiara, senza annacquamenti. È ciò che ci chiedono i nostri elettori. E non li deluderemo”. Questa affermazione mette in evidenza la determinazione della Lega a mantenere una posizione distintiva all’interno della coalizione di governo.



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