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Certezze e novità. La Samp che oggi manderà in campo contro la Fiorentina potrà contare sul recupero a tempo pieno di Bereszynski, anche se il polacco dovrebbe partire prudenzialmente dalla panchina. Una scelta tecnica fatta da Giampaolo per consentire al difensore della Samp di essere abile al cento per cento contro l’Udinese nell’anticipo di sabato prossimo al Ferraris.



Fiducia, dunque, ancora a Jacopo Sala, che sin qui, da quando è rientrato stabilmente nell’undici titolare, non ha mai tradito le attese. Per il resto, rimane aperto un dubbio come difensore centrale al fianco di Andersen fra Tonelli e Colley, mentre la mediana vedrà la novità di Jankto schierato a sinistra al posto dell’indisponibile Linetty. Ramirez, sulla trequarti, parte in vantaggio su Saponara (ma la staffetta fra i due rimane sempre possibile), mentre in attacco al fianco di Quagliarella dovrebbe toccare a Defrel partire dall’inizio.

SCELTE Sull’argomentoattaccanti, ieri il commento di Giampaolo è stato chiaro, lasciando intendere che sul fronte del mercato lui considera cedibile soltanto Kownacki. «Queste sono le strategie concordate con la società ». Del resto, al di là di alcune voci non confermate su Defrel, ad oggi l’unico giocatore richiesto, in Italia e all’estero, al diesse Carlo Osti è proprio il polacco. Che, in serie A, piace sempre parecchio all’Empoli. L’impressione è che sul fronteuscite nel reparto offensivo saranno decisivi gli ultimi giorni di mercato per definire le ultime situazioni. MEDIANA Oggi, contro la Fiorentina, l’unico reparto in cui le scelte della Samp saranno obbligate è il centrocampo, visto che pure Barreto è ancora fermo ai box.

«Se dovessimo avere bisogno di cambiare, dovremmo inventarci qualcuno fuori ruolo», ha ammesso Giampaolo, che conta comunque sulla duttilità dei suoi, oltre che sui confortanti progressi di Jankto: «Lavora bene — ha commentato l’allenatore —, è migliorato. All’inizio della stagione non aveva accettato l’esclusione, abituato com’era a giocare sempre. Qui ha trovato una concorrenza forte», oltre che «un tipo di giocatori abituati a fare un calcio diverso da quello a cui era abituato». Però gli ultimi tempi hanno regalato sensazioni nuove sul ceco al tecnico della Samp: «Contro il Milan in coppa Italia mi è piaciuto, e mi pare che si sia integrato perfettamente». Sono i sampdoriani dell’oggi e, soprattutto, del futuro prossimo. Un altro giocatore in rampa di lancio è Ronaldo Vieira. Il bimbo, come lo chiama Giampaolo, cresce bene. E, presto, bisognerà cambiargli soprannome.

Con chi giocherà, chi starà fuori, esterno o seconda punta? Marco Giampaolo frena i facili entusiasmi e blocca tutto: Manolo Gabbiadini oggi contro la Fiorentina non partirà dal primo minuto. Facile prevederlo, in realtà. Un po’ perché l’attaccante è appena arrivato e deve ancora inserirsi negli automatismi dell’allenatore, un po’ perché come ha detto Giampaolo deve essere pronto a diventare “uno degli eroi”: «Ha tanta voglia di fare, allenarsi – ha spiegato il tecnico – È arrivato con un entusiasmo particolare.

Dall’inizio non giocherà, poi deciderò in base alla partita. Gabbiadini dovrà diventare uno degli eroi. La Sampdoria fino ad oggi non ha avuto problemi realizzativi. Gabbiadini è venuto a darci ulteriore linfa perché partite non le vinci mettendo dentro i terzini, con tutto rispetto per loro. Le partite si vincono con i giocatori bravi e penso che Gabbiadini sia un ulteriore innesto di qualità. E poi dobbiamo dare merito a quelli che ci hanno portato fino a qui, Defrel non parte, il partente è Kownacki… (nemmeno convocato, ndr)».  

Defrel fuori dal mercato, almeno per gennaio, anche se la società ha deciso di stoppare la cessione del polacco perché non si sa mai che arrivi una mega offerta. In ogni caso lo stesso Defrel non avrà la certezza, oggi, di indossare una maglia da titolare: Caprari lo insidia e Quagliarella come sempre non si tocca. Dietro ci sarà Ramirez, anche se i veri problemi saranno a centrocampo perché Linetty e Barreto sono out. A sinistra quindi spazio a Jankto: «Mi aspetto di trovare una squadra forte – ha spiegato l’allenatore sui viola – che ha valori individuali e una buona fisicità. Ma abbiamo già affrontato squadre forti. La Juventus, il Napoli, le due milanesi, le romane, queste sono squadre che possiamo considerare come superiori. Resta un posto per l’Europa. Se lo giocano tutte le altre: noi, la Fiorentina, l’Atalanta, il Torino, il Sassuolo, il Parma. Quindi è una partita importante, ma dobbiamo affrontarle tutte. Vi ho elencato dodici squadre più o meno e tutte queste giocano sul filo dell’equilibrio, dei dettagli. Sapete che vi dico? L’Europa è la bella di Torriglia, tutti la vogliono, poi nessuna la piglia…».

