Rapina a Cuneo, la pistola dei banditi uccisi era finta. La figlia del gioielliere: «Mio padre ci ha difeso»



Questo articolo in breve

I banditi entrati ieri sera nella gioielleria di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo, hanno utilizzato una pistola finta ma privata del tappo rosso. Quell’arma giocattolo ha scatenato la reazione del gioielliere che ha ucciso due di loro e ferito un terzo componente della banda.



Sulla base della prima ricostruzione del fatto, i tre – armati di un coltello e della pistola poi risultata finta, priva del tappino rosso – avrebbero minacciato di morte il gioielliere, Mario Roggero, la moglie e la figlia, una colpita da un pugno e l’altra immobilizzata con fascette da elettricista, facendosi in tal modo consegnare numerosi gioielli. Al tentativo di appropriarsi anche del denaro in cassa, il titolare ha reagito sparando con la pistola legittimamente detenuta.

La figlia del gioielliere su Facebook

«Ieri la mia famiglia è stata coinvolta in un evento molto spiacevole. Il gioielliere di Gallo Grinzane che ha ucciso due rapinatori su tre per legittima difesa è mio padre. Nella difficoltà voglio rimanere aperta e fiduciosa, lucida e forte». Lo scrive in un lungo post su Facebook Silvia Roggero, una delle quattro figlie del gioielliere che ieri ha reagito a un tentativo di rapina. In un altro post la donna dice di avere «piena fiducia nella giustizia» e ringrazia «le persone che dai balconi hanno applaudito mio papà che ha difeso coraggiosamente mia mamma e mia sorella di fronte a un’arma da fuoco puntata con minacce di morte e di aggressione!».



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