Iva Zanicchi, all’Isola dei Famosi non farà sconti a nessuno



Chi è meglio nel twerk fra me ed Elettra Lamborghini? Beh, diciamo che io ho più esperienza». Parola di Iva Zanicchi, che l’altra sera, causa Covid per Elettra, non ha potuto esibirsi con lei: «Dobbiamo accontentarci. E, visto l’ultimo anno, direi che siamo tutti abbastanza allenati (ride).



Lo so, lo so, sono una scema, però, non mollo». Nonostante tutto, nonostante la malattia che ha avuto anche lei e che le ha portato via il fratello: «Non si elabora mai un lutto così, quando tu non vedi più i tuoi cari, né prima, né durante, né dopo. No, non lo elabori. Non puoi».

Domanda. Però si reagisce, dice. Risposta. «Reagisco e ruggisco. Credo sia nella mia natura, nel mio Dna: mi ricordo le mie nonne e la mia mamma, hanno passato momenti veramente tragici e si sono rimboccate le maniche ogni volta.

Mamma diceva: “Se sei in fondo al pozzo alla fine è un bene perché non ti resta che risalire. E fallo velocemente”. Comunque non sono mica sola, sa?». D. In che senso? R. «Penso alle mie colleghe over, giusto per citarne un paio: Orietta Berti e, ancora di più, Ornella Vanoni, Ornella ha ancora voglia di rubare i baci sul palco di Sanremo, è da ammirare.

Il fatto è che noi siamo nate o prima o subito dopo o durante la guerra, abbiamo assaggiato con il latte la polvere da sparo. E poi, nel dopoguerra, noi ci siamo cresciute in mezzo, tempi durissimi, ogni piccola cosa era una grande conquista: mi ricordo l’arrivo della prima radio, il frigo negli Anni 50, ma abbiamo fatto festa quattro giorni, quella volta. Dirò una cosa per cui mi ammazzeranno, è vero  che oggi ci sono sei milioni di poveri, e la cosa mi spezza il cuore, ma il povero di oggi non è quello del 1945».

D. Non è comunque un momento facile questo, Iva, dopo un anno di pandemia la sensazione è quella di essere tornati al via. O no? R. «Eh, sì. La cosa più preziosa è la libertà, anche la libertà delle piccole cose. E lo scopriamo chiusi in casa, io ci sto benissimo in casa mia, ma il doverci stare per forza mi opprime…».

D. Meno male che l’Isola c’è, allora. R. «Scherza, l’intrattenimento è diventato fondamentale, il GFVip di Signorini ne è la dimostrazione. E ora io credo che facendo zapping e incontrando le immagini di un mare meraviglioso, di palme mosse dal vento, il pubblico televisivo si affezionerà anche a noi».

D. Ma è vero che lei stava passando in Rai? Dica la verità come fa sempre, suvvia. R. «Mah, qualche tempo fa, un anno fa circa, è vero, ho avuto l’opportunità, forse, di andare in Rai, mi avevano proposto Ballando e II cantante mascherato, ma poi Mediaset… Insomma Mediaset è casa mia.

Ci sono, peraltro, in ballo due puntate sulla mia vita e sulla mia carriera, parliamo di più di mezzo secolo – che mica il tempo passa solo per avere più anni – un racconto fatto con allegria. E con il pubblico. Per ora non abbiamo potuto realizzare nulla per il Covid, ma io aspetto, sarò presuntuosa, ma lo voglio fare. Sì, ho un po’ la presunzione di pensare che saranno due serate belle, e poi se dopo 55 anni non so che cosa vuole il pubblico, allora ho un po’ sbagliato tutto, no?».

D. Torniamo sull’Isola, che è un programma, sulla carta, per giovani e per giovanissimi .R. «Nel caso credo che i giovani possano apprezzare la zia, la mamma, la nonna, io non vado mica con la minigonna. E comunque con il twerk, ecco, ripeto, mi sto allenando e non mi viene neanche male».



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