Anna Tatangelo: ”Aiutavo mio padre al forno e andavo a vendere le ciambelle con mia madre al mercato”



Ci sono donne che per motivi innati, insondabili e misteriosi, hanno un’essenza particolare, irresistibile. Anna Tatangelo è una di quelle: a 15 anni, sul palco del Festival di Sanremo arrivò sorridente e bellissima, cantò Doppiamente fragili come se fosse da sempre abituata a stare sul palco e vinse senza fatica la categoria Giovani.



Sembrava avesse la stessa età di adesso, che di anni ne ha 35. Nel frattempo ha venduto più di un milione e mezzo di dischi, con canzoni iconiche come Ragazza di periferia e Essere una donna: a metà degli anni Duemila questi brani erano così famosi da essere trasformati in suonerie del telefono, e se vi chiedete come faccio a saperlo è perché erano la suoneria del mio telefono.

Tatangelo ha anche avuto un figlio, Andrea, oggi 12 anni, ha chiuso una storia importante con “tutti sappiamo chi”, Gigi D’Alessio, e ha trovato un nuovo amore: Livio Cori, 32 anni, rapper napoletano. La incontriamo per parlare della seconda edizione del programma che l’ha lanciata come conduttrice Mediaset, Scene da un matrimonio che torna con un doppio appuntamento: il sabato alle 14.10 e la domenica, alle 14.30, sempre su Canale 5.

Felice di questa riconferma? «E come no! E sì che in tanti avevano avuto da dire. Ma io zitta. Succede spesso quando ci sono di mezzo io. Anche Davide Mengacci, il “papà” del programma, si era detto titubante. Mi è dispiaciuto». Invece la trasmissione è piaciuta, gli ascolti sono stati ottimi. «Ho messo in gioco la parte più umana di me e ho raccontato con il cuore». Quando non hai trattenuto le lacrime? «Ogni volta che ho visto una mamma accompagnare il figlio all’altare. Penso a quando lo farò io, e giù lacrime».

Questo programma ti aprirà altre porte? «L’8 marzo ho festeggiato 20 anni di carriera, ma ho “solo” 35 anni e una voglia pazza di crescere, imparare nuove cose. Guardo all’estero e vedo artiste complete che cantano, ballano, conducono. Voglio farlo anche io. E se c’è qualcosa in cui zoppico, mi ci butto a capofitto. Ho molta disciplina». Da dove viene questa disciplina? «Da come sono fatta. E dalla mia vita. A 15 anni aiutavo mio padre al forno e andavo a vendere le ciambelle con mia madre al mercato. A volte alla bancarella ci stavo anche da sola. Mi hanno sempre rinfacciato di sembrare più vecchia di quel che sono. Ma la mia vita è stata così».

Tu ora potresti essere la zia di quella ragazza che ha vinto Sanremo a 15 anni. Cosa le diresti? «Le direi: “Cavolo, sei brava!”. Non me lo sono mai detto. Invece ogni tanto, soprattutto quando sei in un momento difficile, dirselo fa bene». Per molte donne la separazione è un momento di rinascita. È stato così anche per te? «La psicoterapia mi ha aiutato a concentrarmi su me stessa e su ciò che mi fa stare bene. Sembra una frase fatta, ma riuscire a farlo davvero è difficile. Ed è lì che poi trovi la forza per rinascere».

Hai qualche rimpianto? «No, nessun rimpianto. Se tornassi indietro rifarei tutto: ho fatto sempre di testa mia e ci ho creduto molto. Ma è solo quando metabolizzi il passato che poi riesci a ripartire». Tante donne non riescono a staccarsi da un passato ingombrante… «Hanno paura. Paura del giudizio, paura di non farcela, paura di non avere la stabilità economica, perché anche quello è fondamentale se vuoi fare un cambiamento.

Io l’ho fatto: mi sono comprata la mia casa. E dico grazie ogni volta che ci entro, perché è un qualcosa che mi sono fatta io, da sola». Dici sempre che tuo figlio ti ha reso una persona migliore. «È vero, e lo fa ogni giorno. Anche se non ti va perché sei stanca o a pezzi, con i figli devi cancellare tutto, metterti il sorriso e ascoltarli. Il mio tempo libero lo passo con lui. Siamo stati a Eurodisney, abbiamo i nostri progetti. Sono tornata a essere un po’ la Anna degli inizi.

I figli ti fanno crescere su tante cose. Ma ti rendono anche bambina su tante altre». Andrea ha 12 anni. Si fa dare ancora i baci dalla sua mamma? «Guarda cosa mi ha fatto trovare ieri sul computer (mostra orgogliosa un post-it con su scritto: “Mamma ti amo”, ndr). È molto coccolone e ringraziando Dio sono fortunata: non passa sera in cui non mi baci, non mi butti le braccia al collo, non mi dica: “Mamma ti voglio bene, sei bella”. Me lo godo finché posso».

Ci hai messo del tempo a presentare il tuo fidanzato a tuo figlio… «Mi dicevano: “Ma perché non ti diverti e basta?”. Ci devi essere portata. Io non sono così. E siccome all’inizio di una storia non hai la palla di cristallo, ho fatto le cose con calma». E ora vivete assieme? «Lui vive a Napoli, dove ha la sua famiglia e il suo lavoro, e io vivo a Roma. Stiamo assieme quando possiamo, da soli o con il bambino: usciamo a cena, andiamo al cinema.

Con la massima serenità. L’impegnò c’è, è fuori discussione, altrimenti non avrebbe conosciuto mio figlio. Dove andremo non so». Come ti ha conquistato? «Livio è una persona che mi dà tanto, mi fa stare bene, mi ha cambiato. Non in tutto, ma un po’: quando sei in un periodo particolare in cui tutto sembra difficile, una persona che ti fa sorridere e ti mette di buon umore ti serve per andare avanti. È una luce che ci voleva nella mia vita». Con lui sei tornata a essere la Anna sorridente? «Sì, è vero. Questo glielo devo. Ma non diciamoglielo. Livio mi aiuta a non prendere le cose troppo sul serio, è uno che ti smonta in due secondi con ironia». Farai un altro bambino? «Non voglio più pensare al futuro. L’ho sempre fatto. Ma negli ultimi due anni ho imparato a godermi di più il presente. E voglio continuare a farlo».



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