Un Professore, chi è Nicolas Maupas che nella serie è Simone figlio di Alessandro Gassmann



 Quando ero bambino ripetevo sempre ai miei genitori: “Da grande voglio recitare, voglio fare questo lavoro nella vita…”. E recitare in Un professore mi ha permesso di realizzare non uno, ma due sogni nello stesso momento: girare una serie bellissima con un fuoriclasse come Alessandro Gassmann, che è anche il figlio di uno dei miei artisti preferiti: Vittorio Gassman».



Così mi dice Nicolas Maupas, uno dei giovani protagonisti di Un professore, la serie di successo del giovedì sera di Raiuno che sta ottenendo, settimana dopo settimana, ascolti altissimi, con punte di oltre sei milioni di telespettatori, e dove interpreta Simone, il sensibile figlio di Alessandro Gassmann, cioè Dante Balestra, un professore di filosofia dai modi anticonformisti e accattivanti.

«Quando mi rivedo in TV ancora mi sembra incredibile di avere recitato in questa serie…», continua a dirmi Nicolas, che ora è in TV anche nella fiction Mare fuori 2 con Carolina Crescentini. «E mi tornano subito in mente le tante chiacchierate fatte con Alessandro Gassmann.

Avendo girato molte scene con lui ho avuto la fortuna di assorbire come, una spugna tanto del suo modo di fare, del suo essere presente in scena. Sul set è carismatico, una scintilla che arde subito. Mi ha dato moltissimi consigli che ho cercato di fare miei immediatamente…».

Quale consiglio le è rimasto più Impresso, Nicolas? «Appena vedeva in me qualche attimo di esitazione, o forse semplicemente il timore di girare una scena più complicata delle altre, saggiamente mi ripeteva: “Lasciati andare, sii sempre te stesso, senza la paura della macchina da presa”.

Le sue parole mi hanno aiutato a girare con più disinvoltura. Ma tra le altre cose che ricorderò con più piacere, comunque, ci sono anche gli aneddoti curiosi sul padre Vittorio Gassman, uno dei miei attori preferiti, che ho studiato tanto e da cui cerco di imparare tanto.

Un personaggio che fa parte della storia del cinema». Nicolas, come mai, così giovane, è appassionato dei film di Vittorio Gassman, che in fondo appartengono ad un’altra epoca cinematografica?
«Grazie alla mia famiglia, appassionata delle pellicole del passato, io, oltre che ai film di Vittorio Gassman come II sorpasso, mi sono appassionato ai film di Fellini, come La strada, La dolce vita, Amarcord. A ogni modo l’amore per il cinema credo di averlo sempre avuto dentro di me…».

Quando è esploso? «Fin da quando ero bambino mi piaceva ripetere davanti allo specchio della mia cameretta le scene di film che vedevo. Ero proprio affascinato da quel mondo. E infatti, subito dopo il liceo linguistico mi sono iscritto all’Accademia 09 di Milano, dove ho iniziato a studiare dizione, recitazione e mi sono fatto le ossa.

E poi, una volta concluso quel percorso, grazie a una agenzia di spettacolo, ho iniziato a fare provini su provini. E dopo tante porte in faccia e tanti “le faremo sapere”, due anni fa è arrivato il primo sì». Per che cosa? «Per Mare fuori, una serie molto intensa, per certi versi dura, ambientata nel carcere minorile di Napoli.

E mentre recitavo in quel dialetto, io che sono milanese, di origini francesi da parte di padre, ho capito che quella era la mia strada. Poi ho girato pure Mare fuori 2 e infine è arrivato il provino per Un professore: ricordo che ero emozionalissimo a recitare davanti ad Alessandro D’Ala-tri il ruolo di Simone, un ragazzo dolce, dall’animo tormentato, che capisce di essere omosessuale. È andata bene e sono stato subito preso»

E adesso che progetti ha, Nicolas? «Ho fatto tanti provini e attendo delle risposte. E spero che si giri anche la seconda stagione di Un professore, una fiction che ho nel cuore».



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