Marco Liorni prende il posto di Eleonora Daniele ad ItaliaSi



Non si ferma, Marco Liorni. Oltre all’esperienza con Italia- Sìì – in onda sabato alle 16.40 su Raiuno – il conduttore amplia la sua avventura televisiva con un contenitore dedicato all’informazione, ItaliaSì! Giorno per giorno, sempre sulla rete ammiraglia: lo vedremo dal 1° giugno, da lunedì a venerdì, alle 10.30.



«Ho ricevuto il passaggio di testimone da Eleonora Daniele che, dopo Storie italiane, ora aspetta la nascita di sua figlia Carlotta, anche se tornerà a settembre. La rete voleva continuare a offrire un servizio di informazione nella stessa fascia oraria, ora che è cominciata la ripartenza dopo la reclusione dei mesi scorsi. E così mi ha chiesto di andare in onda fino al 27 giugno», dice Liorni a Nuovo. «Perciò Italia- Sì! si è sdoppiata e sono in diretta sei giorni su sette, durante la settimana da Saxa Rubra e il sabato dagli studi in via Teulada», spiega il volto tivù. Intanto, a fare il tifo per lui ci sono la moglie Giovanna Astolfi, le loro figlie, Emma e Viola, e Niccolò, nato dal suo matrimonio precedente.

La TV è stata rivoluzionata, da quando è cominciata l’emergenza coronavirus… «È stato un vero e proprio tsunami. E a marzo-ci-siamo ritrovati, dalla sera alla mattina, a dover convertire il format di ItaliaSì! da programma leggero e di intrattenimento a trasmissione d’informazione».

Come è strutturato invece il tuo nuovo programma?

«Ogni mattina apriamo vere e proprie finestre attraverso il volo virtuale di un drone tra le varie categorie protagoniste della vita italiana in un momento come questo: ascoltiamo la voce di medici, ristoratori, tassisti, infermieri, parrucchieri e di chiunque abbia voglia di raccontarsi. Poi c’è lo spazio dedicato alla stretta attualità quotidiana, con un inviato collegato in diretta sui fatti del giorno. Infine io e i miei compagni di viaggio scegliamo, uno per ciascuno, cinque volti, con relative storie, significativi per noi. Può trattarsi di un personaggio famoso, ma anche del barista sotto casa. Dipende da quello che succede e che ci colpisce».

Da quando l’Italia è stata travolta dal virus, qual è il momento televisivo che non dimenticherai mai? «L’8 marzo, quando eravamo appena entrati in lockdown e la puntata di Domenica in di Mara Venier era saltata per ovvi motivi. Mi hanno chiesto di provare a fare qualcosa per non lasciare da soli gli italiani e così è nata l’idea di un collegamento virtuale grazie ai social con i volti di Raiuno, alternato alle notizie sul corona- virus con un’inviata del programma a bordo di una volante della polizia, in giro per Roma. È stata una grande e- mozione: abbiamo fatto un po’ da apripista ai programmi di questi ultimi due mesi, tutti in onda con questa formula».

Stando di più in famiglia quali valori hai riscoperto?

«Ho avuto modo di approfondire il dialogo con mia moglie Giovanna e le mie figlie, Emma e Viola. Le cene serali si sono allungate: abbiamo parlato di più, e senza fretta, di passato, presente e anche futuro. Ci sono tante risate, racconti, anche piccole discussioni dettate dalla tensione di una convivenza inusuale: un momento di crescita collettivo».
«Non abbracciavo più i miei cari»

Un aspetto ti è pesato più di altri in questo periodo?

«La regola del distanziamento sociale sia in Tv, dove gli ospiti e il pubblico sono stati aboliti, sia in famiglia. Proprio perché ho continuato a lavorare abbiamo evitato baci e abbracci in casa e ci siamo distanziati fisicamente, per quanto possibile. Solo da poco ci siamo concessi qualche gesto di affetto in più. Ho rivisto mio figlio Niccolò, che vive da solo e studia Scienze biologiche all’università, due mesi dopo il lockdown. Siamo stati tutti molto rigorosi anche con Grace, il nostro cane lupo. Ora l’abbiamo riportata al parco, ma fino a poco tempo fa le sue uscite erano limitate alla strada sotto casa». Dal 29 giugno, poi, dovresti tornare a condurre anche Reazione a catena, il quiz preserale di Raiuno, per il secondo anno consecutivo…
«Siamo vicini a poter dare quest’annuncio, ma per adesso non posso svelarvi di più. Si tratterebbe del primo programma della rete ammiraglia realizzato dopo l’emergenza del coronavirus».



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