Andrea Ruggeri compagno di Anna Falchi le dedica una lettera



Immagino tu sappia che Anna detesta la ricorrenza; e io, parlare in pubblico della nostra storia e del mio amore per lei, che le rinnovo con questa lettera per il suo compleanno, ma di cui non parlo mai pubblicamente. Sfido dunque il disappunto di Anna, che immagino cancellerà il giorno dal calendario, e la mia discrezione.



Per dirle del mio amore, certo; dei tantissimi auguri, ovvio; del fatto che festeggeremo, naturale; ma pure per dirle che anche se ormai è una donna, per me resta la ragazza più bella d’Italia. Lei, che ha fatto un patto col diavolo – visto che a suo confronto io, poco più giovane all’anagrafe, sembro suo padre – di Andrea Ruggieri Roma – Aprile deve brindare alla sua vita oggi più che mai, soddisfatta per come l’ha riempita e colorata.

Anna è da sempre bellissima, contagiosa, intelligente, volitiva e a volte esigente, e famosa da quando ha 20 anni. Questo però non le ha fatto mai montare la testa. Si è rivelata diversa da come io stesso la immaginassi, forse per via di un mio pregiudizio su una certa superficialità del mondo dello spettacolo. Frequentandola, scoprii invece una donna di popolo, che di quel mondo dello showbiz era un panda: poco mondana, parecchio casalinga, molto indipendente, con amicizie anche assai eterogenee, grande attaccamento alla famiglia.

Soprattutto, scoprii – cosa che mi affascina moltissimo da sempre – che lei aveva conosciuto molte più difficoltà nella sua vita di quante anche solo se ne immagini la gente che la ama o ne ha simpatia. Le ha sopportate, vinte, ne ha fatto tesoro, se ne è in qualche modo arricchita come fa, intelligentemente, chi riesce ad arrampicarsi sull’albero della vita magnificamente, grazie a un talento a volte poco riconosciuto o ingiustamente invidiato e penalizzato, e sia pur tra alti e bassi che rendono terrena e molto popolare una storia che, superficialmente, alcuni pensano quasi semidivina o comunque facile.

Anna è una donna solare, qualità che io non ho e che ammiro, è a volte dura, terribilmente concreta e altrettanto buona, e ha sempre avuto il merito e la forza di rimettersi in discussione, con umiltà e determinazione, ma restando in equilibrio. Anche quando ad altri, ricominciare da zero poteva sembrare l’ammissione di una caduta in disgrazia di cui vergognarsi, lei lo faceva, buttandosi alle spalle dubbi e rimpianti su errori fatti, e guardando solo avanti, altra qualità rara che vorrei avere io nella sua stessa misura; il tutto, con naturale eleganza ed educazione alla vita.

Intuisco che ha molto sofferto in alcuni passaggi della sua vita, quando in tanti (e in tante…!) misero nero su bianco, su quotidiani, periodici e tv, parole che trasudavano odio e che lei ancora ricorda, ma che – bravissima – prende a esempio di come non ci si comporta con le persone in difficoltà. Potrei scrivere ore di lei, e ricordare molto, a cominciare dall’erede che lei stessa ha messo al mondo: Alyssa. Bella come lei, simpatica e socievole, sveglia e birichina, ma con giudizio; la sua goccia d’acqua, il suo capolavoro che impreziosisce la sua vita (e anche un po’ la mia, da quando conviviamo), e che condivide con Denny, papà di Alyssa, con cui i rapporti di tutti sono ottimi, altro merito di Anna.

Potrei – dicevo – scrivere molto, e invece preferisco augurare ad Anna, che mi onoro di condividere con molti italiani suoi fans, di rimanere esattamente così; di proseguire la sua cavalcata nella vita come fatto finora, e di essere molto, molto soddisfatta di sé, di noi, e di quanto lei abbia saputo fare, senza nessun aiuto, se non quello, molto anglosassone, di una mamma originale e coraggiosa, cui lei – giustamente – si ispira. Poi certo, se mi desse un po’ più retta, e rompesse meno se una tantum faccio tardi a cena fuori, o voglio tornare a viaggiare, sarebbe perfetta. Ma forse, proprio per questo, non altrettanto bella, come invece sarà sempre. Buon compleanno, Amore.



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