Roberta Ragusa parla la figlia: «Partecipando a “Quarto Grado” sono rimasta affascinata dal dietro le quinte della tv»



Questo articolo in breve

Nella notte del 13 gennaio 2012 naufraga la Costa Concordia all’Isola del Giglio. E Roberta Ragusa esce di casa, vicino a Pisa. Sparirà nel nulla. Uccisa, secondo le sentenze. Dietro le sbarre, condannato a 20 anni (il cadavere non è mai stato ritrovato), c’è il marito Antonio Logli e l’omicidio sarebbe avvenuto dopo un litigio per la relazione di lui con la babysitter dei figli, Daniele e Alessia.



Che però non ci possono ancora credere e da sempre sostengono l’innocenza di papà. Alessia oggi ha 19 anni ed è bella come la mamma. Nei giorni scorsi ha deciso di iscriversi allo storico concorso Miss Grand Prix (che ha lanciato tanti volti fra cui Raffaella Fico) e ha vinto il titolo di Miss Grand Prix on thè web. Per “Diva e donna” posa in esclusiva al mare e racconta la sua nuova vita in bilico fra i fantasmi del passato e i sogni di riscatto. «Mi è sempre frullata in testa l’idea di partecipare a un concorso di bellezza perché molti mi spingevano a farlo e sono alta 1,80. In quarantena mi annoiavo e come passatempo ho mandato le foto a Miss-Grand Prix».

Ti senti bella?

«Sì, lo ammetto, non voglio essere ipocrita. Molti mi dicono che somiglio a mamma soprattutto nel viso… E ne sono orgogliosa. Voglio dedicarle questa vittoria: sono sicura che sarebbe molto felice perché grazie a lei – che fra l’altro ha sempre avuto la passione per il cucito – ho iniziato a scoprire la moda da piccola (ndr: quando è sparita Roberta, aveva 11 anni): andavamo insieme a fare shopping e ho sempre avuto le idee chiare sui vestiti».

La moda è il tuo sogno?

«Ammiro Chiara Ferragni e mi piacerebbe lavorare in quel mondo, ma anche la tv mi attira. Sono stata ospite a Quarto Grado e a parte l’argomento di cui ho dovuto parlare sono rimasta affascinata da quell’ambiente, soprattutto da tutto il dietro le quinte, fra truccatori, costumisti…».
Che cosa ti piacerebbe fare in tv?

«Dovrei rifletterci. Mi prenderò un anno sabbatico prima di iscrivermi all’università, a Economia. Dopo la fascia spero di ricevere qualche proposta». Reality?

«Non guardo molti programmi, ma sono una grande fan di Temptation Island. Mi diverte molto. Ecco quello lo farei, sarebbe bello, anche se non potrei fare la tentatrice perché ora sono fidanzata. La mia prima storia importante: si chiama Kian, ha origini filippine. Stiamo insieme da 10 mesi». Papà,che cosa pensa delle tue ambizioni?

«Lo incontro regolarmente in carcere, anche se ora non lo vedo di persona da mesi per l’emergenza Covid. Lui ha sempre avuto un po’ paura di questo mondo, mi ha fatto mille raccomandazioni, ma è contento del mio coraggio.
Il concorso di bellezza è un modo per metabolizzare, riscattarmi e tornare davanti ai riflettori solo per quello che sono io, non per il caso di mia madre che ovviamente resterà un trauma. Ma bisogna ripartire».

Pensi ancora che sia viva?

«Beh, lo spero… E ovviamente sogno ancora di poterla riabbracciare. L’unica cosa di cui sono certa è che papà non l’ha uccisa. Per il mio 18esimo mio fratello mi ha regalato un tatuaggio. Ho deciso di farmi incidere il nome “Roberta” per averla sempre con me. Qualcuno mi ha criticato perché non ho scritto “mamma”… Assurdo. Ma ormai ho la corazza: ci rido sopra anche quando dicono che sfrutto il caso per diventare famosa. Io so che non è così e lei pure. Mi basta questo».

E’ passato un anno da quando la Cassazione ha condannato in via definitiva a 20 anni di carcere Antonio Logli per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa (il cadavere non è mai stato trovato), madre dei suoi due figli, scomparsa nella notte del 13 gennaio 2012 a San Giuliano Terme (Pisa). Ma è recente la notizia di una istanza di revisione del processo da parte della difesa. Un presunto avvistamento in Liguria e nuovi testimoni potrebbero riaprire il caso? Logli si è sempre detto innocente, mentre le sentenze sostengono altro: la Ragusa sarebbe stata uccisa al culmine di un litigio; ascoltando una telefonata del marito in soffitta capisce che lui sta parlando con ramante e che si tratta della babysitter di casa, Sara Calzolaio. Esce di casa in pigiama. Il marito, secondo la ricostruzione dell’accusa, l’avrebbe raggiunta e uccisa, per poi occultare il cadavere e denunciare la scomparsa solo la mattina seguente. Logli nega, ma due testimoni lo smentiscono. Il movente? Si parla della crisi matrimoniale, ma anche di soldi. Logli avrebbe temuto ripercussioni economiche in caso di divorzio perché Roberta era socia dell’autoscuola di famiglia dove fra l’altro lavorava anche Sara.



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