Carla Fracci è stata la più grande ballerina classica italiana del Novecento, apprezzata in tutto il mondo



Carla Fracci, la ballerina classica che ha attraversato il secolo scorso con la sua leggerezza sulle punte, l’etoile che grazie alla sua bravura, abbinata ad una solidità caratteriale profonda, e “vocazione, tenacia, determinazione, disciplina e costanza”, ci ha da poco lasciati.



Onore nazionale, è stata insignita di tutte le onorificenze della Repubblica italiana: Cavaliere, Commendatore e Grand’Ufficiale della Repubblica. In una lunga intervista qualche anno fa, mi aveva raccontato che non vedeva limiti nella danza: «A livello fìsico si vivono varie stagioni, prima sei Giselle, poi interpreti un altro personaggio che si addice alla tua età.

Martha Graham è stata in palcoscenico fino ai 90 anni, ma la sua presenza era talmente forte, talmente intensa che catturava tutti quanti, a tutti i livelli. Poi certo ci sono le eccezioni, tutto dipende dal percorso personale», raccontava con quella punta di ironia, insieme a grande austerità ed autorevolezza.

Per la Fracci la magia era qualcosa che si poteva avere solo entrando in palcoscenico, appena il ballerino deve catturare immediatamente l’attenzione. Danzare per lei non era solo espressione corporea ma, soprattutto, “un impegno fìsico, oltre che mentale, “non abbiamo solo le gambe, ma anche il pensiero, che porta poi al completamento fìsico, alla traduzione di un ruolo che porti in palcoscenico, per arrivare al pubblico con un’emozione, un sentimento… danzare è un interpretazione completa», sottolineava.

«E tutto frutto di un’energia profonda – raccontava con commozione – che ci porta ad uscire dai problemi personali; la danza ti fa sognare, perché sei tu che scegli quello che vuoi fare. Qualsiasi modo di espressione è una scelta, che sia contemporanea, moderna o altro, che ha sempre un’espressione propria. Ed una persona deve credere in quello che fa, a tutti i livelli: quando si crede in una cosa, è l’anima di qualsiasi progetto.

Non ci sono forzature, ma scelte, e quando uno sceglie va fino in fondo e automaticamente arriva la fase della realizzazione. Per un danzatore questo è un principio fondamentale, anche se poi l’obiettivo non si raggiunge, comunque questa scelta, questo impulso sono serviti a liberarsi e a liberare energia, creatività, arte che arrivano e danno gioia alle persone». Con grande tristezza lasciamo Carla Fracci, la danzatrice “del mondo” al suo prossimo percorso, sicuri che è la sua danza non smetterà mai di esistere.



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