Carlo Conti il lutto mai dimenticato, la vita stravolta dopo l’addio



Negli ultimi anni la vita di Carlo Conti è profondamente cambiata sia nel fronte lavorativo che in quello personale. In particolar modo, la vita del conduttore è stata stravolta da un lutto che ha investito la sua vita in modo impetuoso. Ecco di chi si tratta.



Carlo Conti il lutto mai dimenticato

Come abbiamo avuto modo di raccontare anche in diverse occasioni, Carlo Conti negli ultimi tempi ha avuto modo di vedere cambiare la sua vita radicalmente dal momento in cui un lutto ha bussato alla sua porta.

Carlo Conti, in occasione di varie interviste, ha avuto modo di spiegare come la malattia di Fabrizio Frizzi l’abbia indotto a rimodulare i tanti impegni lavorativi al fine di dedicare quanto più tempo possibile al piccolo Matteo e alla moglie Francesca, un idea che ha preso sempre più corpo nel momento in cui ha dovuto dire addio a Fabrizio Frizzi, caro amico e collega di sempre… un lutto che ancora oggi pesa sulla sua vita.

L’amicizia con Fabrizio Frizzi

L’addio a Fabrizio Frizzi è arrivato in modo inaspettato, un anno dopo che il conduttore ha portato avanti e a testa alta la sua lotta contro il cancro senza che i fan lo sapessero. Il suo unico obiettivo era quello di poter vivere il più allungo possibile al fianco della figlioletta Stella e dalla moglie Carlotta, ma il tempo con lui è stato molto infausto.

L’amicizia con Fabrizio Frizzi ha cambiato la vita anche a Carlo Conti, il quale ancora oggi cerca di vivere al fianco di Carlotta e della piccola Stella che lo chiama ‘babbo’, ma l’assenza dell’amico e conduttore è un macigno che pesa sempre sul cuore.

“Per me è come se ci fosse sempre”

Carlo Conti ha sempre ricordato in ogni occasione l’amico Fabrizio Frizzi, con il quale ha condiviso molte emozioni. Il dolore è ancora una ferita molto aperta, tanto che lo stesso conduttore in occasione di una passata intervista rilasciata a Mara Venier, ospite di Domenica In, ricordando Fabrizio Frizzi ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Nel nostro lavoro non importa quanti Sanremo hai fatto, se l’hai fatto, ma quello che rimane al pubblico, ancora adesso in taxi mi chiedono di Fabrizio sapendo del nostro legame. Lui era più passionale di me, se la prendeva un po’ di più, mi chiamava babbo Carlo perché lo tranquillizzavo. Per me è come se ci fosse sempre, solo che ci chiamiamo un po’ di meno”.



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