Mara Venier, avete mai visto suo nipote Giulio? È altro un metro e 88



La verità è che nessuno di questi grandi pacchi regalo potrebbe contenere la felicità di Mara Venier, tanto è sconfinata quando ha accanto i suoi nipoti. Il piccolo Claudio, detto Iaio, tre anni di argento vivo e tenerezza, e Giulio, il primo nipote, che ha appena tagliato un traguardo importante: i 18 anni. Il 13 dicembre, appena scoccata mezzanotte, ha soffiato sulla millefoglie di crema e cioccolato costellata di candeline.



E la mattina si è svegliato con il messaggio di nonna Mara. «Mi fa effetto vederlo così grande, così alto, un metro e 88: sta diventando un uomo. Il tempo è davvero volato. Giulio l’ho visto nascere, ero in sala parto con mia figlia Elisabetta e, se possibile, ero più emozionata di lei.

Quando è venuto al mondo era identico a me: aveva il mio viso rotondo. Crescendo è diventato bellissimo. E ha tante altre qualità: è un ragazzo bravo e affettuoso », racconta con grande orgoglio la signora della domenica italiana che, in esclusiva per noi, mostra il suo lato più dolce e divertente: quello di una bellissima nonna rock. «Non sono mai stata una nonna tradizionale, io. Anzi, quando Giulio era più piccolo e magari lo vedevo sempre sui libri, a fare compiti, capitava che gli dicessi: “Ma dai, non stare sempre a studiare, prenditi una pausa, vai a divertiti”. Lui mi guardava e sorrideva. C’è sempre stata grande complicità tra noi due».

Giulio guarda nonna Mara con ammirazione, la abbraccia e la tiene a lungo a sé, quando posano sul divano, come se volesse proteggerla. «È vero, abbiamo un rapporto speciale. Il bello di stare con lei è che puoi parlarle di tutto e lei su tutto sa darti una risposta. E poi, nonostante sia da sempre molto impegnata con il lavoro, un momento per vedermi, stare insieme, ascoltarmi lo trova sempre. Per lei la famiglia è al primo posto», racconta lui.

È pacato, Giulio, giudizioso. «Lo è sempre stato, anche da piccolino era un bimbo davvero tranquillo. A differenza del cuginetto Iaio che è vivacissimo. Lui adora i supereroi, vuole sempre fare le lotta e ti dà cazzotti incredibili perché vorrebbe essere come Hulk», interviene Mara. «Quando vedo Giulio e il piccolo insieme mi si apre il cuore, come è accaduto quest’estate quando siamo stati in vacanza a Forte dei Marmi.

Sarà che ho sempre avuto un debole per i bambini e speravo che entrambe le volte fossero maschietti, tant’è che oggi lo dico apertamente: sono pazza dei miei nipoti». Il più piccolo gioca ancora con camion e macchinine, Giulio studia alla scuola internazionale, gioca a paddle, a tennis, a calcio, è un tifoso sfegatato della Lazio, tanto che per il compleanno ha ricevuto la maglia con il suo nome e gli autografi dei giocatori.

E lui, la macchina, quella vera, ora la sogna proprio. «Da quando ho 14 anni utilizzo la bicicletta per muovermi in città e il mio vero desiderio sarebbe stato quello di avere il motorino. Ma sia mamma, papà e pure nonna non erano d’accordo». Mara lo guarda e quasi trepida: «Già saperlo sulla bici da solo, seppur sulla pista ciclabile, mi fa salire l’agitazione. Da mamma non ero così: Elisabetta sfrecciava in motorino e mi sembrava naturale che lo facesse.

E anche io sono salita sulle due ruote per tutta una vita. Ma che vuoi, ho capito che con gli anni crescono anche l’ansia e l’apprensione, così ho già detto a Giulio che gli regalerò una macchina. Solida», racconta e scoppia in una risata di quelle che accendono le nostre domeniche, quando entriamo nel suo salotto in Tv. «Domenica In è il programma che io amo di più in assoluto. È come un vestito cucito perfettamente addosso a me. Mi piace quando gli ospiti, che spesso sono anche miei grandi amici, si trovano a proprio agio, raccontano di sé, si lasciano andare».

E danno vita a momenti toccanti, emozionanti, ma anche divertenti, unici. «Quando è venuto Achille Lauro e ci siamo fatti un selfie e ho guadagnato mille punti con Giulio: è uno dei suoi idoli», confida sorridendo.

Quando nonna e nipote vanno in giro insieme, Mara è contentissima e orgogliosa, Pure Giulio è felice, ma si deve armare di santa pazienza. «È capitato che mi accompagnasse a comprare una t-shirt in un negozio vicino a casa. Ricordo che ci abbiamo impiegato oltre un’ora, perché lei veniva fermata da tutti e con tutti era disponibile. A me fa piacere che lei sia famosa e andare in giro per Roma con lei è un’avventura», dice Giulio.

Poi racconta della volta in cui, qualche anno fa, voleva farsi il primo tatuaggio. «Avevo in mente un leone da far tatuare sulla coscia. All’inizio sia papà che mamma non sentivano ragione. Quando ne ho parlato con nonna ha subito voluto vedere il disegno e ne era entusiasta, ma di certo non poteva sostituirsi al volere dei miei. Comunque, alla fine, l’ho spuntata». Giulio e Mara iniziano a giocare con i pacchetti, ridono, si divertono. «Stare con lui mi rende felice e mi mantiene giovane e aggiornata sui gusti dei ragazzi. Mi piace ascoltarlo, chiacchierare con lui, ma non sono una nonna che lo riempie di domande, perché è di carattere riservato e lo rispetto.

Giulio è molto educato, bravo, rispettoso delle regole e di questo rendo il merito a mia figlia Elisabetta che è una mamma magnifica. Ha dedicato al figlio tutte le sue energie e il suo tempo. Elisabetta e anche il papà di Giulio, Carlo Longari, lo hanno seguito molto e molto bene». Nel rispetto dell’emergenza sanitaria, Giulio ha festeggiato i 18 con qualche amico e i suoi genitori in casa, con una torta e un po’ di musica. «Quando si potrà, sogno di fare una grande festa, tutti vestiti eleganti. Ma sono già contentissimo così», dice. E nonna gongola.



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