Romina Power, una serata che potrebbe regalarle un trionfo



Romina, vorrei che partecipassi al mio nuovo film: ho deciso di girare una nuova versione di La fiera delle illusioni, il film che tuo padre girò nel 1947, e mi piacerebbe rendergli omaggio attraverso la tua presenza. Te lo dico subito: si tratta di una particina, ma per me sarebbe comunque un onore averti sul set».



E iniziata così, con questa telefonata inaspettata, la corsa all’Oscar di Romina Power. A chiamare la famosa cantante e attrice americana, che per tanti anni ha fatto sognare gli italiani in coppia con Al Bano, è stato Guillermo del Toro, il rinomato regista messicano che nel 2018 ha vinto due Oscar, come migliore film e migliore regista, con La forma dell’acqua.

Davanti all’offerta di Guillermo del Toro di entrare nel cast di La fiera delle illusioni – Nightmare Alley, Romina ha subito accettato con enorme piacere. «Sarà sicuramente un capolavoro, come tutti i film di del Toro», si è detta Romina, felice di prendere parte a questo progetto. E la felicità è diventata ancora più grande nei giorni scorsi, quando sono state annunciate le candidature ai premi Oscar 2022: La fiera delle illusioni -Nightmare Alley ne ha conquistate ben quattro, tra cui quella per il migliore film.

La cerimonia si svolgerà il prossimo 27 marzo a Los Angeles e Romina è pronta a vivere una delle serate più magiche della sua vita. Una serata che potrebbe regalarle un trionfo che neanche suo padre Tyrone, pur essendo uno dei più grandi divi hollywoodiani di tutti i tempi, ha mai vissuto.

Nella sua leggendaria carriera, Tyrone Power non ha mai recitato in una pellicola premiata con l’Oscar come migliore film. Per tre volte ci è andato vicino: nel 1938, con L’incendio di Chicago, ma fu battuto da Emilio Zola’, nel 1939, con La grande strada bianca, ma fu sconfitto da L’eterna illusione; infine, nel 1958, con Testimone d’accusa, uno dei capolavori di Billy Wilder, che fu però battuto da un’altra pietra miliare della storia del cinema, Il ponte sul fiume Kwai.

Dopo quel terzo tentativo andato a vuoto, Tyrone Power non ha più avuto la possibilità di realizzare il suo sogno di essere il protagonista di un film da Oscar: pochi mesi dopo quell’ennesima delusione, infatti, il grande attore fu colpito da un infarto mentre stava girando a Madrid il film Salomone e la regina di Saba; morì prima di giungere in ospedale, il 15 novembre 1958. Aveva quarantaquattro anni.

All’epoca, Romina era una bambina di sette anni e, come è normale, quel lutto improvviso ha lasciato un segno profondo nella sua psiche. «Quando ti vengono recise le tue radici ne senti la mancanza per il resto della vita», ha detto Romina. Il ricordo di papà Tyrone l’ha accompagnata per la sua intera esistenza ed è normale, perciò, che si sia emozionata e commossa quando ha ricevuto la telefonata di Guillermo del Toro.

È giusto ripeterlo: Romina non è la protagonista del film, tutt’altro, ha solo una particina che non prevede neanche che parli. In particolare, in una delle scene più importanti del film, quando il protagonista, interpretato da Bradley Cooper, incontra per la prima volta la tenebrosa psicanalista impersonata da Ca-te Blanchett, Romina è seduta al tavolo con la Blanchett; lei, Romina, la figlia di Tyrone Power, è la prima a soccorrere Cooper quando lui finge di svenire dopo avere fatto credere al pubblico di avere avuto una esperienza paranormale.

Solo poche inquadrature, è vero, ma sufficienti a sentirsi parte di un progetto così importante. Anche perché, come detto, questa pellicola è un omaggio al suo papà, Tyrone Power, che nel 1947 aveva creduto molto nel li Ini La fiera delle illusioni.

Ed era rimasto un po’ scottato dal fatto che non avesse avuto un gran successo: il pubblico, abituato a vedere Tyrone Power nei panni dell’eroe, coraggioso e senza macchia, non accettò di vederlo nei panni di un truffatore senza scrupoli. «All’epoca la casa di produzione, la Fox, fece uscire il film in sordina, non volendo che il pubblico vedesse la loro star in un ruolo così brutale», ha spiegato Romina. «Ma, dopo tutti questi anni, mi fa piacere constatare che mio padre aveva ragione nel ritenerlo un film molto interessante per un attore». Una cosa è certa: se il 27 marzo La fiera delle illusioni – Nightmare Alley vincerà l’Oscar, Romina potrà dedicare questo trionfo al suo papà.



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