Raoul Bova prende il posto di Terence Hill in Don Matteo ed avviene il miracolo



Cè tanta fede, nella vita di Raoul Bova. E anche tanta voglia di prendere decisioni importanti. L’attore romano entra nel cast della tredicesima stagione di Don Matteo nei panni di don Massimo. Un uomo di chiesa e un personaggio che potrebbe condizionare anche le scelte private del suo interprete, il quale – secondo le indiscrezioni – avrebbe in mente di sposare la giovane fidanzata Rocio Munoz Morales, mamma delle sue due figlie piccole. Luna e Alma. «Ho sempre cercato la spiritualità in tutti i religiosi che ho interpretato in tivù», racconta a Nuovo l’attore. E poi aggiunge: «E, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, tra i due anni di pandemia e la guerra tra Russia e Ucraina, il personaggio di questo parroco mi dà tantissimo».



Don Massimo è un prete diverso da don Matteo. Ha alle spalle un grande dolore e arriva al sacerdozio in età matura. Ma alla fine sarà lui a diventare il nuovo parroco. «Ho ricevuto da Terence Hill il passaggio di testimone con un consiglio: “Sii te stesso e il più sincero possibile”», svela Bova.

Una specie di benedizione, che non vale soltanto per la fiction di Raiuno, ma per la vita in generale. Dopo oltre 250 puntate, 12 stagioni e 22 anni di set, Hill sceglie di lasciare la canonica di Sant’Eufemia, la bicicletta, i parrocchiani, gli omicidi, le indagini, il maresciallo Cecchini e tutta la squadra dei carabinieri di Spoleto per godersi la sua famiglia e trascorrere più tempo negli Stati Uniti.

Pure Raoul nutre per i suoi affetti lo stesso bisogno. Ma, dopo un periodo trascorso a curare la rottura di tibia e perone della gamba destra e, soprattutto, a lenire il dolore per la perdita a breve distanza dei suoi genitori, Giuseppe e Rosa, l’interprete si è buttato anima e corpo nel lavoro.

«Quando terminerà l’impegno in canonica, però, ha intenzione di chiedere la mano di Rocio», confida un amico che lo conosce bene, ma che preferisce rimanere anonimo. Del resto, la coppia è più che mai affiatata. I due si sono incontrati nel 2011 sul set del film Immaturi  viaggio, ma si sono messi insieme due anni dopo. Non si è trattato di un colpo di fulmine, come ha ammesso la stessa Murtoz Morales: «E una cosa nata col tempo: sul set c’era un rapporto professionale e di stima.

Poi  abbiamo continuato a cercarci: c’era un collegamento di a-nime, avevamo capito che volevamo frequentarci», ha ricordato lei, che al contrario del fidanzato, non è mai stata sposata. Rocio è giovane e ha il desiderio di dire «Sì».

Proprio nel 2013 Raoul ha chiuso con Chiara Giordano, che aveva sposato nel 2000 dopo tre anni di convivenza. Da lei ha avuto i due figli maschi, Alessandro Leon e Francesco, che oggi hanno 22 e 21 anni. Adesso il divo medita di sposarsi di nuovo, anche se fino a poco tempo fa ci andava coi piedi di piombo. «Le nozze? Rocio e io siamo già marito e moglie», ha detto in passato l’attore, aggiungendo che la sua priorità era quella di stare bene con la compagna.

Oggi qualcosa è cambiato. La vita gli ha insegnato che non c’è troppo tempo da perdere. Con coraggio, lasciando la moglie Chiara per amore della sua attuale compagna, Bova ha scelto di ricominciare daccapo, ben conscio che la sua decisione gli avrebbe procurato non poche antipatie. Ha investito molto sulla storia con l’attrice e modella spagnola, che in Tv ha avuto il suo picco di celebrità nel 2015, quando è salita sul palco del Festival di Sanremo al fianco di Carlo Conti.

La nascita delle bimbe ha poi dimostrato che non si trattava di una sbandata. Dieci anni dopo il primo incontro, la coppia è più solida che mai e il matrimonio sarebbe la naturale conseguenza della love story. Il personaggio di don Massimo potrebbe dare a Bova la pace interiore necessaria per decidere il da farsi. «Lui è forte ma allo stesso tempo fragile, con tanta voglia di capire», confida Raoul a Nuovo. «E imperfetto, ma in costante evoluzione». Parole che suonano come un indizio da non sottovalutare.



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