Processo bis omicidio Sarah Scazzi: alla sbarra Ivano Russo, Zio Michele e altre 12 persone



Questo articolo in breve

Ivano Russo non ha detto la verità sull’uccisione di Sarah Scazzi, ha mentito negli interrogatori dei pubblici ministeri e lo ha fatto anche davanti alla Corte d’assise». Ne è convinto il pubblico ministero Mariano Buccolieri che ieri, nell’udienza del «processo Scazzi bis» sulla morte della quindicenne uccisa dalla cugina Sabrina Misseri e dalla zia Cosima Serrano, ha chiesto cinque anni di reclusione per il bello di Avetrana che deve rispondere di false dichiarazioni e falsa testimonianza.



Quattro anni e otto mesi la richiesta per Michele Misseri, unico imputato presente in aula. Più miti le richieste, sino al minimo di due anni di carcere, per gli altri nove imputati, tutti accusati di aver nascosto qualcosa di ciò che sapevano della discussa e bruttissima storia di sangue che a distanza di nove anni continua a far parlare le aule dei tribunali e non solo. La pubblica accusa ieri ha presentato una memoria scritta che le difese si sono riservate di acquisire in preparazione delle loro arringhe previste nella prossima udienza fissata per il 7 gennaio 2020.

Quella di Ivano Russo è la posizione più delicata anche per il il ruolo che ha ricoperto nell’inchiesta madre e per i rapporti stessi tra vittima e la sua assassina. Nei tre gradi di giudizio, tutti concordi con la condanna all’ergastolo delle due assassine, Russo viene considerato al centro della contesa tra le due cugine e quindi causa di gelosia della più grande sfociata poi nell’omicidio.

Uscito indenne dal processo madre dove figurava come testimone, in questo filone processuale il trentacinquenne di Avetrana deve difendersi da gravi accuse: avrebbe nascosto, agli inquirenti prima e ai giudici sotto giuramento poi, di aver sempre saputo di come fu uccisa Sarah e di averlo nascosto per coprire l’amica Sabrina o per timore di essere coinvolto nel delitto.

Convinzione della pubblica accusa, questa, confermata dalle dichiarazioni postume della sua ex compagna, Virginia Coppola, anche lei di Avetrana, che a maggio del 2018, finita la storia d’amore con Russo da cui nel frattempo aveva avuto un figlio, si presentò ai magistrati rilasciando dichiarazioni spontanee choc. Disse che durante un momento di intimità, il suo ex le avrebbe confidato che il pomeriggio in cui Sarah fu uccisa lui non si trovava a casa contrariamente a quanto aveva sempre sostenuto. Una presunta verità che il trentacinquenne, difeso dagli avvocati Francesco Marino e Alfredo Russo, ha sempre smentito accusando a sua volta di calunnia la sua ex compagna. Sempre ieri il piemme Buccolieri ha depositato agli atti tutti i verbali di interrogatorio degli imputati in sede di Corte d’assise.

Fanno compagnia a Russo e Michele Misseri (quest’ultimo unico in carcere dove sta scontando la condanna ad otto anni per occultamento di cadavere), gli imputati Anna Lucia Pichierri e Maurizio Miseri, moglie e figlio di Carmine Misseri, anche lui in carcere per complicità con il fratello Michele; Alessio Pisello, amico di Ivano e Sabrina; l’imprenditore Giuseppe Olivieri; Anna Scredo, cognata del fioraio Giovanni Buccolieri; Dora Serrano, sorella di Concetta e Cosima e Giuseppe Serrano, fratello di Concetta e Cosima. Secondo l’accusa, ognuno nelle rispettive qualità avrebbe nascosto qualcosa per interessi diversi.



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