Whitney Houston il film mostrerà tutti i suoi problemi



A nove anni cantava assieme alla madre, piena di entusiasmo, nel coro gospel della chiesa battista New Hope, nel New Jersey. Ancora non sapeva che la sua passione per la musica l’avrebbe resa una delle più famose cantanti soul e pop di tutti i tempi. E certo non immaginava quale drammatico prezzo avrebbe pagato per quella fama duramente conquistata. In una lunga carriera, iniziata nel 1985 e durata 25 anni, Whitney Houston ha venduto oltre 200 milioni di dischi e ha vinto sei Grammy Awards, i premi americani più importanti della musica.



Bella da togliere il fiato, è stata prima modella e poi attrice in film di successo: da Guardia del  corpo, con Kevin Costner, in cui canta uno dei suoi brani più famosi, I will always love you, scritto da Dolly Parton, a Uno sguardo dal cielo accanto a Denzel Washington, oltre a Donne, Waiting to Exhale di Forest Whitaker. A otto anni dalla sua tragica scomparsa, avvenuta l’11 febbraio 2012, a 48 anni, Hollywood le dedica un film. Si intitolerà I wanna dance with somebody, come una delle sue canzoni più amate, ed è la prima biografia autorizzata dagli eredi.

La sceneggiatura è affidata ad Anthony McCarten, autore di pellicole come Bohemian Rhapsody, in cui raccontò la vita di Freddie Mercury, e candidato gli Oscar per I due papi e La teoria del tutto. Ma l’attrice che interpreterà Whitney non è stata ancora scelta. «È la storia di una ragazzina che cerca la propria strada, ignara di quanto le costerà il successo», ha dichiarato il produttore Clive Davis, vicino alla star da quando era ragazzina. «Il mio rapporto amichevole e artistico con Whitney, interrotto dalla sua prematura scomparsa, mi spinge a dire che la sua vera storia non è mai stata raccontata.

Sono felice che ora un film la divulghi, senza tralasciare la dura battaglia che Whitney ha combattuto contro i demoni interiori e che l’ha condotta alla tragica fine». Era l’11 febbraio 2012 quando fu trovata, esanime, nella vasca da bagno di una stanza del Beverly Hilton Hotel, a Beverly Hills. La morte fu causata da un collasso cardiaco favorito dall’abuso di droghe e farmaci. I suoi cari per la cerimonia funebre scelsero la stessa chiesa in cui aveva iniziato a cantare da bambina. Un gesto di affetto voluto anche dall’ex marito Bobby Brown. Molti sostengono che fu proprio lui, che sposò nel 1992, a incoraggiare la sua dipendenza dalle droghe.

L’uomo, da cui divorziò nel 2006, nel 2003 fu arrestato con vari capi di accusa, tra cui quello di averla maltrattata. Negli anni accanto a lui Whitney soffrì di depressione, affrontò l’aborto spontaneo che interruppe la sua prima gravidanza e, nel ’93, partorì una bambina, Bobbi Kristina, a sua volta diventata cantante. Per una coincidenza del destino, la figlia, tre anni dopo la sua morte, fu trovata, come lei, priva di conoscenza nella vasca da bagno. E morì pochi mesi dopo, a 22 anni.



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