Jonathan Bazzi: chi è il suo compagno, età, carriera, vita privata, lavoro e storia



Jonathan Bazzi è uno dei finalisti del Premio Strega grazie al libro intitolato febbre. Di lui conosciamo tanto da un punto di vista professionale e soprattutto al fatto che è uno scrittore molto giovane ed anche piuttosto talentuoso. Ma che cosa conosciamo però di lui e soprattutto della sua vita privata? Sapete che è fidanzato con un uomo di nome Marius?



Jonathan Bazzi chi è

Lo scrittore è nato nel 1985 a Milano e pare che abbia trascorso la sua infanzia a Rozzano nella periferia sud della città. È stato da sempre appassionato di letteratura e amato tanto gli studi. Si è laureato così in filosofia ma ha continuato a portare avanti la sua passione per la scrittura collaborando con diverse riviste anche molto importanti come Il Fatto Quotidiano e Vision. Nel 2016 l’uomo ha dichiarato di essere sieropositivo e lo ha fatto proprio in occasione della giornata mondiale dell’AIDS. In quella occasione ha pubblicato un articolo confessando proprio la sua omosessualità.

Chi è il suo fidanzato

Attualmente è impegnato con Marius un uomo che sicuramente gli è stato molto vicino nel corso della sua vita e soprattutto nei momenti più difficili. Riguardo il fidanzato purtroppo non abbiamo molte informazioni perché sia lui che sono stati da sempre molto riservati. È stato lo stesso scrittore a decidere di non esporre il compagno sui social network proprio per evitare che i social potessero in qualche modo compromettere la loro vita privata e la loro relazione. Sui social ha pubblicato soltanto alcuni scatti relativi alla sua vita privata ma mai è scesa nei dettagli. I due però sembrano essere molto innamorati e la loro storia d’amore è stata piuttosto intensa ma protetta da entrambi.

La madre, “Febbre” e il Premio Strega

Jonathan Bazzi è stato finalista al Premio Strega 2020 con il romanzo “Febbre”, edito da Fandango. Il libro, autobiografico, ambientato principalmente nella periferia milanese di Rozzano e racconta di un protagonista affetto da una malattia debilitante, Quindi il suo passato in una famiglia divisa in due, con i genitori sposatisi giovanissimi a causa della gravidanza di lei e separatisi poco dopo. “Da autodidatta ho dovuto imparare a rifiutare l’interpretazione fornita dagli altri. Lo scollamento dei valori comuni l’ho capitalizzato, mi è tornato utile. Strategie di sopravvivenza primaria, i benefici dell’emarginazione precoce. Sono nato a Rozzano ma non so menare, leggo, scrivo, balbetto, mi piacciono i maschi. Ho contratto l’Hiv ma non sono il paziente che prende atto e si adegua, che convive con un segreto che centuplica l’importanza della diagnosi”. 



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