Hai capito chi è il boss Michele Senese detto “il pazzo”



Michele Senese, detto il pazzo, è nato nel 1957 ad Afragola, Napoli. Uomo di fiducia del boss Angelo Moccia, a soli 22 anni fu inviato a Roma per conto della Nuova Famiglia. Qui creò un impero criminale basato sul traffico di droga e riuscì a evitare il carcere grazie a perizie spesso messe in discussione: soffriva di epilessia e schizofrenia.

Michele Senese, detto “o pazzo”, era considerato pazzo dalle perizie. Eppure in quarant’anni scalò i ranghi della malavita, diventando un bambino prodigio alla corte del potente clan Moccia di Afragola che si lanciò negli anni Ottanta alla conquista di Roma. La cosca controllava Cinecittà e si alleava con personaggi potenti come Giuseppe Fasciani e Massimo Carminati. Secondo il procuratore capo di Bari Annalisa Marzano, Senese è tutt’altro che pazzo: lucido e consapevole, “resta il capo assoluto e indiscusso”, capace di controllare il territorio dal carcere ancora oggi.



Michele Senese, il boss con la schizofrenia e l’epilessia

Michele Senese è nato nel 1957 ad Afragola, in Italia. In giovane età ha intrapreso la strada della malavita. A 16 anni finisce in ospedale con un gelido nello stomaco e 6 anni dopo – a 22 anni – sviluppa epilessia e schizofrenia. Nel 1979, lo stesso psichiatra che avrebbe firmato una relazione simile per il boss Raffaele Cutolo lo mise nero su bianco: Senese era stato giudicato “pazzo”. E con “il professore di Ottaviano”, oltre al medico, Senese ha un’altra cosa in comune: entrambi sono evasi dall’Opg, il reparto psichiatrico italiano, il 5 febbraio 1978: Hanno fatto saltare insieme il muro di cinta.

Negli anni ’80, la diagnosi di pazzia era uno degli stratagemmi preferiti dai criminali che dovevano affrontare un processo. Boss della camorra e persino personaggi legati alla Banda della Magliana sono stati diagnosticati come pazzi. Uno di questi era Michele Senese, che soffriva di schizofrenia paranoide, disturbo antisociale di personalità e ritardo mentale. E così, mentre iniziava a costruire il suo impero della droga e del gioco d’azzardo, parallelamente non si lasciava sfuggire episodi con quelle diagnosi. Come quando, nel 1997, accusa la polizia penitenziaria di volerlo avvelenare o quando, intercettato nel carcere di Rebibbia, dice di voler partire per la Germania una volta libero, aggiungendo di non aver studiato la lingua ma di essersi svegliato una mattina e di parlare tedesco .

Michele Senese da Afragola a Roma per la Nuova Famiglia

All’inizio degli anni ’80, la NCO di Raffaele Cutolo era all’apice del suo potere e stava conducendo una guerra con la Nuova Famiglia, un gruppo di vecchi clan creato con il preciso scopo di distruggere l’organizzazione degli Ottaviano. A 22 anni Senese era già boss di zona ad Afragola, quando Carmine Alfieri – capo della camorra napoletana – lo mandò a Roma perché aveva bisogno di qualcuno di cui fidarsi.

Uno degli arresti di Cutolo a Roma risale al 1983, proprio quando sia la Nuova Famiglia che la NCO avevano spostato i loro interessi a Roma. Poco dopo, nel gennaio 1983, un’auto con all’interno Vincenzo Casillo e Mario Cuomo saltò in aria nella zona di Primavalle; l’esplosione uccise il luogotenente dell’ex capo e causò a quest’ultime gravissime amputazioni, tra cui la perdita di entrambe le gambe. Gli uomini armati hanno piazzato circa mezzo chilo di esplosivo militare dietro la pedaliera. L’attentato è stato rivendicato dai “vigilantes campani”, un braccio armato della Nuova Famiglia.

La Nuova Famiglia nel casertano è stata sgominata nel 1984 a seguito di un’operazione dei Carabinieri. Furono eseguiti 116 ordini di arresto tra Aversa, Villa Literno e Teverola. Il boss dei boss Antonio Bardellino ricevette uno di questi ordini insieme al suo braccio destro Mario Iovine detto Marittiello, Francesco Bidognetti detto Cicciotto ‘e mezzanotte e Michele Senese a cui fu notificato l’ordine di arresto mentre era in carcere.


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