 La tentazione è sempre più forte: dentro dal 1′ Muriel e Simeone insieme, più ovviamente a Chiesa decisivo con 3 reti nelle ultime vittorie esterne di campionato (col Milan) e Coppa Italia (una settimana fa col Torino). La tentazione di Pioli sta lievitando con l’avvicinarsi della sfida con la Sampdoria. Sfida che il tecnico viola ha una voglia feroce di vincere per agganciare Giampaolo in classifica a 29 punti e spingere da subito sull’acceleratore all’inseguimento dell’Europa. A chi teme che la questione del contratto in scadenza possa rivelarsi un elemento di… distrazione, Pioli risponde come più ama fare: con il lavoro, l’impegno e la concentrazione al massimo. Perché la Fiorentina e il rispetto per i tifosi rappresentano per lui una missione. Per oggi ha convocato 23 giocatori, fra i più attesi Muriel, uno dei grandi ex insieme all’eterno bomber Quagliarella di cui è stato compagno proprio alla Samp, l’ultimo suo club italiano prima di trasferirsi al Siviglia. In blucerchiato, dal 2015 al 2017, l’attaccante colombiano ha disputato 84 gare con 24 reti, l’ultima in A risale al 21 maggio 2017, in casa dell’Udinese, un’altra delle squadre cui Muriel ha militato in Italia. Sarà di buon auspicio? Il popolo viola ci spera mentre attende a fine mese di incontrare Andrea Della Valle per parlare del futuro della società come richiesto dal Centro coordinamento viola club e chiedono da tempo gli ultrà. Dopo il debutto da titolare in Coppa Italia Muriel sogna di esordire al Franchi con un gol: sarebbe l’ideale per iniziare in campionato l’avventura viola e mettere un primo tassello sul suo riscatto a giugno. Altro rebus di formazione per Pioli a centrocampo: l’unica certezza pare Veretout mentre Benassi, Edimilson, Gerson e Norgaard sono in lizza per 2 maglie. In difesa, dopo la squalifica, rientrerà Vitor Hugo. 

Ecco una breve lista che potrebbe risultare utile ai fini delle ricerche:

Portogallo con Rádio e Televisão de Portugal;
Svizzera con Schweizer Radio und Fernsehen;
Turchia con Turkish Radio and Television Corporation;
Serbia con Radio-televizija Srbije;
Paesi Bassi con Sanoma Media Netherlands;
Paraguay con Sistema Nacional De Television;
Slovacchia con Slovenská Televízia;
Suriname con Surinaamse Televisie Stichting;
Repubblica Ceca con Ceská Televize;
Svezia con Modern Times Group.

DOVE VEDERE FIORENTINA SAMPDORIA  IN TV

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L’Europa è come la bella di Torriglia», sentenzia Marco Giampaolo, evidentemente ben documentato su una celebre, ottocentesca filastrocca dialettale genovese («Al’é a bella de Torriggia: tutti a vêuan e nisciûn s’a piggia», cioè «tutti la vogliono e nessuno la piglia»). Serve da metafora al tecnico per spiegare come, al di là dell’eccellente posizione di classifica, un posto nelle coppe per il prossimo anno sia tutt’altro che impresa semplice. Certo, la sua Samp, al pari della Viola, arriva oggi al Franchi ben rodata dalla gara di otto giorni fa contro il Milan in coppa Italia, «un test che ha fatto pure la Fiorentina. Dunque… Per noi la sosta non è stata lunghissima.

Adesso entriamo veramente in clima campionato. Ci aspettano diciannove partite, ci sarà ancora da pedalare». Non vuole alimentare false e facili aspettative, l’allenatore blucerchiato. Che, infatti, parte da un presupposto: «Se pensiamo che ci siano sei squadre superiori a tutte le altre, e cioè Juventus, Napoli, le due romane e le milanesi, quel posto al sole che ancora rimane, da quel che dice la classifica, se lo giocano Atalanta, Torino, Fiorentina, Sampdoria, Sassuolo e Parma. Come la bella di Torriglia, appunto… Tanti ambiscono a quel risultato, ma la strada è lunga. E una gara importante sarà quella con la Fiorentina».

DETTAGLI Regna un grande equilibrio in questa serie A, lo dicono la classifica e pure l’andamento generale del girone di andata. Ecco perché, da qui in avanti, «saranno le piccole cose, i dettagli, a fare la differenza. E mi riferisco, per esempio, alla condizione fisica, agli infortuni, all’ambiente. Noi dobbiamo lavorare sulla mentalità della squadra, voglio che sia propositiva e ambiziosa, che possa cioè provare a giocare alla pari anche con le cosiddette grandi. Questo è il mio obiettivo: se la squadra riuscirà a fare tutto questo, cioè a rimanere concentrata e a giocare partita per partita, potremo fare bene». Facendo grande attenzione, però, perché «le insidie sono sempre dietro l’angolo ».

OCCHI APERTI La Fiorentina è un avversario da affrontare con la massima attenzione, «perché—prosegue l’allenatore della Samp—è una squadra dalle forti individualità, capace di esprimere qualità importanti attraverso i singoli, forte nell’uno contro uno, con tanti giocatori solidi sul piano fisico. E che, fra l’altro, negli ultimi tempi ha fatto bei risultati. Insomma, mi aspetto una Viola forte, ma è vero che contro le squadre forti sinora ce la siamo giocata sempre alla pari». Oggi, però, i blucerchiati potranno sfruttare un jolly in più, Manolo Gabbiadini, che partirà dalla panchina e sul quale ci sono grandi speranze per alzare ulteriormente il tasso tecnico dell’attacco: «Lui è importante perché ha molto entusiasmo, ha voglia di fare e di allenarsi, porta con sé un entusiasmo particolare. Non giocherà dall’inizio, vedremo poi cosa dirà la partita». Un innesto soft, com’era facile prevedere, ma senza caricarlo sin d’ora di eccessive responsabilità. Perché qui torniamo sempre al punto di partenza. Entrare a stagione in corso nel gruppo di Giampaolo non è mai impresa semplice, anche sul piano tattico. Anche se Manolo qui c’è già stato. E un ritorno a casa rende per forza ogni cosa più semplice.



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