L’Eredità dalla parte della Protezione Civile: la confessione di Flavio Insinna



Flavio Insinna ha deciso di raccontarsi in una lunga intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni parlando delle sue sensazioni adesso che è tornato a L’Eredità. La paura per il conduttore è quella di non poter più tornare ala normalità, ecco perché.



L’Eredità nella fase due della pandemia

Il desiderio di molti italiani è quello di poter tornare quanto prima a riprendere in mano la propria vita, come abbiamo sempre fatto e come speriamo di poter tornare a fare nella fase due della pandemia del Coronavirus.

A ogni modo, è giunto il tempo di tornare a lavoro anche per Flavio Insinna che ha iniziato la sua gara solidale de L’Eredità insieme agli ex campioni del gioco che hanno accettato subito la proposta della Rai.

Il gioco per la Protezione Civile

Come abbiamo avuto modo di spiegare all’inizio del nostro articolo, l’attenzione mediatica in questi giorni si è concentrata sull’inizio del nuovo format de L’Eredità condotto da Flavio Insinna che si tratta di una vera e propria gara di solidarietà tra ex del programma.

A commentare il tutto è stato lo stesso conduttore che, intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Si gioca per raccogliere fondi per la Protezione civile. Abbiamo chiamato ex campioni del programma e hanno accettato subito: c’è uno spirito bellissimo”. Ma il tutto ovviamente non finisce qui, ecco cosa bolle in pentola.

“Non è certo come prima”

Flavio Insinna, inoltre è stato confermato per il terzo anno di fila per la conduzione dell’Eurovision Song Contest, che quest’anno avrà un sapore diverso dato che ogni cantante si trova nella sua nazione e si esibirà in diretta differita.

Quanto detto, ad esempio, potrebbe rappresentare un chiaro momento di come non sarà possibile tornare alla normalità dato che questa non esiste più e che ognuno di noi dovrà ricostruire tutto dall’inizio. Non a caso, Flavio Insinna ha deciso di rompere il silenzio e confidare il suo pensiero al settimanale che si occupa del mondo della televisione: “Pensare di ‘tornare alla normalità’ non va bene: non è certo come prima. Se siamo tutti con la mascherina in studio, a ranghi ridotti, senza pubblico, distanti, entrando e uscendo uno alla volta, non è normale. E come fai a dire a una famiglia che ha perso il nonno, il fratello, la madre, ti ridò la normalità? Ma certo che non posso. Forse però tornando con le nuove puntate l’espressione giusta è regalare un minuto di libertà”.



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