Carlo Conti chi è sua moglie Francesca Vaccaro



Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri Carlo Conti, tanti auguri a te!»: il 13 marzo Carlo Conti soffierà su sessanta candeline. Cifra tonda, traguardo importante, tempo di bilanci. Tutti vincenti, sia sul fronte privato che professionale. Dove gli anni di carriera sono ben trentanove.



L’anno prossimo, dunque, festeggerà un altro compleanno importante, sempre “tondo”. Era il 1982 quando Carlo Conti debuttava in Tv, come conduttore, a Teleregione Toscana, alla guida di Un ciak per artisti domani. Era già molto disinvolto, alla luce della precedente esperienza in radio, dove si era affacciato quando ancora non era maggiorenne. Già all’età di sedici anni, infatti, aveva creato la sua prima emittente con un ripetitore che ricopriva un paio di condomini, oltre il suo.

E l’aveva battezzata Radio Casa. L’adolescenza di Conti è trascorsa tra la passione per la radio e gli studi in ragioneria, con indirizzo mercantile. «Andavo abbastanza bene», ha raccontato qualche tempo fa «soprattutto perché stavo attento in classe, che è secondo me il 50 per cento del successo scolastico . La maturità fu fortunata anche grazie al fatto che arrivai in barella perché mi ero rotto tibia e perone. Li mossi a compassione e fui promosso con 60/60». Dopo il diploma Conti entra a lavorare in banca come impiegato con grande soddisfazione di mamma Lolette.

Non del papà, purtroppo, che non ha mai conosciuto: il signor Giuseppe Conti è mancato quando Carlo aveva solo diciotto mesi, per malattia. Non ha mai potuto sapere quali successi il figlio avrebbe raggiunto. Successi per ottenere i quali, Carlo si è assunto un rischio non da poco: nel 1986, quando già aveva iniziato a frequentare la Rai, ha deciso di lasciare il posto fìsso al Mediocredito Toscano.

A quei tempi, come ha raccontato in vecchie interviste, lavorava in banca dalla mattina alle cinque del pomeriggio, dove si occupava di bilanci aziendali. Poi per due ore trasmetteva alla radio e nel weekend lavorava in discoteca. «Tenni duro, ma quella vita mi stava stretta, non era il mio, avevo bisogno della mia libertà e della mia indipendenza, mi pesava dover fare un’analisi di bilancio di cui non mi importava nulla e in cui non ero coinvolto emotivamente».

Così, all’improvviso, ha preso la decisione che gli ha cambiato la vita: «Ero in coda in macchina, ero arrabbiato con me stesso, mi chiedevo perché mi dovevo svegliare tutte le mattine per andare a fare una cosa che non mi piaceva. Proprio all’altezza di piazza della Libertà decisi di licenziarmi». La sua abilità con numeri e bilanci da far quadrare però potrebbe tornargli utile se si avvererà la profezia dell’attuale direttore di Rai Uno.

Di recente Stefano Coletta ha detto che Carlo sarebbe un perfetto direttore di rete, specificatamente di Rai Uno. Successione in vista? Di certo l’esperienza non gli manca: Conti è l’unico degno erede di Pippo Bando, che della Tv ha fatto la storia. Come conduttore ha un’esperienza che nessun altro collega può eguagliare: dallo spettacolo leggero, a quello più”serio”, dal grande Festival di Sanremo (ne ha presentati tre) alla serata d’onore (l’ultima, dedicata ai Ricchi e poveri a fine febbraio), dal quiz (L’eredità) al programma per esordienti (La corrida) a quello dedicato alle imitazioni (Tale e quale show), non c’è format in cui non si trovi a suo agio. E anche l’esperienza dirigenziale non gli manca, perché è stato direttore artistico di Radio Rai, oltre ad aver ideato programmi di successo come Ora o mai più, condotto dall’amico Amadeus.



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