Omicidio Mario Biondo, ennesimo colpo di scena nel caso



L’esito della terza autopsia su mio figlio subirà un ritardo, è emerso un fa#o molto importante. Non posso ancora rivelarlo, ma si tra#a di qualcosa di molto grave, venuto a galla già dalla metà di gennaio. La Procura generale sta effettuando i dovuti accertamenti. La nostra battaglia continua. Devo dimostrare che mio figlio non si è impiccato. Chi ha ucciso Mario deve andare in galera”.



A pronunciare queste parole è Santina Biondo, la mamma di Mario Biondo, 30 anni, il cameraman palermitano morto in circostanze misteriose a Madrid il 30 maggio 2013, nell’appartamento dove abitava con la moglie, Raquel Sanchez Silva, volto noto della Tv spagnola. L%importante scoperta emersa durante la terza autopsia sul corpo di Mario non è l%unica novità nel caso. Raquel Sanchez Silva è stata interrogata dai magistrati italiani e avrebbe reso dichiarazioni contradditorie tanto da rischiare di essere indagata per omicidio. Cominciamo con l’interrogatorio di Raquel Sanchez Silva da parte dei giudici italiani.

I magistrati si sono concentrati su due aspetti, l%orario in cui la presentatrice Tv avrebbe ricevuto la notizia della morte del marito e l’abitudine di Mario ad assumere cocaina. In entrambi i casi, la donna è stata reticente. Perché già dopo le 12 del 30 maggio avrebbe ricevuto messaggi di cordoglio, se lei ha de#o di aver saputo della morte del marito solo nel tardo pomeriggio dalla cameriera? Perché un commerciante della zona disse di aver visto i soccorsi in mattinata? La vedova nel rispondere ha tenuto un atteggiamento talmente scostante da essere richiamata dai magistrati, che le avrebbero de#o: «Se lei continua con le sue contraddizioni potrebbe essere indagata anche per omicidio in Italia, forse non ha capito». E ancora: «Noi facciamo il nostro lavoro. Siamo magistrati italiani e questo è un processo penale che può arrivare all’ ergastolo». Nonostante il vivace ba”ibecco, Raquel Sanchez Silva si è contradde”a anche sulla questione della cocaina. Alla polizia spagnola, all’ inizio dell!inchiesta, aveva detto: Quando l!ho conosciuto era consumatore abituale di cocaina». Davanti ai magistrati italiani la versione è stata diversa: Non l’ho mai visto utilizzare droga».

E ha negato di avere nel telefonino il numero di un noto spacciatore, con cui spesso parlava, come dimostrano i tabulati telefonici. Qual è la verità? Di certo, l’esame sui capelli di Mario chiesto dalla famiglia ha dato esito negativo rispetto al consumo di droga. E ora veniamo alla nuova autopsia, la terza. Cosa hanno trovato di tanto importante i medici legali che i loro predecessori non avevano visto? Che cos’ha rivelato il cadavere di Mario? La voce di mamma Santina è carica di aspettative. Dunque, da quell!esame è emerso qualcosa che probabilmente prova che Mario non si è suicidato, ma fu ucciso. È certo anche che su queste nuove scoperte la Procura generale di Palermo vuole vederci chiaro. È stata, infatti, concessa una proroga proprio per concedere ai medici legali più tempo prima di consegnare i risultati dei loro accertamenti.

La verità è vicina? Probabilmente sì. La tesi dei genitori di Mario e dei tecnici a cui si sono a$dati è che l!uomo sia stato assassinato e poi sia stata creata la messinscena del suo suicidio per impiccagione alla libreria di casa. Gli assassini o l!assassino, però, avrebbero commesso un grave errore: il corpo era già in “rigor mortis”, in una posizione, dunque, incompatibile con un a”o di autolesionismo. E poi il nodo della sciarpa che avrebbe usato per togliersi la vita era troppo alto e non poteva ucciderlo. Quindi, le precedenti autopsie hanno rivelato sul collo dell’uomo due segni, uno lasciato dalla sciarpa e l!altro forse da un cave”o elettrico. Insomma, probabilmente anche la nuova scoperta fa”a dai nuovi medici legali porta nella direzione di un suicidio simulato.



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