Sonia Bruganelli, la moglie di Paolo Bonolis è continuamente accusata di ostentare le “spese folli”



Questo articolo in breve

Sonia Bruganelli, la moglie di Paolo Bonolis, ama il lusso e non lo nasconde di certo. Anzi, lo ostenta senza timore nonostante le piovano critiche addosso ogni volta che decide di condividere la sua vita opulenta. In questi anni la donna ha fatto il callo ad accuse in alcuni casi pretestuose in altri semplicemente dettate dall’invidia.



La Bruganelli viene spesso presa di mira dagli utenti Instagram poiché sul suo profilo posta spesso foto di capi d’abbigliamento di lusso.

L’imprenditrice ha sempre ammesso di avere una passione per scarpe e borse costose e trattandosi Instagram di un social in cui si mostra ciò che fai, come vivi e come sei, il suo atteggiamento sembra essere in perfetta linea con la filosofia che caratterizza la piattaforma digitale.

Eppure, la moglie di Bonolis è presa di mira anche se posta un meme ironico diventano oggetto di forti critiche. Un vero e proprio tiro al bersaglio che si è ripetuto anche recentemente quando Sonia ha mostrato agli utenti il suo ultimo acquisto, una borsa di Cucci a tema Topolino. Alcuni hanno cominciato ad attaccarla perché a loro avviso in questo momento è inappropriato mostrare il possesso di oggetti di lusso.

Non solo, molti utenti hanno avuto da ridire anche per un particolare scovato in uno scatto postato dalla Bruganelli poco prima di mettersi in fila per la spesa. Questo dettaglio ad un occhio imparziale sarebbe sfuggito, mentre a quello degli haters nulla sfugge: nella foto Sonia, armata di guanti in lattice come da disposizioni ministeriali, posa con una mano che sfiora le labbra.

Questo gesto, secondo alcuni, va contro le indicazioni sulla prevenzione ed è costato a Sonia una valanga di critiche. Insom- ma, pare proprio che per la povera consorte del conduttore di “Ciao Darwin” non ci sia pace, qualsiasi cosa faccia proprio non va giù al popolo social. Gli attacchi nei suoi confronti sembravano essersi placati ultimamente ma, probabilmente complice il clima di scontentezza che molti di noi stanno vivendo durante questa emergenza sanitaria, i più incalliti sono tornati all’attacco più agguerriti che mai.



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