Legittima difesa, ecco cosa cambia: più tutela per chi reagisce



Per qualcuno l’Italia si avvia a diventare un Far West, un Paese in cui pioveranno proiettili e morti ammazzati, proprio come nei film con gli indiani e i cowboys. Una sconfitta dello Stato, in pratica. Secondo altri, invece, i cittadini potranno finalmente iniziare, a difendersi, se minacciati, anche quando lo Stato stesso non è i stato in grado di farlo \ in maniera preventiva. Il provvedimento che disciplina la legittima difesa, uno dei capisaldi fra le promesse elettorali della Lega, è stato approvato dal Parlamento lo scorso 28 marzo, tra immancabili polemiche. Secondo il testo, che è disponibile sul sito della Camera dei Deputati, si andranno a rafforzare le tutele per chiunque reagisca a una violazione del domicilio. Il provvedimento interviene inoltre su alcuni reati contro il patrimonio (furto in abitazione e con strappo, rapina).



La nuova legge modifica la disciplina della legittima difesa domiciliare, ossia la disposizione che autorizza il ricorso a “un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo” per la difesa legittima della “propria o altrui incolumità” o dei “beni propri o altrui”. Si considera “sempre” sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa. E sarebbe sempre da considerarsi in stato di legittima difesa chi agisce per respingere un’intrusione effettuata con violenza o minaccia all’interno del proprio o dell’altrui domicilio (per esempio dove viene svolta attività commerciale, imprenditoriale o professionale).

Entusiasta Matteo Salvini, che del provvedimento ha sempre fatto un cavallo di battaglia: «Questo 28 marzo è un giorno bellissimo, non per la Lega ma per gli italiani», ha detto subito dopo l’approvazione, spiegando che fare i delinquenti in Italia ora sarà più difficile. «Dopo anni / di chiacchiere e polemiche è stato sancito il sacrosanto diritto alla legittima difesa per chi viene aggredito a casa sua, nel suo bar, nel suo ristorante. Non si legittima la distribuzione di armi, ma si sta con i cittadini perbene», ha proseguito il Ministro degli Interni. Contrarie le opposizioni, da Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico («Non c’è nessun investimento sulla sicurezza delle persone e urbana, in questa legge, ma il governo dice agli italiani: arrangiatevi!») a Francesco Laforgia, Leu («E una legge propagandistica e pericolosa.

Lo Stato rinuncia a garantire la sicurezza e la appalta ai cittadini»), Duro anche il commento dello scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio, ospite di Lilli Gruber, a Otto e mezzo su La7: «Una sciocchezza: per rendere più difficile la vita ai delinquenti servirebbero più forze di polizia e gente sul territorio, rafforzare i meccanismi investigativi… Questa legge è un pastrocchio, scritta da chi non ha idea di cosa sia il diritto e che soprattutto non porterà a nessuna conseguenza pratica.

L’unica cosa giusta è l’aumento delle pene minime per il furto in appartamento. Tutto il resto è quasi grottesco». Il provvedimento, spiega il testo, “inasprisce il quadro sanzionatone per una serie di reati contro il patrimonio: violazione di domicilio e l’ipotesi aggravata che ricorre quando la violazione di domicilio è commessa con violenza sulle cose o alle persone”. Chi si difende con le armi sarà comunque soggetto a indagine: un giudice dovrà stabilire se e come si dovrà procedere o, nel caso, archiviare.

La riforma della legittima difesa cavalca per certi versi quello che è, stando ai consensi attribuiti al vicepremier leghista, il sentimento popolare. Lo ha spiegato Vittorio Feltri su Libero: “La democrazia per funzionare decentemente è obbligata a tenere conto delle pulsioni degli elettori, altrimenti zoppica”. Ed entrando nel merito: “Proteggere se stessi in casa propria (con qualunque mezzo, inclusa la pistola) dagli intrusi non è un reato, anzi un merito”. Secondo un sondaggio a cura dell’ istituto di ricerca Quorum-Youtrend, trasmesso dalla trasmissione Il confine, su Sky, più del 60 per cento degli italiani sarebbe favorevole alla nuova legge.

All’approvazione si è arrivati anche sull’onda emotiva di casi di cronaca (per altro rarissimi, secondo i critici) come quello di Ermes Mattielli, invalido, più volte ospitato in Tv, morto a 62 anni di crepacuore dopo una lunga odissea giudiziaria iniziata nel 2006: era stato condannato al carcere e a un risarcimento dei danni alle persone che si erano introdotte nel suo deposito e a cui l’uomo aveva sparato, ferendole. A lui, Salvini ha dedicato T approvatone della legge, con una foto su Instagram. Noto anche il caso del benzinaio vicentino Graziano Stacchio, che nel 2015 intervenne durante un tentativo di rapina in una gioielleria accanto alla sua pompa di benzina e un colpo mortale attinse un uomo del commando.

Venne assolto poco più di un anno dopo. “Nessun eccesso di legittima difesa, rispose a una minaccia mortale stabilirono i giudici’, ha scritto il Corriere della Sera che nei giorni scorsi è andato a intervistarlo. Il provvedimento approvato dal Governo, si legge ancora nel testo, interviene sulla disciplina civilistica della legittima difesa e dell’eccesso colposo, specificando che, nei casi di legittima difesa domiciliare, è esclusa in ogni caso la responsabilità di chi ha compiuto il fatto: chi viene assolto in sede penale non è obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto.

Si prevede, inoltre, che nei casi di eccesso colposo, al danneggiato sia riconosciuto il diritto a una indennità calcolata dal giudice con equo apprezzamento tenendo conto “della gravità, delle modalità realizzative e del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiato”. Patrocinio, inoltre, a spese dello Stato in favore di “colui che sia stato assolto, prosciolto o il cui procedimento penale sia stato archiviato per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o di eccesso colposo di legittima difesa”. «E i processi saranno più brevi», ha spiegato Mario Giordano a Fuori dal coro, su Rete 4.



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