Veronica Berti, chi è la moglie di Andrea Bocelli



E’ stato la voce e l’anima di Music for Hope, il concerto di Pasqua nel Duomo di Milano. Andrea Bocelli, solo, senza pubblico, senza applausi, ma con il calore di tutto il mondo addosso. «Un’esperienza straordinaria. Per un credente, quale sono, è la conferma ulteriore del sorriso benevolo con cui il Padre guarda ai suoi figli. È stato un onore e un privilegio pregare insieme con milioni di persone riunite in un unico abbraccio. Un piccolo grande miracolo che conferma il mio ottimismo sul futuro del nostro pianeta, a patto però che si riparta con una nuova consapevolezza», confida il tenore, che ha anche partecipato, intonando The Prayer in una versione inedita, al One World Together at Home, lo show in streaming voluto da Lady Gaga per raccogliere fondi a favore dell’Organizzazione mondiale della sanità.



Quando si può aiutare, donare, tendere una mano lui c’è: da anni è attivo in campo benefico, nel 2011 ha dato vita alla Andrea Bocelli Foundation, attualmente in prima linea sul fronte dell’emergenza coronavirus. Bocelli è l’italiano più conosciuto al mondo e, con queste foto esclusive, permette a Gente di entrare nel suo di mondo, aprendo il cuore e mostrando il lato più privato durante i giorni di quarantena, che trascorre a casa, in Versilia, con la moglie Veronica, la loro bimba Virginia e i figli maggiori, Amos e Matteo. «Gli impegni professionali mi portano a vivere all’estero la maggior parte dell’anno,ma, per indole, sono uno stanziale, tanto che, quando mi chiedono quale sia la meta della vacanza ideale, rispondo casa mia. Questo riposo forzato mi ha permesso di vivere il calore della famiglia, dialogare di più con i miei figli, studiare, leggere, ascoltare musica.

Grazie a Dio siamo tutti in salute, ma avvertiamo il disagio e la sofferenza di tanti amici meno fortunati, per non parlare del dolore di chi ha perso i propri cari o che non può assisterli, o chi è costretto a fare i conti con la solitudine e lontananza. Questo ci rende molto tristi», ammette il maestro. Ma poi basta una carezza della sua bambina per strappargli un sorriso. «Virginia e mia moglie Veronica sono i due soli che illuminano le giornate di casa Bocelli», confida. «Sono presenze imprescindibili e meravigliosamente impegnative! Veronica nel lockdown è iperattiva: oltre a continuare a seguire i miei impegni e tutto il lavoro della Fondazione, si è cimentata in grandi pulizie che i ritmi dell’agenda professionale rendevano, fino a qualche settimana fa, inimmaginabili, come mettere ordine in soffitta, ripulire il tetto della veranda. Inoltre può giocare di più con Virginia e seguirla nei compiti e nelle lezioni online».

Famiglia e figli sono sempre la priorità di Bocelli. La sua sfida, l’impegno quotidiano. «Ho sempre cercato d’essere un padre presente, esigente, ma affettuoso. La paternità mi ha indotto a esercitare la severità innanzitutto verso me stesso, per permettermi poi la possibilità di esserlo nei loro confronti. Amos è il più riservato. Si è laureato in ingegneria aerospaziale, anche se di musica si è nutrito fin dall’infanzia, completando gli studi di pianoforte al conservatorio. In questi giorni la nostra casa risuona delle sue interpretazioni di Chopin e Rachmaninov», racconta. «Matteo è più estroverso, ha praticato sport, ha studiato per molti anni pianoforte e ora studia canto al conservatorio di Lucca. Averlo avuto accanto in alcune tournée è stato un grande dono della vita. Virginia è spensierata, ma sovente stupisce per la sua determinazione e per l’uso che sa fare dell’ironia.

È perfettamente bilingue, studia danza e, con particolare passione, il pianoforte», racconta il tenore. E ricorda: «Sono cresciuto in campagna e vado fiero della cultura contadina che mi ha forgiato. I miei genitori mi hanno insegnato l’onestà, il sacrificio, l’amore per la bellezza, il rispetto per il prossimo, per la natura. E soprattutto l’ottimismo. Sento la responsabilità di trasmettere ai miei figli quei valori cristiani, un faro che si è rivelato fondamentale lungo il cammino della vita». Un cammino sul quale ha incontrato Veronica: «Ci siamo cercati e, a una festa nel lontano 2002, ci siamo trovati e riconosciuti. Credo che le nostre anime si completino.

Di lei mi hanno colpito il temperamento, la generosità d’animo, il coraggio, la bellezza». Dal 2014 è sua moglie: «La forza del nostro matrimonio sta nella quantità di amore che entrambi investiamo. È il non dare nulla per scontato, continuare a sceglierci nella consapevolezza che una relazione chiede impegno, entusiasmo, pazienza, affetto. Ed esige una promessa di lealtà che personalmente ritengo giusto venga sancita di fronte a Dio. Rispettarla è un’arte, è la più grande scommessa di una coppia», confida. Veronica ha un ruolo fondamentale nella vita del tenore e, fin dalla sua costituzione, anche nella Fondazione Andrea Bocelli. «L’idea della fondazione è nata da una lunga riflessione con lei.

Volevamo dare una struttura a quanto già facevamo in ambito filantropico. Veronica è vicepresidente di ABF e segue i progetti con grande passione, con il direttore generale Laura Biancalani, con il presidente Stefano Aversa e con un team affiatato e motivato». Oggi sono attivi per l’emergenza coronavirus. E Bocelli vuole dire grazie. «La risposta della gente è stata e continua a essere molto generosa. Ringrazio tutti, in special modo chi, seppure in un momento di grande incertezza anche economica, ha voluto testimoniare fiducia nei confronti di ABF contribuendo con ciò che poteva donare: anche una piccola cifra ha un valore e un peso etico incalcolabili».



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