Filippo Magnini e Giorgia Palmas, si sposeranno quando finirà il Coronavirus



Abbiamo deciso di far slittare il nostro matrimonio per l’allerta coronavirus, ma per noi non cambia nulla, anzi, avremo più tempo per organizzarlo nel modo migliore». Filippo Magnini e Giorgia Palmas si sarebbero dovuti sposare a fine marzo con rito civile alla Villa Reale di Monza, ma, per l’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese, hanno rivisto i loro piani. «Siamo per il rispetto delle regole che limiteranno la quotidianità di tutti, ricordando che sono finalizzate al bene comune », dicono.



Il loro spirito volge sempre all’ottimismo perché nella vita hanno superato prove insidiose, come quella che ha coinvolto negli ultimi tre anni Filippo, accusato di “tentato doping” e assolto totalmente pochi giorni fa. Magnini e la Palmas sono gli “innamorati della porta accanto” e la loro felicità è quella di due ragazzi sensibili che due anni fa, dopo una vita di battaglie e delusioni sentimentali, si sono trovati e non hanno perso un minuto. «Ci abbiamo messo poco a sposarci? È tutta la vita che aspettavamo di incontrarci!». Filippo ha fatto la proposta a Giorgia la notte di Natale, portandola nella loro casa nuova dove li aspettava un enorme albero addobbato con le loro foto.

Ma l’aveva già conquistata quando ha saputo avvicinarsi nel modo giusto a Sofia, la figlia di Giorgia. «Con lei è stupendo, anche se fanno squadra contro di me!», scherza la Palmas, e siamo sicuri che la piccola non resterà sola a lungo, perché re Magno e l’ex velina vogliono allargare la famiglia. Domanda. Come è stato il vostro cammino verso le nozze? Filippo. «Sono stati due anni intensi che valgono una vita. Siamo stati sempre insieme, nel momento difficile del processo lei mi ha dato la forza di lottare».

Giorgia. «In realtà sono io che ho trovato la forza in lui, l’ho trovata nel suo modo di essere, nel suo carattere, nell’amore che ci siamo dati. Mi ha raccontato tutto della sua vicenda e, quando una persona ti parla a cuore aperto, si racconta anche nel suo dolore, allora ti sta facendo una dichiarazione d’amore, ti sta dicendo: “Vorrei che fossi sempre nella mia vita”. Per me è stato normale prenderlo per mano».

D. “Giorgia è stata il mio angelo custode”, ha detto Filippo, una frase ripresa da tutti i media. Filippo. «Sa tirare fuori il meglio di me e poi mi completa: mi piace fare tutto insieme, senza di lei non mi sento appagato. E sono stato sincero subito perché sapevo che la mia condizione avrebbe colpito chi mi stava vicino, non ho mai messo l’armatura e Giorgia mi ha detto le cose giuste, dandomi un motivo in più per andare avanti. Le dicevo: “Guarda che sono meglio di come mi vedi ora”, perché ho avuto un periodo di ombra in cui guardavo il vuoto».

D. Non tutte le donne avrebbero accettato questa sfida. Giorgia. «La famiglia è questo, nella vita le cose non vanno sempre bene e devi tenere duro ed essere fedele al tuo progetto. Sapevo che sarebbe andata bene ed è stato così». Filippo. «Quello che abbiamo fatto dovrebbe essere normale, ma so che abbiamo fatto qualcosa di speciale». D. Lei si inventa sempre qualcosa per stupire Giorgia: l’ha conquistata preparandole un tiramisù, le ha chiesto di sposarla seminando la casa di vostre foto, possiamo dire che la Palmas l’ha rimessa al mondo? Filippo. «Sono una persona romantica anche per educazione, per come ho visto i miei genitori in tutti questi anni. Per me è importante che l’altra persona si senta accudita, amata, sorpresa. Vivo per Giorgia come prima vivevo per il nuoto, quando faccio una cosa do tutto, e voglio fare il meglio per lei».

D. Parliamo di figli. Filippo. «Ho sognato di avere figli fin da quando ero ragazzino, i miei genitori hanno avuto me e mia sorella a 20 e 24 anni, dicevo sempre: “A 26 anni mi sposerò e avrò dei figli”». Giorgia. «Abbiamo un progetto di vita insieme e la famiglia non è solo moglie e marito, ma anche i figli. Più chiara di così!». D. È mamma di Sofia, ci parli dell’alleanza fra sua figlia e Filippo. Giorgia. «Mi hanno messa in minoranza e adesso anche i nostri tre cagnolini sono dalla loro parte, ma trovo molto bello avere in casa tutta questa energia. Quando fanno casino, cioè sempre, creano un caos meraviglioso. Se vedo una casa perfetta mi dà un senso di freddezza».

D. Qual è il primo dettaglio che l’ha colpita dell’altro? Filippo. «Ho voluto conoscere Giorgia perché è bellissima, ma, appena ci siamo parlati, ho trovato subito un’affinità nel modo di sorridere, di prenderci in giro, di guardarci. Già la prima sera avevo una sensazione stupenda». Giorgia. «Secondo me Filippo pensava me la tirassi (ride, ndr), invece ha capito che ero più scema di lui. Sentivo di poter essere me stessa, di potermi aprire con lui e non è una cosa che mi capita con tutti». D. Quali sono i vostri film del cuore? Giorgia. «Ogni volta che vediamo Coco, il cartone della Disney, mi commuovo. Lo abbiamo visto proprio la sera della proposta di matrimonio, quindi piangevo prima ancora che Filippo mi facesse la sorpresa». Filippo. «Penso anche a The Lovely Bones e a Lion – La strada verso casa, film ispirati alla realtà. Così, alla fine, per non piangere troppo, ci ritroviamo a vedere film horror! Siamo sentimentali, l’ultima volta in cui ci siamo emozionati è successo pochi giorni fa, quando siamo andati a provare gli anelli». Giorgia. «Quando siamo usciti dal laboratorio Filippo era triste, sa perché? Perché voleva portare la fede già quel giorno, non la voleva togliere».

D. Sapete che il giorno del matrimonio sarà ancora peggio? Filippo. «Io ho già detto che, appena la vedo, piangerò». Giorgia. «Terrò duro… ma solo per non sciogliere il trucco!». D. Dovrete aspettare. Lei ha anche un libro in uscita, La resistenza dell’acqua, e sta portando avanti una serie di incontri su sport e salute. Filippo. «Mi dispiace per l’emergenza che stiamo vivendo, ma ho imparato a muovermi in situazioni di disagio. Ricordo quando, nel 2015, vincemmo la medaglia di bronzo nella staffetta 4×100 ai Campionati del mondo in Russia. La piscina era all’aperto e quasi nevicava, e così presi i ragazzi della squadra e dissi loro: “Visto che finora con il sole e con il bel tempo non abbiamo mai vinto, magari con la neve prediamo una medaglia”. E così abbiamo fatto: è stata una gara sofferta, ma vincente. Siamo un grande Paese e abbiamo la capacità di tirare fuori il meglio nelle difficoltà.



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