Romina Power compie i 70 anni, i figli la festeggiano cosi



Il regalo per i suoi 70 anni è arrivato con qualche giorno di anticipo rispetto al compleanno, che cade il 2 ottobre. Romina Power è diventata nonna per la terza volta: dopo i piccoli Kai e Cassia Ylenia, Cristel, la terza figlia nata dal legame con Al Bano, il 23 settembre ha dato alla luce Ryo Inés.



Una creatura che aggiunge un tassello prezioso al mosaico degli affetti dell’artista più poliedrica e amata. Una nuova vita che va ad arricchire la sua, già così intensa, ricca, piena di emozioni e di luce. Una luce speciale, profonda, spirituale capace di illuminare ogni istante.

Dal più importante al più buio, al più gioioso. Come il giorno della sua festa, da 70 primavere a questa parte. E chissà com’era la torta di Romina quando, da bambina, viveva tra Los Angeles e il Messico, prima con i genitori Tyrone Power e Linda Christian e la sorella Taryn, e poi con la nonna? Forse era una soffice mimosa, che lei ama tanto, oppure una tipica cake all’americana, come una di quelle che, crescendo, ha confezionato con le sue mani e il suo estro per le feste dei figli. «Per mamma prepararci un dolce, preferibilmente ricoperto di glassa, e presentarlo con le candeline accese, è sempre stato un rito irrinunciabile», racconta Cristel. «Per lei la festa deve avere colore e calore.

Io con i miei fratelli, Yari e Romina, e con i miei bambini, che la chiamano “nana Mina”, perché abbreviano così il suo nome, non vediamo l’ora di stringerla in un abbraccio immenso. Quello che si merita per essere la mamma super che è, per averci trasmesso serenità profonda, sicurezza e valori importanti che io oggi cerco di trasferire ai miei figli, ricordando di dare il buon esempio, come lei ha fatto con noi, semplicemente osservandola ».

Poi, scherzando, aggiunge: «Non so se mamma ha realizzato che gli anni che compie sono 70. Perché per spirito, curiosità, energia e per la voglia di fare viaggi folli alla scoperta di cose nuove ed emozionanti mi sembra l’eterna ragazza che a fine Anni 60 sfrecciava con la minigonna in Vespa per le strade di Roma». «Ma sai qual è il suo vantaggio verso il tempo che passa?», spiega Romina, la quartogenita, oggi scrittrice e ospite nel salotto pomeridiano di Serena Bortone su Raiuno.

«È che quando si cresce può capitare di fermarsi, di adagiarsi in salotto a guardare le primavere che scorrono. Per mamma non è così: lei cerca di evolversi, soprattutto internamente, nell’anima. Ama aiutare gli altri, aprirsi al prossimo. Vorrei tanto diventare come lei», confida. «C’è una cosa che vorrei dirle: ammiro la sua forza, la resilienza e l’essere illuminata e di classe in ogni cosa che fa. Anche se noi siamo diventati grandi, mamma per noi è una presenza costante.

Io l’ho sempre sentita al mio fianco, pronta a darmi supporto morale, a infondermi forza, ma non di quella aggressiva, combattiva. Forza dell’animo. Sono estremamente fiera di essere sua figlia». Romina e Romina, mamma e figlia, hanno trascorso tanto tempo insieme a Los Angeles. «Mi conosce e mi capisce come nessun altro. Sostiene la mia sensibilità artistica e mi ha trasferito l’amore per l’arte, per il cinema, tanto che ora sto scrivendo una sceneggiatura.

E per la danza: era bellissimo quando la sera uscivamo insieme per andare a ballare la salsa: mamma è una ballerina incredibile». Di musica e viaggi è intessuto anche il legame che lega la Power a Yari, unico maschio tra i suoi figli. «Mia madre ha sempre creduto in me, nella mia musica, nei miei progetti. E io nei suoi. Ricordo ancora quando, nel 2004, siamo andati insieme sull’Himalaya a girare un docufilm su una storia che lei aveva scritto.

È stato pazzesco, d’altronde siamo stati grandi viaggiatori in famiglia», dice Yari. «Entrambi seguiamo discipline orientali: lei il buddhismo, io vorrei intraprendere per bene la vita di uno Yogi (chi pratica yoga e meditazione, ndr)». Pochi giorni fa hai pubblicato su Instagram un video: «Negli Anni 70 la nostra famiglia ha girato vari filmati di viaggio mentre eravamo impegnati nei tour musicali. Il brano legato al video che ho postato si chiama Piccolo amore.

È stato scritto per me. Ma siccome nel giorno delle riprese io non ne volevo sapere, assieme a mamma che canta c’è mia sorella Ylenia (primogenita di Al Bano e Romina scomparsa misteriosamente nel 1994, ndr]). Oggi riguardare quel video mi fa bene e mi emoziona. Sono felice che sia andata così…», racconta Yari con dolcezza. «In mamma la bellezza estetica amplifica la sua bellezza interiore, fatta di serenità, calma e profondità.

Lei per me rappresenta il fiore della pace». Un fiore elegante, colorato, che ha generato quattro bellissimi boccioli. Una mamma speciale e anche una nonna divertente. «Porta ai miei bambini giochi inusuali, capaci di stimolare fantasia e creatività. E arricchisce il loro guardaroba con abbigliamento cool e americano », racconta Cristel. «Da bambina la vedevo come un’artista piena di passione. Dipingeva, cantava, scriveva.

Con mia sorella Romina adoravamo ascoltarla quando, a modo suo, ci spiegava libri e quadri. Ricordo che, appena potevamo, passavamo ore a rovistare nei bauli dove mamma teneva i vestiti pazzeschi delle tournée e facevamo a gara per provarli, sentendoci per qualche istante grandi come lei». Romina era solita regalare ai suoi figli, quando erano piccini, quaderni senza righe, senza linee guida, senza barriere. «Lei è quello, una sostenitrice della libertà di esprimere ciò che si sente dentro, senza sottostare a spazi predefiniti », dice Cristel. A voler ben guardare, il talento di Romina Power si è espanso così, libero, senza confini, da un capo all’altro del mondo, in un viaggio artistico e musicale lungo una vita che ancora oggi continua a emozionare.



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