Camilla Parker e Kate Middleton sono pronte per la corona



Ai tempi della regina Vittoria, che tra il 1837 e il 1901 vide la Gran Bretagna diventare un impero su cui il sole non tramontava mai, due donne prive di rango reale difficilmente avrebbero potuto scalare i gradini della corte, figuriamoci sposare, rispettivamente, l’erede al trono e il suo primogenito.



Ma i secoli si avvicendano, come i millenni, e così nel 2005 Camilla Shand, già signora Parker Bowles, diventava duchessa di Cornovaglia come seconda moglie del principe Carlo e sei anni più tardi toccava a Kate Middleton, giovane borghese di recente fortuna, sposare William, duca di Cambridge, secondo nella successione al trono britannico.

Elisabetta II, sovrana dei record forte di 70 anni sul trono che celebriamo e raccontiamo in questo speciale, non ha scelto le due donne (anzi, una l’ha osteggiata per anni) che saliranno al trono, come consorti, dopo di lei. Ma tutto sommato oggi ammette che la sorte, per una volta clemente sul fronte delle vicissitudini della sua famiglia, le ha donato due esseri umani caparbi, volenterosi e dotati di spirito di servizio, qualità necessarie alle regine consorti.

Non saranno capi di Stato, ma Camilla e Kate avranno un ruolo tutt’altro che marginale, diplomatico e psicologico insieme, inventato da un’altra Elisabetta, Farnese, che da una sperduta Parma, nel 1714 fu scelta da Filippo V non solo come regina di Spagna, ma come compagna di trono, fatto che le permise di influenzare la vita politica e diplomatica dell’Europa del XVIII secolo.

Camilla e Kate, così simili, così diverse, diventeranno regine in un’altra prospettiva storica, in cui le monarchie riusciranno a sopravvivere alla modernità fino a quando rappresenteranno un ideale. In questi termini, Camilla era destinata all’insuccesso, visto che per anni l’opinione pubblica ha visto in lei l’usurpatrice di un posto spettante alla compianta principessa del Galles. Non ha combattuto, Camilla, stringendo il coltello tra i denti, ma onorando, con britannico silenzio, il proprio ruolo nella macchina reale, fatto di scarpinate, mani da stringere, sorrisi forzati, viaggi stressanti.

E, soprattutto, mai replicando ai commenti, spesso offensivi, misogini, sessisti diremmo oggi, che certa stampa prima e i social poi le hanno riservato. Alla fine, ha vinto lei. Con Kate il destino è stato più magnanimo. Certo, per qualche tempo venne additata come Watie Katie, ma ha poi guardato dall’alto in basso i suoi detrattori quando William le ha infilato lo zaffiro di sua madre Diana all’anulare. Il vento della modernità le ha sempre soffiato in poppa: è stata lei la prima, non Meghan, a dimostrare che la casa reale britannica sa aprirsi a nuovi orizzonti, anche sociali. Si dice che tra le due future regine, inizialmente, i rapporti non fossero affettuosi. Camilla vedeva nella giovane fidanzata di William una certa banalizzante normalità.

Ma quando ha capito che il primogenito di suo marito non avrebbe permesso a nessuno – tanto meno all’“amante” di suo padre– di screditare la sua scelta, la duchessa di Cornovaglia ha aperto le braccia alla ragazza borghese e normale dandole il più semplice e prezioso consiglio su come sopravvivere in quella famiglia. «Sembra scontato, ma devi adattare i tuoi programmi, dunque l’intera tua vita, a lui».

Da quel momento, sotto la discreta ma severa guida dettata da Elisabetta, le due duchesse hanno stretto un patto per il futuro della monarchia: preservando le tradizioni, limitando i commenti in pubblico (questo era anche il monito della nonna di Elisabetta, la regina Mary), mostrando dedizione e compassione per la sofferenza altrui e, soprattutto, lavorando per distendere i rapporti tra i rispettivi consorti.

È questa, oggi, la sfida più delicata: Carlo e William hanno trovato una quadra, ma il figlio non dimentica le umiliazioni patite dalla madre Diana. E il padre non perdona alcune evidenti mancanze di rispetto del primogenito nei suoi confronti. Atteggiamenti che Camilla mal sopporta, avendo fatto della protezione del suo complicato (e delicato) consorte una missione. Ed ecco che nei momenti di maggior tensione, è stata ed è Kate a lenire le asprezze di suo marito, promuovendo anche uscite ufficiali comuni, come è avvenuto sul red carpet per la prima dell’ultimo film di 007, No Time to Die. Dimostrazione che, piaccia o meno, sono Carlo, Camilla, William e Kate i nuovi fab four della monarchia, dopo l’avventura americana di Harry e Meghan.

A rimarcare un’intimità familiare a favor di camera, c’è stata anche un’inconsueta uscita a tre: il principe di Galles accompagnato da moglie e nuora, per sottolineare che Kate è una figlia acquisita per l’erede al trono e che certe differenze di vedute (vedi l’educazione dei principini di Cambridge, definita da Carlo, pare, troppo borghese) appartengono ormai al passato. La sovrana ha segnato la rotta: come ha scritto nero su bianco il 6 febbraio 2022, giorno che ha ufficialmente segnato le sue sette decadi di regno, Camilla sarà la prossima regina consorte, perché Carlo sarà il prossimo re. Kate e William diventeranno principi di Galles, secondo una successione nei ruoli immutata nei secoli: dal 1301 è il titolo dell’erede al trono d’Inghilterra. Da parte loro, le due signore rappresentano la certezza del prossimo futuro. In fondo, hanno deciso di dedicare la propria vita alla corona.



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