Lucia Azzolina: un punto fermo, sua sorella Rossana





Cosa è lo ius scholae?«È l’idea che la cittadinanza debba essere legata al percorso scolastico. Per me nel momento in cui un bambino ha compiuto il percorso scolastico e impara la lingua e la storia, è italiano come gli altri. H diritto all’istruzione è anche diritto all’inclusione».

Sono parole di buon senso. Cosa l’ha spinta a buttarsi in politica e a scegliere di farlo con il Movimento 5 Stelle? «All’inizio non volevo impegnarmi in prima persona. Poi il Movimento 5 Stelle ha catalizzato la rabbia di molti, anche dei giovani come me».

E quindi ha scelto l’impegno. «Con il Movimento 5 Stelle di Biella dapprima ho organizzato convegni, aiutato a scrivere atti per il consiglio comunale. Poi ho pensato che lamentarmi non servisse a nulla e che da parlamentare sulla scuola avrei potuto fare molto di più».

È stata eletta, è finita a capo del ministero, sono arrivate le critiche e la pandemia. Ha mai pensato: ma chi me lo ha fatto fare? «È una domanda che mi faccio tutti i giorni, perché sono una persona riflessiva.

Quando insegnavo ero più felice, ma oggi ho più consapevolezza. E rifarei atto, ma credo che la politica debba essere un’esperienza a tempo determinato». Donna e siciliana. Non si contano pregiudizi che ha dovuto affrontare negli anni.

Vediamo… dei siciliani si dice che non abbiano voglia di lavorare, sono donna e quindi nell’immaginario di molti è meglio che stia a casa a fare aire. Una donna in politica, poi, meglio non parlarne. La moderna caccia alle streghe sono gli insulti sui social dove le donne appaiono, se va bene, come troppo emotive o isteriche». Le sue labbra col rossetto rosso sono state oggetto di commenti sessisti a non finire. «A quanto pare mettere il rossetto per molti significa essere poco seria».



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