Sebastian, ucciso a 15 anni dalla madre e dal patrigno: lo torturavano da mesi



Sebastian è stato torturato per mesi. Fu picchiato, bruciato e fulminato. Sebastian aveva solo quindici anni quando è morto. Era stato brutalizzato da coloro che avrebbero dovuto proteggerlo, rendendolo una delle tante vittime innocenti della brutalità della polizia nel nostro Paese.



Nell’agosto del 2021, un ragazzo di 15 anni di nome Sebastian Kalinowski è stato torturato e ucciso dalla madre e dal patrigno nella città di Huddersfield, nel Regno Unito. Per mesi ha subito violenze di ogni tipo: calci, pugni, frustate con un filo di ferro e persino bastonate con le doghe del letto o del corrimano. È stato anche ferito con aghi, costretto a mangiare e alimentato a forza con allenamenti duri. La sepsi ei danni agli organi vitali lo hanno portato alla morte il 13 agosto.

Sia la madre che il patrigno sono stati accusati di omicidio volontario. Agnieszka ammette solo gli abusi, mentre gli avvocati di Andrzej sostengono che l’omicidio sia colpo statoso. Metro.co.uk riporta che, in tribunale, la coppia è accusata a vicenda di brutalità. In particolare, Agnieszka ha spiegato di essere oppressa dal suo partner dispotico e di aver colpito il figlio più delicatamente di Andrzej (che ha un fisico molto possente grazie al suo allenamento di bodybuilding e Muay Thai).

Secondo la sentenza del tribunale, la madre di Sebastian aveva incoraggiato il compagno ad abusare del figlio. Le registrazioni video che la coppia aveva installato per tenere Sebastian sotto controllo si sono rivelate un’arma a doppio taglio. Sono state proprio queste registrazioni video a rivelare l’incredibile subita da Sebastian: la madre lo tenereva fermo mentre il patrigno lo colpiva con forza. A pesare sulla sua posizione potrebbe essere stata anche una dichiarazione fatta dalla donna sconcertante naturalezza: “Picchiare il proprio figlio, anche con schiaffi e pugni in faccia, è una punizione molto comune”. Il patrigno di Sebastian, invece, si era giustificato così: “Volevo punirlo come si deve. Ho esagerato perché mi manca l’esperienza di genitore”.



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