Clint Eastwood sarà un ex re dei rodei che accetta di rapire un bambino



Questo articolo in breve

Arrivare alla quarta età impone a chi la raggiunge di volgere lo sguardo unicamente al passato, rinunciando a ogni ambizione? Falso. Clint Eastwood, 90 anni compiuti il 31 maggio, per esempio, è in pieno vigore artistico. Tanto che ha iniziato, secondo quanto riporta il sito specializzato in scoop cinematografici deadline.com, a cercare le location per girare il suo prossimo film.



Il progetto ha già un titolo: Cry Macho. E si tratta della diciannovesima pellicola (la prima fu Brivido nella notte, del 1971) in cui Eastwood veste sia i panni del regista sia del protagonista. Prodotto da Warner Bros e Malpaso, storica società dell’attore, il film è l’adattamento cinematografico di una omonima novella di Richard Nash scritta nel 1975.

Al centro della storia c’è un addestratore di cavalli, mito dei rodei oggi in rovina, che accetta di rapire un ragazzo a Città del Messico, dove è tenuto in ostaggio dalla madre alcolista, e consegnarlo al padre, in Texas, in cambio di cinquantamila dollari. Non è la prima volta che il testo di Nash tenta l’approdo al cinema. Il primo progetto risale al 1991, quando la parte del protagonista fu offerta a Roy Scheider.

Ma non se ne fece niente. Stessa sorte per la produzione del 2011, che voleva Arnold Schwarzenegger nei panni del cowboy- rapitore. Ora tocca a Clint cimentarsi con Cry Macho, uno dei suoi tarli professionali sin dagli Anni 80, quando stava per girarlo ma poi rifiutò l’offerta per interpretare Scommessa con la morte, l’ultimo capitolo della saga dell’ispettore Callaghan, suo celebre personaggio. Sembra, insomma, che Eastwood e questa sceneggiatura si stiano rincorrendo da oltre trent’anni.

Ora è la volta buona. Anche perché in epoca di pandemia l’industria di Hollywood punta tutto sui veterani, che sanno come ci si muove sul set. E sapersi muovere significa risparmiare tempo e soprattutto denaro, tema diventato una priorità anche nelle grandi produzioni a causa della crisi che si è abbattuta sul mondo dell’entertainment. Eastwood è noto infatti per ultimare i suoi film in tempi strettissimi. Ma questo set rappresenta per l’indimenticabile cowboy dei western di Sergio Leone anche l’occasione per posizionare sul caminetto la statuetta che gli manca.

Perché è vero che si è aggiudicato due volte l’Oscar come miglior regista e quello per il miglior film (ha vinto entrambe con Gli spietati, del 1992, e Million Dollar Baby, del 2004), ma ora va a caccia del premio come miglior attore. Una sfida che vale la pena affrontare. Anche a 90 anni.



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