Antonella Clerici matrimonio con Vittorio Garrone? Mai dire mai



Se, ogni volta che penso a te, spuntasse un fiore, la terra sarebbe un immenso giardino». Queste le parole che Antonella Clerici, ispirata dal libro Cambiare l ’acqua ai fiori di Valérie Perrin, ha dedicato al compagno, Vittorio Garrone. E lo ha fatto pochi mesi fa, dopo oltre quattro anni d’amore. Il loro sarà un Natale diverso, come quello di tutti, ma sarà comunque speciale, come il legame che li unisce e come il clima che si respira nella loro casa nel bosco ad Arquata Scrivia. Li vediamo, infatti, immersi nella neve, ad illuminare le Feste di tutti i nostri lettori con le loro parole di gioia e di speranza. «E pensare», ricorda Vittorio, «che la prima cosa che mi ha detto Antonella quando ci siamo conosciuti è stata: “Odio la campagna e odio le sorprese”. Fortuna che ha cambiato idea!».



La Clerici, che la scorsa stagione era rimasta fuori dai palinsesti (per decisione dell’allora direttore di Raiuno, Teresa De Santis), è reduce dal successo di The voice senior, ed è tornata regina della tavola con È sempre mezzogiorno. Perché lei è come il tricolore, la pasta al pomodoro, la pizza: piace a tutti. «Nel lavoro, come nei rapporti personali, riesco a dare il massimo solo quando mi sento amata. Per questo dico grazie all’attuale direttore di Raiuno, Stefano Coletta. E a Vittorio».
Domanda. Con gli uomini è stata spesso Bridget Jones: chi le ha mandato Garrone?

Antonella. «Me lo ha mandato mia madre dal cielo, devono essersi incontrati lei e il padre di Vittorio e hanno investito un’ amica comune, la nostra dietologa, del compito di farci conoscere. Perché siamo uno lo specchio dell’altra e perché non era scontato incontrarsi. L’ho conosciuto a 52 anni, volevo un’altra chance senza essere ridicola, calibrando le mie aspettative: penso di essere una bella donna, ma di non essere l’eterna ragazza. L’amore maturo è quello in cui, finalmente, dici: “Sono così, prendimi come sono”. La testa è importante, non avrei accettato una relazione come quella che ho avuto a 40 anni. Resto, però, una Bridget Jones (ride, ndr) e se mi
devi amare, devi prendermi così, come quella sempre fuori forma che a volte si mette i calzettoni e la tuta, con questa mia aria da Cenerentola che si sente a disa-
gio al ballo perché si trova bene in mezzo alla gente comune».

D. Ricordo una vigilia di Natale in cui ci sentimmo, stava preparando una cena nella sua casa di Roma per tanti amici, aveva perso da poco sua mamma e stava per finire una relazione importante. Adesso è diverso.

Antonella. «Con Maelle e Vittorio per me è Natale tutti i giorni, ho decorato tutta la casa perché per me questo periodo deve essere sempre una festa. E poi adoro il freddo, forse per contrasto con il mio spirito solare: amo il mare d’inverno, la Normandia, per me il Natale è la massima espressione di questo clima. La malinconia c’è sempre, fa parte di noi, ma poi dobbiamo guardare avanti».

D. Qual è la cosa più bella che le ha detto Vittorio?

Antonella. «Mi ha detto: “Sei una donna senza tempo”, e questo è benissimo, perché noi donne abbiamo paura degli anni che passano e non ci sentiamo mai belle. Mi sono sentita finalmente
amata e protetta, non mi era mai capitato prima: qualunque cosa mi succeda lui c’è sempre, non è invidioso del mio successo men-
tre prima ero io a trainare, ero il motore di tutto. Oggi avverto una solidità intorno che mi permette di sentirmi leggera».

Vittorio. «Antonella ha portato una luce nella mia vita perché è “gassosa”, riempie l’aria e gli spazi, mi hanno colpito la sua spontaneità, la semplicità, la bellezza senza tempo. Prima di conoscerla sapevo poco di lei, vedo poca tv, ma mi piacevano la sua bellezza scenica, le sue forme, i suoi capelli. Il nostro è stato uno di quegli incontri che capitano una volta su un miliardo, giunto in un’età in cui, almeno, devi sapere quello che non vuoi dalla vita. L’ho corteggiata per tre mesi con lettere d’amore profumate e cose d’altri tempi, avevo paura di non essere alla sua altezza. Lei è così spontanea che, a volte, quando parla, mi commuovo.



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