Lucia Azzolina: un punto fermo, sua sorella Rossana



È stata ministra dell’istruzione, in forza al Movimento 5 Stelle per poco più di un anno: «Il momento più brutto? Quando per il Covid abbiamo chiuso le scuole». Tante responsabilità e tante critiche, ma lei è andata avanti: «Quando insegnavo ero più felice ma oggi ho più consapevolezza. Rifarei tutto, ma credo che la politica debba essere un’esperienza a tempo determinato». Un punto fermo, sua sorella Rossana: «Lei è la mia forza»



Mai stato facile occupare la poltrona di ministro dell’istruzione in Italia dove i ministri, qualunque sia il loro partito di provenienza, finiscono nel mirino delle polemiche più che in altri Paesi. Lucia Azzolina che di fronte alle sfide non si è mai tirata indietro, soprattutto su un tema che le sta a cuore come la scuola, quel ministero lo ha guidato fino a febbraio scorso per poco più di anno.

Oggi il suo primo libro La vita insegna (Baldini+Castoldi, € 17) è insieme un bilancio di quell’esperienza vissuta tentando di arginare l’irrompere in Italia dello tsunami del Covid ed è il manifesto di quel che secondo Azzolina, insegnante ed ex ministra, la scuola dovrebbe essere.

In carica dal 10 gennaio 2020 al 13 febbraio 2021. Qual è stato il giorno più difficile? «Il più brutto in assoluto è stato quando con l’arrivo del Covid abbiamo chiuso le scuole. Io che nell’istruzione credo così tanto, sono stata costretta a dire ai ragazzi di stare a casa».



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