Pensioni Quota 100 da valutare. Torna l’allarme



Secondo un’indagine dell’Ocse sull’economia italiana, la misura pensionistica Quota 100 sarebbe bocciata. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nonostante abbia denotato alcuni aspetti positivi in misure come il reddito di cittadinanza, boccia comunque Quota 100. I dati relativi alla crescita economica dell’Italia non sembrano essere affatto positivi e la misura Quota 100 potrebbe essere efficiente, nel caso però sia accompagnata da una effettiva riforma per i centri dell’impiego che possa equiparare il nostro paese agli altri europei. Quota 100, ad ogni modo, risulta una misura che potrebbe risollevare la crescita economica italiana. A parlare è stato nei giorni scorsi, il Ministro dell’Economia Tria il quale ha ricordato che la nuova uscita anticipata altro non è che una soluzione a tempo che però va valutata.



Pensioni news: Ocse contro Quota 100

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sancisce come l’Italia dovrebbe abrogare alcune modifiche relative alle regole sul pensionamento anticipato introdotte nel 2019 e mantenere nel contempo il nesso tra l’età pensionabile e la speranza di vita. Secondo quanto riferito, la colpa principale di Quota 100 starebbe nel ridurre la crescita nel medio periodo e la partecipazione degli anziani al lavoro. In questo modo, però, Quota 100 andrebbe a peggiorare la disuguaglianza intergenerazionale aumentando poi il debito pubblico.

Ocse su Italia, prospettive di crescita molto basse

Le prospettive per il nostro paese Purtroppo non sono del tutto rosee e secondo le ultime stime il Pil italiano sarà in calo dello 0,2% e nel 2019 per poi risalire al +5% nel 2020. Ad aumentare sarà anche il deficit dei conti pubblici a fronte di una politica fiscale espansiva e di una bassa crescita arrivato alle 2,5% nel 2019. Va anche sottolineato che il PIL pro capite reale è rimasto i livelli nel 2000 e comunque ad un livello inferiore delle piccole crisi.

L‘economia italiana quindi sarebbe in stallo ed un altro aspetto fondamentale sul quale punta l’Ocse sembra essere la povertà che è generata da un fenomeno di carente occupazione. ” la qualità del lavoro è bassa e la discrepanza tra i posti di lavoro delle persone le loro competenze elevata” e questo quanto dichiarato dal segretario generale asl Liguria, il quale ha proposto di elaborare un programma pluriennale di riforme istituzionali sociali ed economiche senza abrogare le misure importanti che sono state adottate in questi ultimi anni. Ciò su cui sono tutti d’accordo è che bisogna, nel più breve tempo possibile, risolvere il problema di un’economia italiana che sembra essere in stallo”.



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