Pace Fiscale e saldo stralcio successo per la rottamazione delle cartelle



Tempo scaduto, almeno per adesso. Ieri era l’ultimo giorno utile per avanzare le domande per la “pace fiscale”, “rottamazione-ter” o saldo e stralcio delle cartelle per i contribuenti più in difficoltà. Il dato non definitivo (perché fino alle 24 era ancora possibile presentare la domanda on line) parla di 1 milione e 320mila domande, di cui oltre la metà (quasi 800mila) avanzate online (sul sito o via mail) e di code agli sportelli dell’Agenzia della Riscossione. La definizione agevolata 2018 prevede la possibilità di adesione per le cartelle che riguardano somme affidate all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017, versando le somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Per le multe stradali non si pagano gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge. Sono da aggiungere a quanto dovuto le somme maturate a favore dell’Agente della riscossione a titolo di aggio, spese per procedure esecutive e diritti di notifica.



Ma il punto è capire se i termini sono davvero scaduti. Il vicepremier Matteo Salvini ha già annunciato che arriverà una riapertura. Chi sperava in una proroga immediata è rimasto deluso, ma dal Carroccio si lavora a una nuova finestra per presentare le domande. «Nei prossimi giorni, con un emendamento, inseriremo un’ulteriore riapertura dei termini alle stesse condizioni» nel decreto Crescita, che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha finalmente firmato dopo il doppio passaggio in Consiglio dei ministri ed è dunque atteso in Parlamento nei prossimi giorni. La riapertura dunque, tenendo conto dei tempi tecnici per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’iter nelle due Camere, potrebbe avvenire dopo i prossimi due mesi, quindi da luglio in poi. Intanto Salvini esulta: «Si tratta di un altro risultato del buon Governo della Lega che ha permesso a centinaia di migliaia di cittadini contribuenti in difficoltà di chiudere il contenzioso con il fisco e tornare a vivere e a pagare le tasse».



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