Aiello chi è: Vegas Jones, età, carriera, fidanzata, Sanremo, Canzoni famose e vita privata



In questi ultimi anni ha avuto un grande successo in Italia, il giovane rapper Aiello. Quest’anno il giovane debutterà a Sanremo con il brano intitolato Ora, scritto è composto proprio da lui. Da un po’ di tempo a questa parte, il giovane ha ottenuto un grande successo, grazie ad alcuni brani come Arsenico brano certificato disco di platino e Vienimi a ballare che ha conquistato il disco d’oro. Ma cosa sappiamo di lui e della sua vita privata? Conosciamolo meglio.



Aiello, chi è il giovane rapper

È nato a Cosenza il 26 luglio 1985. Si è laureato in scienze della comunicazione con una laurea magistrale in economia alla Luiss di Roma. Pare che sin da piccolino avesse una certa predisposizione e passione per la musica, tanto che a 10 anni suonava il pianoforte ed il violino. Negli anni successivi poi si è avvicinato al canto e alla scrittura dei testi e sono venute via via poi le prime esibizioni in pubblico. Ovviamente, come per tutti gli artisti pare che la partecipazione al Festival di Sanremo fosse un suo obiettivo e questo lo ha raggiunto proprio quest’anno. Tra pochi giorni sarà protagonista di questa edizione 2021 del Festival di Sanremo. Già nel 2011 aveva partecipato alle audizioni per la categoria Nuove proposte, ma non riuscì a qualificarsi tra i finalisti.

Carriera

Nel 2011 come già abbiamo avuto modo di vedere, ha tentato di entrare nella categoria nuove proposte del Festival di Sanremo, pubblicando il primo singolo intitolato Riparo. Successivamente nel 2012 ha iniziato a farsi conoscere prendendo parte ad un programma televisivo che è andato in onda su Raiuno e intitolato Di che talento sei. Il successo però lo ha raggiunto nel 2019 grazie al singolo intitolato Arsenico che ha ottenuto il disco di platino avendo vinto oltre 70000 copie. Nel 2021 prenderà parte al Festival di Sanremo 2021 nella sezione Big presentando il brano Ora.

Curiosità

Non si hanno purtroppo informazioni riguardo la sua vita privata. Tra le varie curiosità sul noto rapper possiamo dirvi che si è diplomato al liceo scientifico con il massimo dei voti e poi che ha raggiunto la Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione presso l’Unical e la magistrale in economia alla Luiss. Pare che in tutta la sua vita abbia avuto una certa passione per la musica e tra i suoi miti dell’infanzia e dell’adolescenza ci sono Barry White, Steve Wonder e Whitney Houston.

Canta da quando aveva 16 anni. «Ma è da appena due anni che ad ascoltarmi non c’è solo mia madre» dice Aiello sorridendo. Lui viene da Cosenza e nelle sue canzoni passionali («Dove alterno sberle e abbracci») si incontrano le sonorità del Sud, il pop, l’elettronica e l’r&b: «Non mi sento un Big, sono qui perché tanta gente si è affezionata a me in poco tempo. E tutto ciò che ho ottenuto me lo sono sudato».

“Ora” è una confessione autobiografica: «Di solito nelle canzoni si racconta il male che ci hanno fatto gli altri, stavolta sono io ad ammettere una colpa. Voglio dire pubblicamente che mi sono comportato male per disintossicarmi, per sciogliere un groviglio che mi porto dentro. Sono scappato, ma poi ho dovuto fare i conti con i rimpianti e i rimorsi».

Per Aiello il Festival è la grande occasione: «Siamo fermi da mesi e Sanremo è l’unico grande palco rimasto… un palco gigantesco, visto da milioni di persone» dice. «Quando ti ricapita di suonare la tua musica, e fatta a modo tuo, con un’orchestra di 50 elementi?».

Dietro alcuni successi dei One Republic, Gemitaiz, Maneskin, Emis KillaMadmanBaby K, Jake La FuriaGuè PequenoNitro e Nayt, c’è il trapper Vegas Jones, vero nome Matteo Privitera. L’artista di Cinisello è una delle certezze della nuova generazione rap, basti pensare ai milioni di stream con i suoi ultimi brani. Infatti canzoni del disco del 2018 “Bellaria: Gran Turismo”, hanno totalizzato oltre 18 milioni di stream. Il singolo “Malibu”, certificato doppio Disco di Platino, ha raggiunto oltre 62 milioni di stream e più di 48 milioni di visualizzazioni su YouTube. Faccia da bravo ragazzo, parlantina sciolta, voce bassa da baritono Vegas Jones ha le idee chiare sul futuro, ma soprattutto sul passato. Non rinnega le origini di Cinisello Balsamo e si mette a nudo nell’ultimo disco “La bella musica”.

Che fatica il Festival del Covid. Lui è uno tra i pochi a dirlo chiaramente: «Non pensavo sarebbe stato così difficile viverlo così questo Sanremo. Blindato! Dopo un anno ancora più blindato, un anno con zero incontri, zero concerti, zero sesso». Antonio Aiello, calabrese con orgoglio tanto da usare solo il cognome come nome d’arte, e da aver intitolato il suo ultimo album Meridionale, si definisce il “più piccolo tra i big in gara”. Emozionatissimo, non sta fermo un attimo mentre parla.

Anche se a 35 anni è uno dei più amati artisti della scena indie e urban, all’Ariston si sente spaesato: «Io che suono con l’orchestra, chi l’avrebbe mai detto! E che orchestra! Sin dalle prove tutte le volte finisco a piangere per la commozione. Poi pazienza se magari arrivo ultimo. Anzi, facciamo che finisco ultimo, come Vasco Rossi, che se poi viene fuori un successo come il suo… ci metto la firma».

Fa il timido, ma in realtà porta una canzone sfacciata, Ora, che parla di sesso, di una storia da una notte e via. Poi gioca anche un po’ a fare il bello e maledetto sui social. Ci faccia capire, chi è il vero Antonio Aiello in amore? «Davvero uno stronzo, sono stato uno stronzo, come canto nella canzone che è nata durante il lockdown della primavera scorsa… Ero molto solo, chiuso in casa, a pensare. Ho realizzato di avere delle colpe, di aver ferito qualcuno.

Nelle storie, amore o sesso che sia, nove volte su dieci diamo le colpe agli altri. Io invece mi assumo le mie colpe. Parlo di un incontro di sesso che avrebbe dovuto essere curativo, sesso e ibuprofene, dico nella canzone; la storia di una notte come cura alla solitudine. Invece diventa amore tossico perché sono scappato, proprio come uno stronzo. Un pezzo non scontato, per me è stato una sorta di urlo liberatorio scriverlo».

Un po’ un azzardo per l’Ariston? «Infatti non ho scritto la canzone pensando al Festival. Ma mi mancano tantissimo i live, far sentire la mia musica. E anche se non ci sarà il pubblico in teatro, sono grato di ripartire dall’Ariston». Dieci anni fa non la presero a Sanremo nelle Nuove Proposte. Ora vive la gara come riscatto? «Oggi so che ero immaturo. Ma la presi malissimo, poche balle. Mi chiusi in casa per tre giorni».



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