Catherine Spaak causa morte: età, film, marito, figli e vita privata



Catherine Spaak non aveva una vita normale. È stata attrice, cantante, ballerina e conduttrice televisiva, cresciuta tra artisti e politici. Suo zio Paul-Henri Spaak fu Primo Ministro del Belgio e uno dei promotori del Benelux. Si sposò quattro volte e, nonostante fosse nato in Francia da una famiglia belga, trionfò nel cinema italiano, con alcune scappatelle in spagnolo. I suoi film includono ‘The Getaway’ (1962), ‘The Tedium’ (1963), ‘If Today is Tuesday, This Is Belgium’ e ‘The Cat with 9 Tails’ (1971). È morto domenica a Roma, all’età di 77 anni, vittima di un’emorragia cerebrale, secondo la RAI.



Spaak era uno dei volti più belli della commedia italiana e, secondo alcuni studi, il suo nome era “sinonimo di scandalo” nei primi anni Sessanta.

Il suo ultimo divorzio è avvenuto due anni fa e nel 2015 ha partecipato alla versione italiana de ‘L’isola dei famosi’, che ha lasciato subito sostenendo di non voler rischiare la vita. Prima aveva preso parte a ‘Ballando con le stelle’, ma il suo programma televisivo più ricordato è ‘Harem’ (Harem), un programma di interviste femminili che ha presentato in RAI 3 con grande successo, tra il 1988 e il 2002, a cui i politici si sono battuti per andare. Secondo il quotidiano ‘La Repubblica’, Spaak si era recato “più volte alla Rai per proporre una sostituzione di ‘Harem'”, ma le hanno detto “con tutta franchezza” che era “troppo vecchia”.

La sua vita privata era frenetica. Solo un esempio prima di parlare dei suoi film, che è ciò che conta davvero. Nel bel mezzo della sua prima separazione, con il collega attore Fabrizio Capucci, è stata arrestata alla frontiera quando ha cercato di lasciare il paese con la figlia Sabrina di sette mesi. Il loro matrimonio, a cui avevano partecipato solo la sorella Agnes e Vittorio Gassman, significò la rottura con i genitori, quando aveva solo 18 anni.

Catherine Spaak, con Vittorio Gassman, a ' La fuga' (1962)

L’influenza di Spaak negli anni ’60 va oltre il cinema. Dei suoi quasi 90 film, più di un terzo sono stati girati in quel decennio, in cui ha lavorato con i più grandi. Era la ragazza alla moda, che registrava anche dischi e copertine di riviste. Negli anni ’70 inizia addirittura a scrivere collaborazioni giornalistiche su media come ‘Il Corriere della Sera’ e ‘Marie Claire’.

Un’altra cosa sono i premi e la loro valutazione da parte della critica, abbagliata dalla loro bellezza. Almeno ha vinto un David di Donatello per la sua interpretazione in ‘The Tedium’, adattamento di un romanzo di Alberto Moravia diretto da Damiano Damiani, in cui si dice che abbia incrociato un ‘ciao’ con Bette Davis solo nel tempo in cui sono durate le riprese. Il suo personaggio, un modello di dubbia moralità, una giovane donna desiderata da uomini più grandi di lei, diventa quasi un cliché.

La sua filmografia è travolgente, in ogni caso. Titoli di catena come ‘Dulces engaños’, di Alberto Lattuada; ‘La escapada’ (‘Il sorpasso’), di Dino Risi; ‘La ragazza di Parma’, di Antonio Pietrangeli; ‘Il bugiardo’, di Luigi Comencini, e ‘Weekend a Dunkerque’, di Henri Verneuil, accanto a Belmondo. Naturalmente, anche Roger Vadim appare lì, sempre a caccia di belle giovani donne, e lo dirige in “French Love Games”.

Catherine Spaak e Ugo Tognazzi a ' Desiderio pazzo' (1962)

Altri registi che contavano su di lei erano Mauro BologniniMario Monicelli (nel notevole ‘La armada Brancaleone’), Franco Rossi, l’americano Richard Quine e il grande Marco Ferreri, tra molti altri. Mario Camus lo ha diretto in ‘Gli uccelli di Baden-Baden’, nel 1974, in cui appare un giovanissimo Carlos Larrañaga.

Il suo ultimo film è stato ‘La vacanza’ (2019), diretto da Enrico Iannaccone. Nello stesso decennio spicca la sua partecipazione a ‘Un medico in famiglia’, versione italiana della popolare serie spagnola ‘Médico de familia’.

Il ministro della Cultura italiano, Dario Franceschini, ha scritto una nota d’addio: “Un’artista poliedrica, colta ed elegante che ha trovato nel nostro paese una casa che l’ha accolta e amata se ne va”. La sua eleganza è una delle virtù più ripetute, ora che Spaak ci ha lasciato. Come tanti artisti attraenti, uomini e donne, ha dovuto invecchiare per essere apprezzata per qualcosa di più della sua bellezza. È anche curioso che sia stato in televisione dove ha finito di sistemare il suo prestigio, dopo aver lavorato a tanti film importanti.



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