Vangelo di domani 10 Dicembre: Commento, letture e riflessioni



Letture

Giovedì 10 dicembre 2020
Is 41, 13–20; Sal 144
Vangelo secondo Matteo (11, 11–15)



Preghiera Iniziale

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome
in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome
in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
la sua grandezza non si può misurare.
Una generazione narra all’altra le tue opere,
annunzia le tue meraviglie.
Proclamano lo splendore della tua gloria
e raccontano i tuoi prodigi.
(Salmo 144)

Ascolta – Vangelo

In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».


 Medita – Commento al Vangelo

Chi era l’Elia che i giudei attendevano? Elia il Tisbita, “profeta come un fuoco, la cui parola bruciava come fiaccola” (Sir 48, 1). Uomo di solitudine, visse in povertà nel X secolo a. C. in Israele; aveva saputo riconoscere la presenza di Dio nel fuoco come nella “voce sottile” della brezza leggera (1Re 19, 12). Di lui si diceva, per bocca dei profeti successivi, che sarebbe tornato per annunciare il Messia. Il discorso che troviamo dunque in questo passo è il riconoscimento ufficiale che Gesù dà a Giovanni Battista; in lui riconosce la figura e il compito di quell’Elia chiamato ad aprire la strada al Figlio dell’Uomo. Con queste parole è come se egli desse ragione alla missione che spetta a ciascuno dei due, a l’uno di annunciarlo e a sé di rivelarsi. Il discorso pronunciato mette inoltre in luce la stima profonda con cui Gesù guarda a Giovanni, ritenendolo il più grande dei nati da donna, ma d’altra parte evidenzia la necessaria consapevolezza che il compimento della Nuova Alleanza non possa passare dal Battista, ma da Gesù stesso. Questo ci mostra ancora una volta la consapevolezza che il Figlio di Dio aveva della propria storia, ma ci rinnova anche nella coscienza che la Rivelazione non sia passata dalla volontà di un solo uomo e che il compimento si è realizzato per mezzo di ciascuno che abbia collaborato con la volontà di Dio: chiunque abbia compiuto questo, pur essendo il più piccolo nei cieli, ha realizzato l’opera più grande sulla terra.

 

 Per Riflettere

Signore Gesù, fammi conoscere chi sei.
Fa’ sentire al mio cuore la santità che è in te.
Fa’ che io veda la gloria del tuo volto.
[…] Tu sei la via, la verità e la vita.
Tu sei il principio della nuova creazione.
Dammi il coraggio di osare.
[…] E se mi riconosco, indegno e peccatore,
dammi la tua misericordia.
Donami la fedeltà che persevera
e la fiducia che comincia sempre,
ogni volta che tutto sembra fallire.
(Romano Guardini)



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